inflazione christine lagarde

SI È SPENTO IL BAZOOKA – CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING: I TASSI SARANNO RIALZATI DI 25 PUNTI BASE A LUGLIO, POI DI NUOVO A SETTEMBRE DI UN LIVELLO DA DEFINIRE – LA STRETTA CONTINUERÀ FINO A QUANDO L’INFLAZIONE NON TORNERÀ ALL’OBIETTIVO DEL 2%: ATTUALMENTE LA STIMA PER IL 2022 È AL 6,8% - LA PRESIDENTE DELLA BCE: “SE NECESSARIO, SIAMO PRONTI A USARE NUOVI STRUMENTI CONTRO LO SPREAD”. DOVREBBE INIZIARE A PREPARARLI: IL DIFFERENZIALE ITALIANO CON I BUND È GIÀ VOLATO SOPRA QUOTA 200 – MILANO PEGGIORE BORSA D’EUROPA

Lagarde,se serve useremo nuovi strumenti contro spread

CHRISTINE LAGARDE

(ANSA) - "Se necessario, come abbiamo dimostrato in passato, siamo pronti a dispiegare un aggiustamento degli strumenti esistenti, o nuovi strumenti", contro la frammentazione finanziaria all'interno dell'area euro. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo, riferendosi a eventuali strumenti contro un ampliamento degli spread. "Siamo impegnati a garantire una adeguata trasmissione della politica monetaria, e di conseguenza la frammentazione sarà evitata nella misura in cui danneggia la trasmissione della politica monetaria".

 

Spread Btp-Bund supera i 203 punti dopo la Bce sui tassi

(ANSA) - Lo spread tra Btp e Bund supera i 203 punti base con la Bce che lascia, come previsto, i tassi d'interesse fermi. Il rendimento del decennale italiano sale al 3,43%.

 

SPREAD GENNAIO 2020 - MAGGIO 2022

Borsa: Milano (-1,5%) peggiore in Europa dopo Bce

(ANSA) - Corrente di vendite in Piazza Affari dopo le decisioni della Bce e con l'avvio della conferenza stampa della presidente Christine Lagarde: Milano perde l'1,5%, con Francoforte, Amsterdam e Parigi che oscillano su un calo di un punto percentuale. La Borsa di Madrid cede lo 0,8%, con Londra in calo dello 0,7%.

 

quantitative easing DOLLARO SIRINGA

L'euro resta piuttosto stabile sopra quota 1,07 contro il dollaro, mentre resta forte la tensione sui titoli di Stato, con il Btp a 10 anni che ha toccato un rendimento del 3,55% e lo spread contro il Bund tedesco a quota 210. Calmo il petrolio, in aumento dell'8% il prezzo del gas a 86 euro ad Amsterdam. In Piazza Affari, in particolare, forti cali sui titoli Iveco che ha toccato un ribasso del 5% con un passaggio in asta di volatilità e Tenaris che scende di quattro punti. In controtendenza Unicredit, che sale di un punto percentuale, con Bper e Intesa positive.

christine lagarde mario draghi

 

Lagarde, inflazione resterà alta, la riporteremo al 2%

(ANSA) - La Bce si aspetta che l'inflazione resti su livelli elevati "per un certo periodo di tempo", e "farà sì che torni all'obiettivo" del 2%. Lo ha detto la presidente della Banca centrale Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo tenuto ad Amsterdam.

 

La Bce chiude il Qe e annuncia la stretta

Riccardo Sorrentino per www.ilsole24ore.com

 

christine lagarde 2

Fine degli acquisti il 1° luglio. Primo rialzo dei tassi, da 25 punti base, alla prossima riunione del consiglio direttivo, il 21 luglio. Secondo rialzo a settembre, ma di dimensioni non ancora definite, «dipenderanno dalle riviste prospettive dell’inflazione»: potrebbe essere necessario un aumento di almeno 50 punti base «se le prospettive di inflazione persistessero o peggiorassero». Poi si continuerà con una graduale ma sostenuta stretta. La nuova manovra della Banca centrale europea, decisa all’unanimità dal consiglio di giugno, che si è tenuto ad Amsterdam, è tutta riassunta nel comunicato ufficiale, diffuso prima della conferenza stampa.

 

È previsto anche uno scudo contro l’aumento degli spread, ma solo parziale. È previsto un reinvestimento dei titoli in scadenza che, per quanto riguarda i titoli acquistati sotto il programma pandemico Pepp, potrà essere realizzato in modo flessibile «nel caso di una rinnovata frammentazione del mercato legato alla pandemia», e non per altre, diverse considerazioni. Un modo di evitare, evidentemente, un moral hazard, un comportamento opportunistico, da parte dei governi.

 

In più parti, nel comunicato, si fa però riferimento alla flessibilità come elemento fondamentale della politica monetaria nel caso in cui sia danneggiata la catena di trasmissione delle decisioni della banca centrale, e l’eccessivo allargamento degli spread è sicuramente uno di questi fattori. I rendimenti dei titoli di Stato, i meno rischiosi, sono infatti il “pavimento” dei tassi bancari e di tutti i tassi finanziari; allontanarsene troppo, per un Paese, significa avere una stretta più rigida che altrove.

 

christine lagarde con mario draghi

La stretta continuerà fino a quando l’inflazione prevista non tornerà all’obiettivo del 2%. Le proiezioni, che sono state rielaborate, puntano infatti a una media del 6.8% in 2022, del 3.5% in 2023 e del 2.1% in 2024 – con un’inflazione core pari al 3.3% nel 2022, al 2.8% nel 2023 e al 2.3% in 2024 (più alta quindi rispetto all’indice complessivo). Un segno, questo, di un aumento dei prezzi non solo persistente ma anche ampio, generalizzato e a un livello, ha spiegato il comunicato, «elevato in modo indesiderabile» (e superiore all’obiettivo), mentre le aspettative di inflazione, che iniziano a puntare più in alto del 2%, richiedono «un attento monitoraggio». A marzo l’inflazione per il 2024 era prevista all’1,9 per cento.

 

QUANTITATIVE EASING DRAGHI

La Bce è fiduciosa che la sua stretta non penalizzerà oltre modo la crescita, prevista - ma solo a causa della guerra - frenata al 2.8% in 2022 e al 2.1% nel 2023 e al 2.1% in 2024. A marzo aveva indicato un +3,7% per quest’anno, un 2.8% per il prossimo ma un +1,6% per il 2024. La Banca centrale ritiene quindi che la crescita possa accelerare, rispetto alle precedenti attese, prima della fine dell’orizzonte temporale della politica monetaria. Diversi fattori, tra cui il sostegno fiscale, i risparmi raccolti durante la pandemia e la solidità del mercato del lavoro dovrebbero sostenere l’attività economica.

 

È peggiorata, rispetto a dicembre, la situazione della stabilità finanziaria «specialmente nel breve termine»: «Una crescita più bassa e crescenti pressioni sui costi, così come tassi risk-free e rendimenti sovrani in aumento, potrebbero portare a un’ulteriore deterioramento nelle condizioni di finanziamento per i debitori».

quantitative easing OBAMA FEDERAL RESERVE

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?