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RETE UNICA: SOLO FUFFA - NON HANNO FIRMATO NIENTE, SOLO UNA SERIE DI ACCORDINI COL COLTELLO SOTTO IL TAVOLO, TANTO PER PREVENIRE IL CDA DI TIM DI OGGI PER L’INGRESSO DI KKR E LA NASCITA DI FIBERCOP. TUTTI ASSICURATI DA GUALTIERI: POSSIAMO BLOCCARE TUTTO QUANDO VOGLIAMO – IL NODO: IL 50% DI OPEN FIBER A CHE VALORE VERRÀ CEDUTO A CDP, AL PREZZO CHE VUOLE STARACE SU BASE DELLA STIMA DEL FONDO MACQUARIE O COME VUOLE PALERMO METTENDO IN PISTA ADVISOR? CI VORRÀ UN ANNO PER ESSERE OPERATIVA...

1. RETE UNICA AL VIA CON TIM-CDP UN ANNO PER ESSERE OPERATIVA

Francesco Malfetano per ''Il Messaggero''

 

fabrizio palermo

Rete unica al via. Dopo una lunga estate di trattative inizia oggi pomeriggio, con i cda di Tim e Cassa depositi e prestiti, il percorso che porterà alla creazione di un' unica entità responsabile della banda ultra larga italiana. Entrambi i consigli d' amministrazione sigleranno infatti un Memorandum of understanding (Mou), vale a dire una lettera d' intenti che delineerà il progetto per la rete in cui far confluire le infrastrutture di Tim e successivamente Open Fiber.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

Prima che ogni tassello vada al suo posto però ci vorrà del tempo. Si stima che la conclusione delle operazione avverrà non prima della prossima estate. Per il momento l' attenzione resta sull' agenda di oggi. Nel pomeriggio si riuniranno sia il cda di Tim che quello di Cdp. All' ordine del giorno per l' azienda guidata da Luigi Gubitosi ci saranno due punti. Il primo prevede l' approvazione definitiva del progetto Fibercop.

 

LE MODALITÀ

open fiber fibra ottica

La newco per la gestione della rete secondaria di Tim (quella dagli armadietti alle abitazioni) nascerà e lo farà con le modalità stabilite: controllo nelle mani del colosso italiano, ingresso del fondo Kkr (1,8 miliardi di euro per il 37,5%) e di Fastweb (4,5% in cambio del 20% di Flash Fiber, joint venture sulla rete tra le stesse Fastweb e Tim).

 

Resta fuori dalle quote Tiscali che ha raggiunto solo un accordo commerciale di coinvestimento partendo dal quale però in futuro potrà puntare ad una partecipazione diretta. Il secondo punto all' ordine del giorno sarà lo stesso per entrambi i cda.

 

Tanto Tim quanto Cdp dovranno approvare Il Mou con cui definiscono le mosse da compiere da qui in avanti e alcuni dei ruoli all' interno della newco. Nonostante le indiscrezioni filtrate sulla stampa, resteranno però libere le caselle dei ruoli di vertice e dei componenti del cda. Il numero in particolare è ancora da determinare perché nei prossimi mesi si potrebbe decidere di accogliere altre aziende.

 

guido crosetto gianluca comin carlotta ventura fabrizio palermo foto di bacco

Al contrario, c' è un accordo totale e già delineato sulle modalità di nomina dell' ad e del presidente. Il primo sarà scelto da Tim e approvato da Cdp, il secondo invece sarà scelto dalla Cassa e approvato da Tim. Confermato il potere di veto riconosciuto a Cdp sulla strategia della nascente azienda e su tutti i grandi investimenti che compirà.

 

Il Mou inoltre, traccerà l' iter da seguire per portare a compimento l' operazione che culminerà con il successivo ingresso in FiberCop di Cdp per mezzo del conferimento dell' infrastruttura di Open Fiber, società controllata al 50% proprio dalla Cassa con l' Enel.

 

roberto gualtieri teresa bellanova giuseppe conte roberto fico elena bonetti suonano il tamburo 8

Ad occuparsi di tutti i passaggi ci saranno due team operativi che dopo le rispettive due diligence, lavoreranno per ottenere le autorizzazioni necessarie. Importanti in tal senso i pareri degli Antitrust, necessari per beneficiare dei fondi del Recovery Fund. Altro passaggio potrebbe configurarsi qualora si decidesse di esercitare il golden power su Kkr.

 

LA FRONDA

Al momento però nessuna ipotesi in tal senso sembra realistica.

Non solo, sempre sul fronte parlamentare, bisognerà trovare il modo di convincere la fronda del M5s guidata dal viceministro del Mise Stefano Buffagni, che resta contraria all' operazione e avrebbe preferito una scissione con distacco da Tim. Almeno per ora, invece, nessuna mossa prevista da parte di Open Fiber che in pratica resta a guardare. Un impasse che solo l' ancora ipotetica proposta del fondo australiano Macquarie sul 50% di proprietà di Enel, potrebbe sbloccare.

roberto gualtieri

 

Ad oggi però, sebbene non si possa ancora escludere, circola scetticismo sull' accordo. A completare il quadro di un inizio settimana che si annuncia cruciale, c' è pure il rilancio in Borsa del titolo Tim. Nelle ultime cinque sedute il colosso ha ottenuto un guadagno del 10,2% che, nel caso ve ne fosse bisogno, certifica l' interesse per l' operazione.

 

 

2. IL VERO CONFRONTO TRA CDP E TIM INIZIA ADESSO

Federico De Rosa per ''L'Economia - Corriere della Sera''

 

fabrizio palermo foto di bacco (4)

Fissare delle linee di principio è importante. Ma il piano per realizzare la rete unica, attraverso l' integrazione della rete di Tim con Open Fiber, è ancora tutto da costruire. Finora si è parlato di proprietà e di governance, che pure sono dirimenti, ma nulla o quasi è stato detto degli aspetti industriali di un' integrazione tra due soggetti che solo in apparenza sembrano simili.

 

La rete di Tim ha un' architettura cosiddetta Fttc, che prevede una linea in fibra dalle centrali fino ai «cabinet» su strada, e poi un ultimo miglio fino a casa coperto per adesso soprattutto con rame, che sarà gradualmente sostituito dalla fibra. Open Fiber ha adottato invece un' architettura di rete chiamata Ftth che prevede una linea interamente in fibra fino a casa, senza passare per i «cabinet». Entrambe sono reti a banda larga, ma tecnicamente non si possono metterle insieme.

 

gubitosi tim

Nè possono essere valutate allo stesso modo. Ci sarà tempo per lavorarci. Di piani di integrazione tra le reti di Tim e di Open Fiber ne sono stati fatti a decine, ora bisogna vedere quale di questi è praticabile in tempi ragionevoli.

 

L' attesa del governo è per un percorso veloce. E l' imprimatur di Palazzo Chigi all' accordo tra Tim e Cdp (che insieme all' Enel controlla pariteticamente Open Fiber) aiuterà certamente ad accelerare il lavoro. Ma adesso la palla è tutta nel capo delle società che dovranno far valutare dalle banche d' affari i loro asset - per Tim le reti «primaria» e «secondaria», ossia i cavi dalle centrali fino a casa, per Open Fiber l' intera infrastruttura in fibra - e trovare la giusta combinazione e le conseguenti quote azionarie della nuova società della rete AccessCo.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

Tim manterrà la maggioranza, a cui avrebbe dovuto rinunciare se avesse messo subito a fattor comune con Open Fiber solo la rete secondaria che verrà trasferita a una nuova società FiberCop. Mettendo insieme anche l' altro pezzo di rete, la «primaria», l' effetto diluitivo si ridurrebbe al momento della fusione. E' quello che avrebbe indotto il fondo Kkr, che entrerà in FiberCop con il 37,5%, a frenare sulla possibilità di ingresso da subito della Cassa nella rete secondaria. Ci sarà poi da definire chi gestirà l' operatività della rete unica.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

L' indipendenza è il tema centrale, e non basta la governance a garantirla, perché più che i consigli d' amministrazione a gestire le aziende sono i manager che si occupano del day by day. E rinunciare al know how di Tim non sarà semplice.

 

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