giuseppe conte ponte morandi benetton autostrade

POPULISMO SOTTO LE MACERIE DEL PONTE MORANDI - IL 16 AGOSTO 2018 CONTE ANNUNCIO' LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AD ATLANTIA PERCHÉ "LA POLITICA NON PUÒ ATTENDERE I TEMPI DELLA GIUSTIZIA". IERI SERA, OLTRE 600 GIORNI DOPO, LO STESSO CONTE HA INVIATO AD ATLANTIA L'ENNESIMO PENULTIMATUM PROMETTENDO FUOCO E FIAMME, E NATURALMENTE LA REVOCA DELLA CONCESSIONE ENTRO DIECI GIORNI - SE SI POTEVA PROCEDERE CON LA REVOCA PERCHÉ SONO PASSATI 600 GIORNI?

il crollo del ponte morandi a genova

1 - QUEL RINVIO CHE FERISCE LE VITTIME

Paolo Griseri per “la Stampa”

 

Il 16 agosto del 2018, tra le macerie del Ponte Morandi, il premier Conte aveva annunciato la revoca della concessione ad Atlantia perché «la politica non può attendere i tempi della giustizia». Ieri sera, oltre 600 giorni dopo, lo stesso Conte ha inviato ad Atlantia l' ennesimo penultimatum promettendo fuoco e fiamme, e naturalmente la revoca della concessione entro dieci giorni.

 

CARLO BERTAZZO

È evidente che la credibilità di una minaccia è inversamente proporzionale al numero di volte che viene pronunciata. Perché Atlantia dovrebbe considerare seria la faccia feroce del governo di ieri dopo aver ignorato senza conseguenza alcuna le precedenti? La vicenda è molto istruttiva.

 

le carcasse delle auto sotto il ponte morandi

Dice che la realtà è più complicata dei proclami della politica, soprattutto del populismo a buon mercato distribuito senza troppi pudori sul luogo di una tragedia. C' è una cosa peggiore delle colpe dei responsabili del crollo di Genova: è l' aver illuso i parenti delle vittime sfruttando il loro dolore per un pugno di voti.

 

2 – IL PRESIDENTE CERCHIAI: NO AL CONTENZIOSO. MA L'AD BERTAZZO NON MOLLA: PATTI STRAVOLTI IN UNA NOTTE

FABIO CERCHIAI

Francesco Spini per “la Stampa”

 

«Confidiamo nell' equilibrio del presidente Conte che ha dimostrato in varie circostanze di essere capace di fare mediazioni anche complicate e che noi consideriamo un riferimento di garanzia per tutti». Sul fare della sera è il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, a tirare le fila di giornate complicate e a lanciare un ultimo appello a Palazzo Chigi.

 

«Ci auguriamo - dice - che nei prossimi giorni sia possibile pervenire alla sottoscrizione di questo atto transattivo da parte di Autostrade per l' Italia, e si possa proseguire nel processo di dismissione di Aspi da parte di Atlantia, anche con Cdp. E che si voglia evitare un contenzioso che sarebbe lungo, costoso e sicuramente, a parer mio, di non interesse per nessuno, né per il privato né per il pubblico».

roberto tomasi autostrade per l'italia

 

Accanto a lui l' ad di Atlantia, Carlo Bertazzo, e l' omologo di Aspi, Roberto Tomasi, ripercorrono il film dell' ultimo anno, tra alti e bassi di trattative complicate, a seguito della tragedia del ponte Morandi. Bertazzo ricorda bene la lettera dell' accordo col governo del 14 luglio, il cui contenuto, fa capire, fu praticamente dettato dall' esecutivo: «Di nostre c' erano solo due parole: "Distinti saluti"».

 

Giuseppe Conte Fabrizio Palermo

Il 1° settembre, a suo dire, si arriva a un passo dalla conclusione positiva, tanto che il titolo Atlantia corre in Borsa. «Poi nella notte del 2 settembre - ricostruisce Bertazzo - riceviamo due sorprese dal ministero delle Infrastrutture e da Cdp, che fa diversi passi indietro».

 

Quest' ultima chiede nuovi vincoli, quattro punti in cui tra le altre cose, dice l' ad, «pone come condizione di efficacia» all' intesa «l' ottenimento dell' impegno da parte di Edizione (la finanziaria dei Benetton, ndr) a vendere la sua partecipazione nella beneficiaria (la società in cui verrebbe scissa Atlantia, col controllo di Aspi, ndr) o il giorno stesso in cui viene quotata o in un arco temporale. Una cosa che nemmeno commento e che non è nella nostra disponibilità come Atlantia».

 

giuseppe conte – inaugurazione nuovo ponte di genova 2

E poi arriva la richiesta della manleva per i danni indiretti. Sollevare questo tema, per l' ad, «è un po' specioso: prima di affrontare questi dettagli di solito si parla di prezzo. Per quantificare tali danni mancano elementi essenziali. Quello che diciamo è: se volete, fate una valutazione. Dopo una dettagliata due diligence con tutte le informazioni, indicate nel prezzo che formulerete la vostra migliore stima dei danni indiretti e di eventuali altre passività».

FABIO CERCHIAI E GIOVANNI CASTELLUCCI

 

Secondo Bertazzo c' è anche un tema di «parità di trattamento fra soci: chi entra avrebbe garanzie che gli altri azionisti, a valle della scissione, non si ritroverebbero». A colpire Atlantia è poi la clausola che il ministero inserisce, all' articolo 10, con cui vincola l' efficacia dell' accordo al perfezionamento «dell' operazione di riassetto societario» con l' ingresso di Cdp. Un dietrofront, il 2 settembre, che in Atlantia non si spiegano.

il crollo del ponte morandi

 

«La mia convinzione personale - ragiona l' ad - è che qualcuno si sia chiesto: "Ma come, state raggiungendo un accordo con Atlantia e il titolo fa +16%? Vuole dire che è un brutto accordo, non punitivo per Atlantia"».

 

Bertazzo ora spera che il ministero approvi l' accordo transattivo e la revisione della concessione. «Se nonostante il 6 a 0 che ci hanno inflitto tra modifiche normative, tariffarie e regolatorie, per puntiglio politico, si arrivasse al commissariamento o a una revoca, ci sarebbe un effetto sistemico sia su Aspi sia su Atlantia. I creditori avrebbero la facoltà di chiedere il rimborso immediato del debito di Aspi e di gran parte di quello della holding, per complessivi 15-16 miliardi netti».

crollo ponte morandi genova 19

 

Soldi che in cassa non ci sono. «Dovremmo avviare procedure concorsuali a tutela dei creditori e iniziative di difesa, a livello amministrativo e non solo». Il riferimento è anche all' Ue, che vuole capire gli effetti generali di un default di tali dimensioni.

Crollo del ponte di Genovagiuseppe conte alla commemorazione del crollo del ponte morandi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)