leonardo del vecchio urbano cairo jean pierre mustier john elkann carlo messina alberto nagel

SI PARTE CON UBI, SI CONTINUA CON MEDIOBANCA E SI FINIRA' CON IL  ''CORRIERE'' – LA SCALATA DI DEL VECCHIO A PIAZZETTA CUCCIA SI LEGA AL REGOLAMENTO DEI CONTI DEI POTERI ECONOMICI ITALIANI. DA UNA PARTE NAGEL-MESSINA-CIMBRI (CON "LA REPUBBLICA" DI JOHN ELKANN), DALL’ALTRA CAIRO-MUSTIER-DEL VECCHIO (CON ''IL CORRIERE") – L'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO CONSOLIDATO DI CAIRO RIFERIBILE A RCS E' DI 108,1 MILIONI. E POI DEVE RESTITUIRE 30 MILIONI DI FIDO A BANCA INTESA, CHE GLI FINANZIÒ L’OPA NEL 2016: NEI PROSSIMI MESI SCORRERA' SANGUE A MILANO…

 

Camilla Conti per “la Verità”

 

carlo messina giovanni bazoli

Anni fa un docente universitario chiese a Giovanni Bazoli quale fosse stata la bussola della sua attività di banchiere. Il professore bresciano rispose, senza esitazione, di essere stato guidato dall' obiettivo di far rinascere e crescere l' istituto che gli era stato affidato, ma anche, nello stesso tempo, dall' intento di concorrere allo sviluppo sociale e culturale del Paese.

 

Sviluppo che è passato anche dalle pagine del Corriere della Sera, il quotidiano della borghesia lombarda, e dal destino del gruppo Rizzoli, poi diventato Rcs, specchio della storia dell' ultimo trentennio, tra appetiti, scontri politici e finanziari, trappole evitate e subite, come se tutto il capitalismo italico ruotasse intorno a questo eterno oggetto del desiderio.

 

Il controllo della Rizzoli - e soprattutto i debiti - facevano parte della pesante eredità del Banco Ambrosiano che Bazoli doveva rilanciare nel suo doppio ruolo di primo azionista ma anche di principale creditore. Per salvare la casa editrice dalla bancarotta il banchiere chiese, e ottenne, l' aiuto della Fiat e di Gianni Agnelli con cui instaurò un rapporto significativo.

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN

 

Sergio Erede

Tanto da ricevere dall' Avvocato, poche settimane prima della sua morte avvenuta a gennaio 2003, una sorta di «mandato morale» per vigilare sulle sorti del Corriere. «Ascoltate anche in futuro quello che vi propone il professor Bazoli», disse Agnelli al suo legale di fiducia, Franzo Grande Stevens. E così è stato.

 

Quasi 13 anni dopo, nell' estate del 2016, l' Intesa presieduta da Bazoli e guidata da Carlo Messina è scesa in campo per finanziare l' Opa lanciata dalla Cairo communication di Urbano Cairo contro la cordata antagonista di cui facevano parte Mediobanca, Unipol, Diego Della Valle e Marco Tronchetti Provera.

urbano cairo

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Oggi gli equilibri sono profondamente cambiati: Fiat, diventata Fca, è uscita da Rcs e ha negoziato con Intesa un maxi prestito da 6,3 miliardi garantito dalla Sace per sostenere la filiera italiana dell' automotive, e nel frattempo il nipote dell' avvocato, John Elkann, ha preso il controllo di Repubblica, Espresso e Stampa con il gruppo Gedi. Non solo.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 1

Intesa ha Mediobanca e Unipol come alleate nell' Ops su Ubi che però tenta di guadagnare tempo portando l' offerta in tribunale per altro seguendo le strategie legali dell' avvocato d' affari Sergio Erede che ai tempi dell' Opa del 2016 giocava invece con il team di Intesa.

 

Lo stesso Erede che, come ha ricordato un articolo della Verità a fine febbraio, per conto di Cairo adesso sta combattendo anche la battaglia contro il fondo americano Blackstone sulla vendita della sede del Corriere della Sera in via Solferino e che al fianco di Leonardo Del Vecchio sta gestendo l' avanzata del patron di Luxottica su Mediobanca.

 

REPUBBLICA - ARTICOLO SU MEDIOBANCA

Il mondo è cambiato, alcuni attori delle sfide finanziarie di un tempo sono finiti a bordo pista oppure giocano con una nuova maglia e appetiti stranieri si affacciano all' orizzonte.

 

Eppure Rcs resta un crocevia dei nuovi assetti di potere - non solo editoriale - in questo Paese che nuove alleanze possono condizionare, soprattutto alla luce delle ultime grandi manovre sul fronte bancario e assicurativo.

 

In molti hanno notato il titolone sfornato da Repubblica in prima pagina sulla richiesta inviata formalmente da Del Vecchio alla Bce per poter salire al 20% di Mediobanca in chiave «non ostile» verso l' ad Alberto Nagel ma con un occhio alle Generali.

alberto nagel carlo messina

 

 

 

 

Notizia gustosa, sia chiaro, e data in anteprima. Ma le mosse dell' imprenditore veneto su Piazzetta Cuccia erano note da mesi, perché dargli così tanta evidenza aprendoci addirittura il giornale?

 

Di certo, nell' attuale scacchiere delle relazioni, gli Elkann sono gemellati con il «team Messina» cui può far comodo se l' attenzione mediatica si sposta dalla partita su Brescia a quella di Del Vecchio su Trieste. Tenendo d' occhio l' altra corazzata editoriale, ovvero il Corriere, di cui Intesa è ancora creditore per 30 milioni sui 100 di debito.

 

leonardo del vecchio

L' indebitamento finanziario netto consolidato dell' intero gruppo Cairo communication è infatti di 108,9 milioni ed è riferibile a Rcs per 108,1 milioni. I rapporti tra Urbano Cairo e Messina non sarebbero più saldi come un tempo. E l' imprenditore, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, starebbe valutando un possibile disimpegno da Rcs per rafforzarsi sul mercato televisivo con La 7 e tenersi le mani più libere come editore. Solo rumors? Chissà.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 2

Sta di fatto che, negli accordi presi con Intesa in cambio del finanziamento dell' Opa del 2016, è previsto il rimborso anticipato della linea di credito concessa dalla banca «qualora Cairo communication cessi di detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione almeno pari al 35% del capitale sociale di Rcs». Insomma, se davvero l' imprenditore volesse uscire dal Corriere, dovrebbe prima saldare i debiti.

 

JOHN ELKANN MAURIZIO MOLINARI

 

 

 

 

 

 

E comunque fare i conti con le reazioni di Messina e Nanni Bazoli, ora presidente emerito di Intesa, deciso a mantenere la promessa fatta anni fa all' Avvocato. Il patron del Torino è pronto a finire in guerra contro Intesa, Elkann, che pur essendo editore concorrente segue le orme del nonno, e pure contro Mediobanca? Cairo è avvisato.

VINCENZO BOCCIA MAURIZIO MOLINARI JOHN ELKANNLEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…