luigi gubitosi franco bassanini

LA RETE UNICA SI AVVICINA, E LA BORSA S'INGRIFA - ENEL CONFERMA LE TRATTATIVE CON IL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE SULLA SUA QUOTA IN OPEN FIBER, E TIM SALE DEL 7,76% PER LE POSSIBILI NOZZE CON L'OPERATORE DI FIBRA OTTICA - CDP, AZIONISTA IN ENTRAMBI I GRUPPI, FAREBBE DA CATALIZZATORE E INVESTITORE DI LUNGO TERMINE, GARANTE DELL'ITALIANITÀ DI UNA RETE STRATEGICA PER IL PAESE

 

 

1. BORSA: MILANO SALE (+0,28%), RALLY DI RECORDATI, BENE TIM

 (ANSA) - Piazza Affari è in cauto rialzo in linea con gli altri listini europei. L'indice Ftse Mib guadagna lo 0,28%. Brilla Recordati (+4% a 44,6 euro) dopo che Goldman Sachs ha alzato il target price a 51,8 euro sulla scia dei passi avanti di un nuovo farmaco dell'azienda, l' Isturisa, usato in endocrinologia. Tim ancora in luce (+2%), reduce da un rally per la rete unica percepita dal mercato come più vicina, vista l'offerta di Macquarie per la quota di Enel in Open Fiber.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

Il restringimento dello spread (ora a 179,3 punti base) favorisce le banche. Intesa, che non è la migliore, sale dello 0,61% dopo le indiscrezioni di stampa sull'ok all'ops su Ubi (+0,56%) arrivato dall'Ivass, in attesa domani del confronto allargato davanti all'Antitrust mentre la Consob ha ancora qualche giorno per esprimersi sul prospetto. Male invece Bper (-1,5%). I brutti dati sulle vendite di auto in Europa a maggio, ma migliori di quelle di aprile, aiutano Fca (+0,35%) ma non Ferrari (-0,69%) che retrocede insieme a Stm (-0,8%) e Atlantia (-0,53%).

 

 

2. ENEL: "AVANTI CON MACQUAIRE" LA RETE UNICA ORA È PIÙ VICINA

Giovanni Pons per ''la Repubblica''

 

open fiber fibra ottica

L'Enel ha confermato ufficialmente l'esistenza di un'offerta del fondo infrastrutturale australiano Macquarie per comprare il 50% di Open Fiber, notizia riportata ieri da Repubblica . «Enel informa che il cda della società, nella seduta del 10 giugno 2020, ha ricevuto un'informativa in merito a un'offerta non vincolante presentata da parte di Macquarie Infrastructure Real Asset avente ad oggetto l'acquisizione, in tutto o in parte, del 50% del capitale di Open Fiber posseduto da Enel. In tale sede, il cda ha preso atto dell'informativa ricevuta, rimanendo in attesa di essere aggiornato circa i successivi sviluppi».

 

Allo stato non si conosce l'esatto ammontare dell'offerta, che però sembra «molto alta», si apprende da fonti vicine all'operazione, e dunque è possibile che presto si proceda a una due diligence per poi arrivare a un'offerta «vincolante». Un po' lo stesso percorso seguito da Telecom a cui in primavera era arrivata un'offerta del fondo Usa Kkr per la sua rete secondaria, cui è seguita una due diligence e ora entro agosto dovrebbe arrivare anche quella vincolante.

 

Macquarie

D'altronde Francesco Starace, ceo di Enel, nel gennaio scorso aveva informato in un incontro Luigi Gubitosi, ad di Telecom, e Francesco Palermo, numero uno di Cdp, che preferiva cercare da solo eventuali investitori per Open Fiber. E così è stato. Se, come sembra, si andrà avanti con Macquarie, l'eventuale uscita di Enel da Open Fiber potrebbe spianare la strada al matrimonio con la rete secondaria di Tim, progetto di cui si parla da tempo ma mai entrato nella fase operativa. Non a caso la conferma dell'arrivo di Macquarie ieri ha messo le ali al titolo Telecom che ha guadagnato il 7,76% in una sola seduta.

 

L'arrivo dei fondi infrastrutturali in Tim e in Open Fiber permette di stabilire valutazioni certe delle due società e rende più facili le trattative. Gubitosi, per esempio, ha già annunciato agli analisti che la società che conterrà la rete secondaria di Tim avrà un valore complessivo di 7,5 miliardi, di cui 4,2 miliardi di capitale e 3,3 di debito, per cui Kkr per avere il 40% dovrà versare 1,8 miliardi cash. Più difficile calcolare il valore di Open Fiber fondata nel 2015 da Enel e Cdp con 800 milioni di capitale a cui si sono aggiunti 3,5 miliardi di debiti più un recente aumento di capitale da 450 milioni.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

Ma il prezzo offerto da Macquarie dovrebbe segnare un punto di riferimento certo. Dopodiché Cdp, Telecom e i fondi Kkr e Macquarie dovranno trovare un accordo sull'assetto azionario della nuova rete unica, dove Telecom può anche rimanere azionista di maggioranza ma con Cdp che fa da catalizzatore e investitore di lungo termine, garante dell'italianità di una rete strategica per il paese (e su cui il governo potrebbe intervenire attraverso il golden power). La governance, però, dovrà essere "terza" e garantire pari condizioni di accesso a tutti quegli operatori che in questo momento si rivolgono a Open Fiber, come Vodafone, Wind 3 e, da ieri, Sky.

 

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