fondazione cr firenze carrai nardella guzzetti

PASSO CARRAI – IL GIGLIO MAGICO SI VUOLE RIPRENDERE FIRENZE (MA PERCHÉ, L’AVEVA MAI LASCIATA?): IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CR FIRENZE UMBERTO TOMBARI, GUZZETTIANO DOC E VICE DELL’ACRI, LASCIA E AL SUO POSTO È SFIDA TRA LUIGI SALVADORI E JACOPO MAZZEI, UOMINI DI NARDELLA E QUINDI DI CARRAI – GUZZETTI VUOLE CHE LA POLITICA STIA LONTANA DALLE FONDAZIONI E HA UN SUO CANDIDATO, GIUSEPPE MORBIDELLI

Estratto dell’articolo di Claudio Antonelli per “la Verità”

 

fondazione cr firenze 1

(…) Il Giglio magico non demorde e torna alle radici, quelle del Granducato di Toscana. Il motivo del contendere è la Fondazione CrFirenze il cui vertice scadrà a breve. A lasciare è l' avvocato Umberto Tombari, un tempo molto vicino a Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi (hanno entrambe lavorato nel suo studio legale) e oggi vice presidente dell' Acri e dunque guzzettiano doc. Per prendere il suo posto concorrono Luigi Salvadori, presidente della Confindustria locale e l' ex numero uno della Fondazione Jacopo Mazzei.

Marco Carrai con Matteo Renzi

 

Tutti e due (soprattutto il primo) sono sostenuti dal sindaco Dario Nardella, le cui mosse sono ben coordinate dal renzianissimo Marco Carrai, che della CrFirenze è anche consigliere. Il terzo candidato si chiama Giuseppe Morbidelli. Docente di diritto amministrativo alla Sapienza e anch' egli conoscitore dell' Ente avendo presieduto la banca in passato prima che entrasse nell' orbita di Intesa.

umberto tombari 2

 

Il suo incarico garantirebbe - dicono in città - l' autonomia dell' Ente in piena direttiva di Giuseppe Guzzetti. Il numero uno dell' Acri e di Cariplo in uscita dai giochi, prima di annunciare l' addio ha dettato una serie di regole per fare in modo che la politica stia il più possibile lontana dalle fondazioni bancarie. Il Giglio magico non sembra però particolarmente intimorito e giusto ieri ha mosso un passo in avanti verso la «conquista» della presidenza.

DARIO NARDELLA 1

 

Si è tenuto un consiglio straordinario. L' idea di Carrai era quella di allargare il numero di consiglieri al massimo possibile consentito dallo statuto: cioè 12. Esattamente ciò che è accaduto ieri: il cda ha votato per l' ampliamento a 12 membri. Nonostante - a quanto risulta alla Verità - Tombari, stia cercando di garantire una linea il più possibile automa rispetto al Comune.

giuseppe morbidelli 2

In una intervista rilasciata al quotidiano economico Mf, Tombari ha più volte sottolineato l' importanza di mantenere indipendente un Ente che vale ogni anno circa 30 milioni di euro di erogazioni e vanta un patrimonio di due miliardi di euro.

 

 Appare però difficile che la moral suasion del presidente uscente possa bastare a bloccare le mire di Carrai e Nardella. Il nome del nuovo numero uno sarà infatti partorito a giugno dopo una lunga procedura che vedrà coinvolti i 22 membri del consiglio d' indirizzo. Metà sono scelti dagli Enti competenti e metà dall' assemblea dei soci che giusto due settimane fa ha visto alcuni nuovi ingressi, portando le poltrone a un totale di 141 su un plafond massimo di 160.

giuseppe morbidelli

 

Tra i nuovi ingressi c' è il nome di Francesco Rossi Ferrini, figlio dell' ematologo Pierluigi (già vice presidente) ma soprattutto banchiere di Jp Morgan. Con lui entrano anche altri nomi blasonati come quelli dell' architetto Piero Paolo Guicciardini (tra i progettisti del Museo dell' Opera del Duomo), Leonardo Ferragamo, Giovanni Manetti (presidente del Consorzio del Chianti Classico) e Gaddo della Gherardesca, già rappresentante delle dimore storiche. Nella stessa occasione sono stati scartati almeno quattro candidati, uno proveniente dai corridoi di Bankitalia e altri con background tecnico bancario.

 

fortezza da basso firenze 4

Evidentemente anche i mancati ingressi fanno parte della strategia di Carrai. Mantenere il salotto il più possibile ristretto al capoluogo toscano e quindi più influenzabile dagli ambienti del Giglio magico. Le pressioni in corso hanno la palese mira di coordinare i voti di coloro che sono chiamati a eleggere il consiglio dei 22. I quali avranno poi ben 12 cartucce da sparare. Va chiarito che il Giglio magico non sembra intenzionato a fermasi qui. Il controllo dell' Ente potrà in futuro consentire attività mirate sulla città. Le mire sono infatti indirizzate a rafforzare il controllo della famosa (in tutto il mondo) Fortezza da Basso, la location che ospita Pitti Uomo e che è controllata da Firenze Fiera.

GUZZETTI

 

Già nel 2015 il salotto fiorentino aveva provato a portare alla Fortezza il G7. Un modo per attirare sul posto tutti i fondi necessari all' evento internazionale. Con i soldi sarebbe stata rimessa a nuovo l' intera struttura e una volta passato l' evento la Fortezza sarebbe rimasta a beneficio di Firenze Fiera, Pitti e il salotto magico. Quattro anni fa a Carrai il colpo non è andato in porto.

 

luigi salvadori

Ma adesso la CrFirenze il mezzo ideale per realizzare nei prossimi anni quanto non è andato in porto ai tempi d' oro. Vedremo, però, da qui a fine mese come si muoverà Tombari. Oggi è prevista l' assemblea di Intesa e certamente non si discuterà di Firenze. Ma al giorno della pensione di Guzzetti mancano ancora tre settimane e non è detto che il patron dell' Acri non voglio dedicarsi a un utlimo dossier, proprio su Cr Firenze.

jacopo mazzei 3jacopo mazzeifondazione cr firenzeumberto tombarigiuseppe guzzettifortezza da basso firenze 3fortezza da basso firenze 2fortezza da basso firenze 1DARIO NARDELLAfondazione cr firenze 2jacopo mazzei 2umberto tombari 1giuseppe morbidelli 1luigi salvadori 2luigi salvadori 1luigi salvadori 3jacopo mazzei 1fortezza da basso firenze 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…