rocca salimbeni mps monte paschi roberto gualtieri giuseppe conte

PIÙ PASSANO I GIORNI, E PIÙ MILIARDI LO STATO DEVE METTERE IN MPS - SI PARLA DI UN AUMENTO DA 2 MILIARDI PER EVITARE CHE LE PERDITE PORTINO IL PATRIMONIO AL DI SOTTO DEL MINIMO STABILITO DALLA BCE. GIOVEDÌ SI PARLA DELLE CONDANNE DI PROFUMO E VIOLA - DOMANI MUSTIER FORNIRÀ UN' INFORMATIVA AI SUOI CONSIGLIERI (TRA CUI PADOAN): LA SENSAZIONE È CHE LA SUA LINEA SARÀ ANCORA ''NIENTE FUSIONI'' E ''PUNTIAMO SU DIVIDENDI E RIACQUISTI''

 

 

1. MPS, IL PASSIVO SI ALLARGA SERVE AUMENTO DA 2 MILIARDI

Andrea Greco per “la Repubblica

 

Il Monte dei Paschi apre il cantiere del suo secondo aumento di capitale pubblico. Fonti finanziarie non commentate dalla banca stimano un fabbisogno di oltre 2 miliardi di euro, per far sì che le perdite in arrivo non portino il patrimonio al disotto del minimo stabilito dalla vigilanza Bce. E continuare - ma solo dalla prossima primavera - la ricerca di un compratore che il Tesoro è impegnato con l' Europa a trovare entro l' aprile 2022. Nel luglio 2017 via XX settembre versò 5,4 miliardi per diventare azionista al 68,5%, e due anni prima aveva ricevuto in azioni Mps altri 243 milioni di interessi su un bond.

monte dei paschi di siena

 

Il cda riunito ieri serviva a preparare il terreno alla riunione, più importante, di giovedì, in cui andranno approvati i numeri della contabilità a fine settembre. Tra questi, ci sarà probabilmente anche un rimpinguato fondo rischi legali, come risposta alla condanna a sei anni a testa per l' ex presidente Alessandro Profumo e l' ex ad Fabrizio Viola nel processo sulla contabilizzazione dei derivati senesi come titoli di Stato. La sentenza, seppur di primo grado, ha fatto diventare da formalmente "possibili" a "probabili" le richieste danni sui bilanci redatti dalla terzultima gestione, e pari a circa 2,2 miliardi.

 

PROFUMO E VIOLA

 Le stime dei consulenti della banca, giunte in consiglio il 29 ottobre, avrebbero proposto maggiori appostamenti per 416 milioni di euro. Se questa cifra fosse aggiunta ai circa 700 milioni di impatto per la cessione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati ad Amco (da completare entro dicembre), le perdite della gestione, che già nella semestrale erano di 1,09 miliardi, e i nuovi gravami regolatori sul patrimonio da gennaio, ce n' è abbastanza perché la banca inizi il 2021 con un patrimonio inferiore all' indicazione "Srep" data dalla Bce per il 2020, e pari all' 11%.

 

(…)

Nel fine settimana sono tornate le voci su Unicredit, cui anche tramite l' advisor Mediobanca il Tesoro propone il dossier senese da luglio. E malgrado la smentita del Tesoro, sabato, di avere inoltrato «un' offerta formale» alla seconda banca italiana, ieri in Borsa i due titoli erano forti: +8,32% Mps, +3,3% Unicredit. Ma tra gli operatori le spiegazioni del movimento non paiono i "fiori d' arancio".

MUSTIER ELKETTE

 

L' azione Mps, tra le più volatili causa scarso flottante, arriva da gravi ribassi, e ha scambiato per meno di 10 milioni di euro, con tracce di acquisti attivati dai venditori allo scoperto nel timore che chi ha prestato loro le azioni le chieda indietro per ricapitalizzare. Per Unicredit si tratterebbe invece di rimbalzo, in linea con l' indice Stoxx bancario (+2,7%). Domani l' ad Jean Pierre Mustier fornirà un' informativa ai suoi consiglieri (tra cui il presidente in pectore Pier Carlo Padoan): ma la sensazione è che la sua linea, nel presentare giovedì i conti, sarà ancora «niente fusioni» e «meglio puntare sulla nostra banca con dividendi e riacquisti».

 

 

2. PER RIMETTERE MPS SUL MERCATO LO STATO DEVE SBORSARE ALTRI SOLDI

Nino Sunseri per “Libero quotidiano

 

Sono bastate le nuove voci sul possibile matrimonio per far volare le azioni di Mps: il titolo è salito dell' 8,3% a 1,12 euro, con un massimo di seduta a 1,175 euro. Intensi ma non eccezionali gli scambi: sono passate di mano 7,4 milioni di azioni contro i 4,5 delle due sedute precedenti. Bene anche Unicredit che viene indicato come promesso sposo: +3,2% a 6,6 euro.

 

piercarlo padoan

Il rialzo potrebbe avere respiro corto considerando che secondo gli analisti di Equita un' operazione con il Monte avrebbe per Mustier & Co «più rischi che opportunità». Se andasse avanti ci sarebbe un forte aumento del profilo di rischio e un impatto negativo sulla valutazione di Unicredit.

 

A questo punto è possibile che, dopo aver assodato la mancanza d' interesse da parte del mercato, il governo italiano decida di chiedere alla Ue di potersi tenere ancora per un po' il suo 68% di Mps rinviando la data di cessione fissata per l' anno prossimo.

Per il momento tuttavia il Mef è intenzionato a provarci ancora come esplicitato anche dal ministro Gualtieri.

 

Per arrivare a questo obiettivo è pronto a mettere sul tavolo altre risorse. Almeno 1,5 miliardi per sottoscrivere un nuovo aumento di capitale di Mps e magari un altro miliardo come dote al futuro sposo. In dieci anni gli azionisti privati hanno bruciato 18 miliardi nel tentativo di salvare Mps. Ora tocca allo Stato e il conto finale, a carico dei contribuenti potrebbe arrivare a 10 miliardi. Un falò di risorse pubbliche e private che non ha eguali nel panorama creditizio mondiale. Montepaschi per decenni è stata la "banca rossa" per eccellenza visto che i consigli d' amministrazione erano un fatto privato dei partiti di sinistra.

 

roberto gualtieri

Nulla da dire: il processo di socializzazione delle perdite è stato formidabile. Peccato solo che a pagare siano stati i piccoli azionisti e tutti i contribuenti. Per capire il nuovo buco bisogna riavvolgere Nel dicembre del 2016 Mps sta per finire definitivamente in bancarotta. Lo Stato interviene rilevando il 68% con un investimento da sette miliardi. Soldi bruciati. Le azioni erano state acquistate a 4,8 euro: oggi quotano 1,1 euro. Adesso per rendere appetibile la banca il Tesoro potrebbe spendere ancora 2,5 miliardi. Arrivando all' incirca a 10 miliardi. Il contatore sale ancora considerando i 3 miliardi di crediti d' imposta finora accumulati.

 

Un cda straordinario del Monte ha analizzato la situazione, in particolare per quanto riguarda l' adeguatezza patrimoniale anche alla luce della decisione della scorsa settimana di accantonare altri 410 milioni di euro per rischi legali. Un problema sul capitale non da poco per Siena che giovedi' approverà i conti dei nove mesi. Dovrà far fronte anche alla richiesta della Bce di un rafforzamento da 700 milioni nell' ambito della cessione di 8,1 miliardi di npl ad Amco. Un salasso senza fine

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...