moratti saras

SE ISIS FA RIMA CON SARAS - IL PETROLIO DAL CALIFFATO ALLE RAFFINERIE SARDE: L'INCHIESTA DELLA PROCURA ANTITERRORISMO DI CAGLIARI CHE METTE IN MEZZO L'AZIENDA DEI MORATTI, CHE AVREBBE RICEVUTO TRA IL 2015 E IL 2016 OLI MINERALI DA 25 NAVI IN ARRIVO DALL'IRAQ, PRIMA DAI CURDI E POI DA DAESH. CHE AVREBBE USATO I 60 MILIONI DEL BONIFICO PER FINANZIARE LA JIHAD – LA SMENTITA: "NOTIZIA PRIVA DI FONDAMENTO"

 

Saras ritraccia dopo aver smentito accuse di contrabbando di greggio

 Giuseppe Fabio Ciccomascolo per "Alliance News"

 

STABILIMENTO SARAS

 "Saras Spa respinge fermamente ogni associazione del nome della societa al contrabbando di petrolio e di carburante, in quanto del tutto priva di fondamento e lesiva della immagine propria e dei collaboratori del gruppo". A riferirlo è Saras in una nota in risposto a un articolo di la Repubblica, dal titolo "Il petrolio dell'Isis nelle raffinerie sarde. Saras sotto inchiesta".

 

"Nell'articolo - prosegue la società dei Moratti - si fa riferimento a un'inchiesta del Tribunale di Cagliari, rispetto la quale siamo a disposizione nella piena consapevolezza della bontà e della trasparenza delle operazioni effettuate dal gruppo. Saras si riserverà di porre in essere ogni iniziativa a tutela del buon nome della società".

 

Come si legge nell'inchiesta del giornale del gruppo GEDI, lo scorso 30 settembre la procura antiterrorismo sarda ha perquisito gli uffici della Saras a Cagliari e a Milano per ipotesi di reato vanno a vario titolo dal riciclaggio al falso, per finire ai reati tributari. 

 

Massimo Moratti

Secondo i pm, il petrolio dell'Isis sarebbe arrivato in Italia, in Sardegna, nelle raffinerie di Saras a Sarroch attraverso 25 navi tra il 2015 e il 2016 con 12 milioni di oli minerali, che avrebbero consentito alla società controllata per il 40% dalla famiglia Moratti di frodare il fisco per almeno EUR130 milioni.

 

A muovere il carico sarebbe la Petraco Oil company, società con sede legale a Londra e principale filiale operativa a Lugano. Dagli atti risulterebbe che la società avrebbe acquistato "gli oli minerali da Edgwaters Falls, società delle Isole Vergini". Questa avrebbe comprato il carico da un'azienda turca, che a sua volta avrebbe preso il carico in Iraq.

 

Il titolo di Saras cede l'1,7% a EUR0,51 per azione dopo aver aperto in forte calo, di poco meno del 6% (e ha chiuso la giornata cedendo il 7,69%, ndDago)

 

 

 

2 –IL PETROLIO DELL'ISIS NELLE RAFFINERIE SARDE 

Estratto dall'articolo di Giuliano Foschini per ''la Repubblica''

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/10/07/news/il_petrolio_dell_isis_nelle_raffinerie_sarde_sotto_inchiesta_la_saras-269811299/

 

Letizia e Gianmarco Moratti

Il petrolio dell'Isis è arrivato in Italia. In Sardegna, a Cagliari, nelle raffinerie della Saras. Dodici milioni di oli minerali che avrebbero consentito alla società controllata per il 40 per cento dalla famiglia Moratti di ammazzare il mercato, grazie a prezzi d'acquisto molto vantaggiosi. Di frodare il fisco, per almeno 130 milioni di euro. E ai terroristi di Daesh di finanziare la jihad, partendo da uno strano bonifico da 60 milioni. È questo il sospetto della procura distrettuale antiterrorismo di Cagliari che il 30 settembre scorso ha perquisito gli uffici della società a Cagliari e a Milano: indagati sono i vertici dell'azienda, dal Cfo, Franco Balsamo, al capo dell'ufficio commerciale, Marco Schiavetti.

 

Le ipotesi di reato vanno a vario titolo dal riciclaggio al falso, per finire ai reati tributari. La cartiera dell'Isis La storia comincia tra il 2015 e il 2016 quando nelle raffinerie della Saras di Sarroch, in Sardegna, arrivano venticinque navi. Dai documenti risulta che si tratta di greggio «di origine irachena e provenienza turca» ricostruiscono i pm dell'Antiterrorismo, Guido Pani e Danilo Tronci. La bolla appare però subito fasulla agli uomini dell'Agenzia delle Dogane. «L'origine del prodotto - scrivono i magistrati - risulta attestata tramite dichiarazioni non idonee né ufficiali ».

massimo moratti

 

Da dove arriva quel petrolio? Secondo i documenti a muovere il carico è la Petraco Oil company, società con sede legale a Londra e con la sua principale filiale operativa a Lugano. Dagli atti risulta che la società ha acquistato «gli oli minerali dalla Edgwaters Falls, società delle Isole Vergini». Che a sua volta aveva comprato il carico da un'azienda turca. Che aveva acquistato il carico in Iraq, non è chiaro dove. Bene, le indagini della Guardia di Finanza hanno chiarito due cose: la prima è che la Edgewater è «una società di comodo», off shore.

 

Di proprietà della stessa Petraco. La seconda che il carico non è passato probabilmente mai dalla Turchia ma è arrivato direttamente dall'Iraq. E a gestirlo non è stato l'ente petrolifero di stato iracheno, «l'unico autorizzato dal diritto internazionale» scrive la procura di Cagliari. Ma lo hanno mosso prima i curdi. E poi dopo i terroristi di Daesh.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...