prezzo prezzi energia luce gas bollette bolletta

L’ABBIAMO PRESA NEL MET-ANO – LA STANGATA SULLE BOLLETTE PARTE DA LONTANO: 15 ANNI FA IN ITALIA SI RIUSCIVANO A ESTRARE 8-9 MILIARDI DI METRI CUBI DI METANO, MENTRE OGGI SIAMO FERMI A MENO DI 4 MILIARDI, NONOSTANTE LE NOSTRE INFRASTRUTTURE POTREBBERO FARNE GIRARE 70 – LA CRISI ECONOMICA, GLI AMBIENTALISTI, LE POSIZIONI DEI GRILLINI E LE SCELTE DELLA MERKEL: ECCO I MOTIVI PER CUI CI RITROVIAMO IN QUESTA SITUAZIONE…

Giuliano Zulin per “Libero quotidiano”

rincaro energia e aumento delle bollette 9

 

Parte da lontano, dal 2003 precisamente, il massacro delle bollette. All'epoca il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, varò la direttiva che nel 2005 diede vita all'Ets, ovvero quel mercato nel quale le imprese comprano certificati verdi così da compensare le loro emissioni nocive e non incorrere nelle multe Ue. Una delle scelte politiche più nefaste, alla luce del +41% del gas e del +55% della luce decretato ieri dall'Autorità per l'energia italiana. 

 

Metano

Non dimentichiamo infatti che, avendo spento le centrali nucleari dopo un referendum "drogato" dall'effetto Chernobyl, l'energia elettrica nostrana è prodotto al 40% dal gas. L'Ets ha spinto il sistema economico a scansare il carbone e addirittura lo stesso gas. Anche perchè ogni tot di anni cala la quota "nociva" ammessa da Bruxelles. Quindici anni fa però il nostro Paese riusciva a estrare 8-9 miliardi di metri cubi di oro azzurro.

gasdotto

 

Adesso siamo fermi soltanto a meno di 4 miliardi. E dire che le infrastrutture italiche, i tubi, potrebbero far girare 70 miliardi di metri cubi. Un'impalcatura monstre rispetto alla nostra produzione, ma commisurata alla capacità di estrazione di gas dell'Italia. In effetti nei nostri sottosuoli e nei nostri mari potenzialmente ci sono 90 miliardi metri cubi di gas. Eppure non li estraiamo. Come mai? I motivi sono tanti, quasi tutti politici. 

 

aumenta il prezzo del gas

1) Dopo la crisi di Lehman Brothers l'economia si era raffreddata ed era di conseguenza calata la domanda di energia, soprattutto da parte delle aziende. Parecchi Stati hanno così pensato di abbandonare i contratti pluriennali con i fornitori principe, vedi Russia. Ci siamo lanciati nei contratti "spot", ovvero si paga al prezzo di mercato. 

prezzo del gas in aumento

 

Prezzo che, appunto, causa recessione era più conveniente rispetto a quello dei contratti di lungo periodo. Ah, il mercato... Parola abusata dall'Europa e dall'Italia: si è pensato di poter fregarsene di investire nella produzione di gas. Tanto arrivava da fuori continente a prezzi bassi. 

 

transizione ecologica 2

REGALIAMO MILIARDI 

2) L'ideologia ambientalista e pulita nel frattempo prendeva piede e i partiti, soprattutto i grillini, insieme ai classici WWf o Legambiente, hanno fatto le barricate contro nuove trivellazioni. Tutti gli investimenti, pagati comunque da noi attraverso gli oneri di sistema inseriti nelle bollette, erano così indirizzati su eolico e solare. 

 

REFERENDUM TRIVELLE

Importanti, certo, ma insufficienti per far andare avanti la settima-ottava potenza economica del mondo. Guai a dirlo però... Renzi, da premier, aveva provato a sbloccare le perforazioni, anche dopo la sconfitta del referendum No-triv legato alla Puglia, mala burocrazia e l'ideologia pauperista-ambientalista hanno comunque addormentato tutto. 

 

riserve di metano nel mar adriatico 6

3) Però a furia di dire no siamo arrivati a dei paradossi assurdi. Nel febbraio 2019, governo gialloverde, Giuseppe Conte decise lo stop alle trivelle nell'alto Adriatico. Proteste a Ravenna, ma nessuna retromarcia. Così alla fine, con i soldi della Ue e degli Stati Uniti, la Croazia ha iniziato a estrarre metano. 

 

Il bello è che poi Zagabria ce lo vende il metano... Altro esempio da pazzi. Settembre 2019, stavolta governo giallorosso, ma sempre Conte premier. La Global Med nel 2013 chiede il permesso di poter perforare nel mare Ionio. Nel 2018, dopo una serie di pareri, arriva l'ok. Ma Giuseppi blocca tutto. Ne approfitta allora la Grecia che affida a Total ed Edison il compito di capire quanta roba c'è sotto. Via dunque alle trivelle elleniche. 

riserve di metano nel mar adriatico 8

 

4) Non solo M5S e Conte sono colpevoli del rincaro bollette. Nonostante non andrebbe dimenticato la loro opposizione al gasdotto di Melendugno, in Puglia, che grazie al pressing americano adesso è in funzione e riesce a contenere l'esplosione della bolletta. Anche la signora Merkel ha parecchie colpe.

 

gasdotto

 Durante il suo mandato ha deciso di abbandonare il nucleare e il carbone, spingendo la Ue verso il baratro. Due anni fa, prima della pandemia, Bruxelles decise piani ambientalisti spaventosi, dal punto di vista economico. Da considerare che il famoso gasdotto North Stream 2, che può portare l'oro azzurro dalla Russia alla Germania senza passare dall'Ucraina è fermo per motivi politici, poichè Biden ordina a Berlino di non accettare gas dal cattivo Putin. È pronto ma non si usa. 

 

GASDOTTO

5) Tutti i governi degli ultimi 20 anni comunque sono colpevoli. Nel 2000 l'Italia estraeva 17 miliardi di metri cubi, adesso invece la produzione è ridotta a meno di un quarto. E già sarebbe da arrabbiarsi. Ma non è finita: secondo Davide Tabarelli, economista di Nomisma Energia, il costo dell'estrazione di gas a chilometro zero (senza dunque trivellare) sarebbe di circa 5 centesimi a metro cubo, invece importiamo - quasi tutto il fabbisogno - dall'estero a un prezzo di 70 centesimi. 

 

Vabbè, uno dice, ma riprendere a estrarre costerebbe tanto... No. Con un paio di miliardi di euro si potrebbero estrarre circa 10 miliardi di metri cubi l'anno per dieci anni. Capite il paradosso? Il governo Draghi ha messo sul tavolo quasi 8 miliardi per avere poi rincari del 55% sulla luce del 41% sul gas. Siamo alla follia.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…