luigi di maio roberto gualtieri

SE NON LO SAI, SACE - C'È LA SOCIETÀ CHE ASSICURA GLI INVESTIMENTI ITALIANI ALL'ESTERO DIETRO LO SCONTRO GUALTIERI-DI MAIO: CON IL DECRETO APRILE DIVENTA UN IBRIDO MAI VISTO PRIMA: PROPRIETÀ ECONOMICA E DIVIDENDI A CDP, COME ANCHE L'INDIRIZZO COMMERCIALE. MA DIREZIONE E CONTROLLO AL TESORO CHE NE FARA' IL BRACCIO ARMATO PER L'EROGAZIONE DI 200 MILIARDI DI GARANZIE. E FORSE TORNERA' NELL'AZIONARIATO...

 

1. SACE DIETRO LO SCONTRO GUALTIERI-DI MAIO LE GARANZIE CONCESSE A FINCANTIERI

Giovanni Pons per “la Repubblica

 

roberto gualtieri luigi di maio

Come mai la Sace, la società che assicura i crediti all' esportazione, lunedì scorso è stata al centro di un duro scontro politico tra M5s e Pd che ha addirittura provocato l' interruzione dei lavori del consiglio dei ministri? Per capirlo bisogna partire dal 2012, quando il governo Monti, per rispettare la promessa di almeno 10 miliardi di privatizzazioni, chiede alla Cdp di acquistare dal Tesoro Sace, Simest e Fintecna per un totale appunto di 10 miliardi di euro.

 

Eurostat accetta di catalogare quel passaggio da una tasca all' altra alla stregua di una privatizzazione poiché dai tempi di Tremonti la Cdp è considerata al di fuori del perimetro della pubblica amministrazione, dovendo per statuto gestire il risparmio postale, che è privato, e avendo nel proprio capitale, seppur in minoranza, un gruppetto di Fondazioni ex bancarie, anch' esse di diritto privato.

 

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maio

Nel corso degli anni, e sotto diverse gestioni, la Cdp ha poi cercato di dare un senso industriale al suo acquisto, visto che i servizi finanziari della Sace potevano essere integrati nel variegato portafoglio prodotti che la Cdp è in grado di offrire alle imprese.

Ma nel farlo si è sempre scontrata con la voglia di autonomia della stessa Sace e dei suoi capoazienda. Prima Alessandro Castellano, che dopo averla risanata voleva quotarla in Borsa, poi Alessandro Decio che per garantire la sua indipendenza dai vertici di Cdp si era appoggiato all' ex ministro dell' Economia Giovanni Tria.

 

La voglia di autonomia di Sace, poi, nel corso degli ultimi anni si è scontrata con il bisogno di riassicurare presso il Tesoro di una parte delle garanzie prestate al poderoso portafoglio ordini della Fincantieri.

 

alessandro rivera

In pratica il Tesoro si è trovato nella situazione di non controllare più Sace ma di avere sui propri libri una fetta dei suoi rischi e questa situazione è esplosa nei giorni scorsi quando, causa coronavirus, il governo Conte ha deciso di mettere in campo ingenti garanzie per far fronte alla crisi di liquidità delle imprese. Da qui la richiesta di far tornare la Sace sotto l' ombrello pubblico del Mef, richiesta che però si è scontrata con il baluardo delle Fondazioni azioniste di Cdp, memori di aver pagato ben 6 miliardi per la Sace nel 2012.

 

Con riunioni che si sono susseguite nel corso della settimana scorsa tra Conte, Gualtieri e i vertici di Cdp Giovanni Gorno Tempini e Fabrizio Palermo si è arrivati alla soluzione tecnica che fa di Sace un ibrido mai visto prima: proprietà economica e dividendi a Cdp, come anche l' indirizzo commerciale in modo da non snaturare l' integrazione dei prodotti. Ma direzione e controllo al Tesoro in modo che Sace diventi il braccio armato del governo per l' erogazione di 400 miliardi di garanzie.

GIOVANNI GORNO TEMPINI

 

Con l' ultimo colpo di scena toccato al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che essendosi portato in capo alla Farnesina le deleghe al commercio estero, si è sentito perdente di fronte al rafforzamento di Gualtieri. Il contentino dei 50 miliardi in più all' export ha permesso di chiudere la partita e a Di Maio di cantare vittoria in una vicenda dove è stato solo spettatore.

 

 

2. SACE (CDP), ECCO IL VERO PROGETTO DEL MEF CON GUALTIERI E RIVERA

Michele Arnese per www.startmag.it del 7 aprile 2020

 

 

 

“Sace, braccio armato del Mef per sostenere le imprese”.

 

Il titolo del Sole 24 Ore di oggi è la sintesi di quanto ha deciso ieri il consiglio dei ministri sulle garanzie per le imprese (qui l’approfondimento tecnico di Start Magazine sulla questione delle garanzie) con il decreto Liquidità.

 

Sarà infatti Sace a gestire l’operazione liquidità decisa dal governo.

 

Sace (controllata dalla Cassa depositi e prestiti) resta nel perimetro aziendale di Cdp – come ha sottolineato ieri sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – ma passa «sotto l’indirizzo e il coordinamento» del ministero dell’Economia, Roberto Gualtieri. Proprio come voleva il ministro del Pd e il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera.

 

Rivera, già ai tempi del governo M5s-Lega, con Giovanni Tria al Mef, meditava – come svelò Start Magazine nel febbraio del 2019 – di far tornare la Sace “sotto il cappello del ministero dell’Economia e delle Finanze”. Mentre i vertici di Cdp hanno sempre spinto per inglobare sempre più funzionalmente la Sace nella Cassa.

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

 

L’operazione di Gualtieri e Rivera è andata a segno – di fatto, anche se non cambia l’assetto azionario di Sace – con il decreto Liquidità.

 

Certo, il Movimento 5 Stelle in particolare attraverso il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha criticato il progetto del Mef e alla fine, dopo una mediazione faticosa del premier, è stato potenziato il ruolo di Sace anche nell’assicurazione delle imprese all’estero (primario core business della società), con 50 miliardi di nuove garanzie.

 

Ha commentato il Sole 24 Ore: “Il ruolo di Sace viene così potenziato e la gestione ampiamente rivista con il boccino nelle mani del Mef, affiancato però anche dal ministero degli Affari esteri per tutte le decisioni aziendali che riguarderanno «l’efficace attuazione delle misure di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese», stando al decreto esaminato ieri del Consiglio dei ministri”.

 

La conclusione è che Sace consulterà preventivamente il ministero dell’Economia sulle «decisioni aziendali rilevanti per un’efficace attuazione delle misure di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e di rilancio degli investimenti con particolare riferimento alle decisioni sull’assunzione degli impegni e al recupero dei crediti». E viene aggiunto una sorta di controllo preventivo del Mef sui diritti di voto di Cdp in Sace e una consultazione preventiva ancora del Mef «sulle operazioni di gestione della partecipazione in Sace», ha scritto il Corriere della Sera.

Gualtieri Conte

 

Ma non è finita qui. Secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine in ambienti creditizi, c’è un ulteriore passo che il Tesoro vorrebbe compiere: essere presente anche nell’azionariato di Sace, ora controllata in maniera totalitaria dalla Cassa depositi e prestiti, per trasformarla in una sorta di Invitalia specializzata nella gestione delle garanzie pubbliche.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)