carlo bonomi di maio

È PARTITO IL DOPO-BOCCIA E BONOMI HA SPARATO I PRIMI COLPI PER METTERSI IN TESTA AI PRETENDENTI. ASSOLOMBARDA SI RADUNA A MILANO E MENA SUL GOVERNO PIÙ CENTRO-SUDISTA DEGLI ULTIMI ANNI: ''DESTRA E SINISTRA VOGLIONO RISTATALIZZARE, A OGNI ASSEMBLEA CI SIAMO RITROVATI UN GOVERNO CHE CI DICEVA CHE PER ALITALIA DIETRO L'ANGOLO C' ERA UNA SOLUZIONE DI MERCATO. SONO PASSATI PIÙ DI 28 MESI, IL PRESTITO PONTE È DIVENTATO PERMANENTE E LA SOLUZIONE NON C' È ANCORA''

Gianni Barbacetto per il “Fatto quotidiano

 

Appena spenti gli echi dell' Inno di Mameli e dei lunghissimi applausi che hanno accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sul palcoscenico del Teatro alla Scala sale Carlo Bonomi, il presidente dell' Assolombarda. Si rivolge direttamente al presidente Giuseppe Conte, seduto in platea: "Mi rivolgo a lei, signor presidente del Consiglio. Sappia che noi apprezziamo vivamente l' impegno che ha assunto nel suo discorso parlamentare per la fiducia. Ma non dimentichiamo quello che abbiamo visto e sentito nei 14 mesi precedenti. Non possiamo dimenticare che quel governo ci ha promesso di cancellare la povertà, invece ci ha restituito alla stagnazione".

 

È l' assemblea annuale dell' associazione che riunisce gli industriali di Milano. Bonomi la apre con una dura requisitoria contro la politica economica romana. "A ogni assemblea ci siamo ritrovati un governo che ci diceva che per Alitalia dietro l' angolo c' era una soluzione di mercato. Sono passati più di 28 mesi, il prestito ponte è diventato permanente e la soluzione non c' è ancora". Alitalia, "che i partiti di destra e di sinistra chissà perché vogliono ristatalizzare", è solo il primo esempio "per sottolineare le discontinuità vere che ci attendiamo". No a "costose misure che non alzano il Pil, come Quota 100 e Reddito di cittadinanza". No ad "azioni di unilaterale favore verso Russia e Cina".

 

 

 No a "finte flat tax". No all' aumento di debito e deficit, che vanno ridotti "non perché ce lo chiede l' Europa, ma perché conviene a noi e ai nostri figli". No "all' idea di tassare il contante". No agli "aumenti retributivi uguali per tutti i lavoratori pubblici, quando nel privato la contrattazione responsabile premia" invece chi produce di più. No alla detassazione "del sapone sfuso o della pasta alla spina", quando il problema è semmai "smettere di esportare rifiuti nel mondo pagando miliardi" e cominciare a costruire in Italia "gli impianti per trattarli, i rifiuti".

 

C' è molta politica e poca impresa, nel "discorso della corona" di Bonomi, che potrebbe decidere di candidarsi come successore di Vincenzo Boccia alla guida di Confindustria.

"La politica ha deciso di non ascoltarci", scandisce Bonomi.

"Non si guida un Paese da un balcone o da una spiaggia": e qui scatta l' applauso a scena aperta. "Presidente Conte, non parlateci di nuovo umanesimo e di nuovo rinascimento. L' Italia è ferma. L' appello che le rivolgiamo è uno solo: questa volta, con la legge di Bilancio, stupiteci!".

 

Unico tema davvero industriale toccato da Bonomi: le difficoltà del settore automobilistico, "cuore dell' industria", con 6 mila imprese e oltre 159 mila addetti. La "crisi dell' automotive rischia di diventare la vera crisi industriale dell' Italia": sia Conte, chiede Bonomi, ad avocare quel dossier e a scongiurare "un gap che potrebbe diventare incolmabile con il resto del mondo".

 

Il presidente di Assolombarda poi chiede opere pubbliche, cantieri da riavviare: "Non solo Tav, Gronda di Genova, Alta velocità nel Nordest e al Sud, Passante dell' A1 a Bologna".

Chiede il "ripristino integrale del piano industria 4.0" e un "sostegno strutturale alla ricerca e sviluppo". Chiede tagli al cuneo fiscale di almeno 13 o 14 miliardi, "non certo i 2 miliardi di cui leggiamo".

 

Le valutazioni positive sono per il presidente Mattarella e per il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, "un grande italiano". Citato Aldo Moro: "Dobbiamo riscoprire una nuova stagione dei doveri". Gli esempi virtuosi? Quelli che hanno portato l' Italia a vincere Expo 2015 e poi, a Losanna, le Olimpiadi invernali del 2026: "Ecco", conclude Bonomi, "quello di Losanna è il presidente del Consiglio che ci piace".

 

Conte ha letto dritto il suo discorso, dopo Bonomi, senza dialogo sui temi proposti, né polemica. Ha ricordato che "siamo la seconda manifattura d' Europa" e che "ogni euro sottratto all' evasione fiscale sarà impegnato per ridurre le tasse ai cittadini e alle imprese". Le infrastrutture saranno potenziate, le opere pubbliche ci saranno, non solo strade e ferrovie, ma anche asili nido.

 

Ha evocato un "Green New Deal". Ha escluso "ogni forma di patrimoniale". Ha promesso "un tavolo a Palazzo Chigi per il rilancio dell' edilizia".

Bonomi, alla fine, posa per la foto con la tradizionale stretta di mano a Conte. Forse oggi comincia la sua campagna per la presidenza di Confindustria. Ha il sostegno del "sistema Milano", ma è più manager che industriale e ha un concorrente di peso (per ora unico candidato ufficiale): Giuseppe Pasini, grande siderurgico, presidente degli industriali bresciani.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…