risparmi degli italiani 1

STA ARRIVANDO LA TEMPESTA PERFETTA SUI MERCATI? - IL MIX TRA INFLAZIONE, INTERVENTO DELLE BANCHE CENTRALI E GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA STA CAMBIANDO GLI SCENARI ECONOMICI: IL SISTEMA-ITALIA DOVREBBE ESSERE PROTETTO DAL SUO STOCK DI RISPARMIO, NON I QUASI 10 MILA MILIARDI DI RICCHEZZA MA ANCHE I 1.800 CHE LE FAMIGLIE E LE PICCOLE IMPRESE ITALIANE CONTINUANO A TENERE NEI CONTI BANCARI E POSTALI - MA OCCHIO: IL NOSTRO RISPARMIO FA GOLA A TANTI COLOSSI STRANIERI...

Edoardo De Biasi per “L’Economia – Corriere della Sera

 

jamie dimon di jp morgan

Hanno ragione Jamie Dimon, ceo di Jp Morgan, e John Waldron, presidente di Goldman Sachs a lanciare i loro warning sull'andamento dell'economia? Sta arrivando veramente la tempesta perfetta sui mercati?

 

E perché, mentre i mercati di tutto il mondo conoscono giornate tra le più nere il colosso americano State Street sta valutando l'idea di lanciare un'offerta su una indebolita Credit Suisse, cassaforte del risparmio europeo? Segnali diversi e contrastanti a cui è difficile dare una risposta unica.

 

jp morgan

A determinare l'incertezza è la convergenza di tre fattori. Il primo è un'inflazione determinata a resistere vista la corsa delle materie prime. In secondo luogo, l'intervento delle banche centrali. A partire dalla Fed, che a giugno non solo alzerà di nuovo i tassi ma inizierà a ridurre il bilancio da otto mila miliardi di dollari accumulato durante il Covid.

 

Infine, la guerra Russia-Ucraina, il maggior conflitto in Europa dal 1945. La conclusione è una sola: bisogna proteggere i propri investimenti in maniera accorta perché la crescita dei prezzi da entrambe le parti dell'Atlantico ha superato l'8%.

inflazione 1

 

Gli economisti sono divisi: c'è chi vede l'inflazione dell'Eurozona scendere al 7,9% a giugno e attestarsi in media al 2,5% nel 2023 e chi, come Morgan Stanley, prevede un picco a settembre al 9%.

 

Lo scenario che sembra profilarsi è un rallentamento dei prezzi Usa mentre in area Euro il picco non è vicino per l'impatto rilevante del conflitto in Ucraina.

 

inflazione 2

Importante è capire come si comporterà la Bce. Decifrare l'atteggiamento di Francoforte non è facile anche dopo la riunione della scorsa settimana dove, oltre ad annunciare la fine del programma di acquisti (21 luglio), si è aperta la strada a un rialzo dei tassi (25 punti base), il primo dal 2011.

 

BCE

Secondo rialzo a settembre, ma di dimensioni non ancora definite, «dipenderanno dalle riviste prospettive dell'inflazione». Potrebbe essere necessario un aumento di almeno 50 punti base «se le prospettive di inflazione persistessero o peggiorassero».

 

La strada

Poi si continuerà con una graduale ma sostenuta stretta. È atteso, secondo molto osservatori, anche uno scudo contro l'aumento degli spread ma solo parziale.

 

CHRISTINE LAGARDE

È previsto un reinvestimento dei titoli in scadenza che, per quanto riguarda quelli acquistati sotto il programma pandemico Pepp, potrà essere realizzato in modo flessibile «nel caso di una rinnovata frammentazione del mercato legato alla pandemia», e non per altre, diverse considerazioni.

 

Un modo per evitare, evidentemente, un moral hazard, un comportamento opportunistico da parte dei governi. Il rendimento del Btp a 10 anni è volato al 3,58% e lo spread con il Bund vicino ai 230 punti. La Bce sarebbe comunque pronta a intervenire a protezione del debito dei Paesi periferici dell'Eurozona qualora questo fosse soggetto a un forte rialzo del differenziale.

 

Non è la prima volta che si torna a parlare di uno schema di protezione sul debito pubblico. A rigor di logica il sistema-Italia dovrebbe essere protetto dal suo stock di risparmio. Non solo i complessivi quasi 10 mila miliardi di ricchezza ma anche i 1.800 che le famiglie e le piccole imprese italiane continuano a tenere nei materassi virtuali dei conti bancari e postali. Senza investirli. Senza affidarli ad alcun intermediario.

 

warren buffett 9

«Sii spaventato quando gli altri sono avidi e avido quando gli altri hanno paura», è uno dei motti del grande Warren Buffet. Il che non significa essere contrari rispetto alle tendenze di mercato ma semplicemente non farsi trascinare dagli umori generali.

 

Il ritorno vigoroso dell'inflazione erode le disponibilità liquide ferme nei conti e viene quindi accentuata la prudenza dei risparmiatori. Ora la corsa della Bce a raffreddare il rialzo dei prezzi promette di riportare i tassi sopra lo zero è una condizione necessaria.

 

risparmi degli italiani 5

Il suo compito è tenere a bada l'inflazione ma non spegnere la ripresa appena avviata, soprattutto quando la guerra ha frenato il commercio internazionale. Per rimettere in movimento l'economia europea e aiutare l'Azienda-Italia è indispensabile ripristinare fiducia, o almeno arrestare la caduta, peraltro inevitabile in uno scenario complesso come quello attuale.

 

La politica, specialmente quella italiana, deve fare il suo mestiere. Basta inutili polemiche da condominio. Bisogna avere una visione produttiva e cercare di portarla avanti. La crescita deve essere l'unica parola d'ordine.

 

risparmi degli italiani 4

L'unica ricetta al momento praticabile sono le misure sulle riforme fiscali legate all'erogazione degli aiuti del Recovery plan. Il riordino del catasto e della tassazione sulla proprietà immobiliare sono un passo atteso da molti anni e in parte direttamente finalizzato al contrasto all'evasione. Qualsiasi altra misura di appesantimento tributario è inutile.

 

risparmi degli italiani 3

Sul risparmio gestito delle famiglie gravano già da un decennio mini-prelievi patrimoniali annui. In una fase in cui il risparmio va risvegliato, non spaventato, lo Stato deve essere chiamato a riattivare circuiti virtuosi. Non bisogna mai dimenticare che il debito pubblico italiano si è attestato a marzo a 2.755,4 miliardi in crescita di 18,9 miliardi rispetto al mese precedente.

 

L'aumento è dovuto al fabbisogno (22,8 miliardi). Va sottolineato, comunque, l'aumento delle entrate tributarie pari a 33,2 miliardi, in crescita del 10,2% su marzo 2021.

Anche l'industria del risparmio deve mettersi in gioco.

 

credit suisse

Al di là di come finirà l'operazione di State Street sull'elvetica Credit Suisse è ora che il nostro settore si dia una svegliata. La conclusione è banale: il nostro risparmio fa gola a tanti ed è il nostro asset più importante. È fondamentale non perdere i pezzi pregiati.

 

Piccoli gioielli come Fineco, Anima, Azimut sono sul mercato. BlackRock, Vanguard, Amundi hanno la forza per comprarsi quello che vogliono. Perfino le grandi banche. Per questo va migliorata la gestione industriale e non vanno gettate al vento occasioni per inutili personalismi.

 

Gli istituti di credito facciano più attenzione ai costi di gestione e alle commissioni troppo onerose.

 

risparmi degli italiani 2

Un piano

È giusto parlare di concentrazioni bancarie ma perché non di aggregazioni in campo di risparmio gestito? I dati raramente mentono. A guardare il saldo di raccolta di aprile, è evidente che il settore abbia subìto una battuta d'arresto. Due miliardi in meno sono un dato negativo che si aggiunge a quello di marzo. In verità il segmento dei fondi comuni, vale a dire quello dei prodotti più presenti nei portafogli delle famiglie italiane, ha registrato un risultato positivo.

 

Nelle casse dei fondi sono entrati altri 1,6 miliardi che portano a 14,3 miliardi il saldo dall'inizio dell'anno. Al di là dell'effetto mercato sulle masse gestite, che ha limato il patrimonio allontanandolo dalla soglia dei 2.500 miliardi, a determinare l'andamento del settore sono principalmente i movimenti interni ai grandi gruppi.

 

ASSICURAZIONI GENERALI

Assicurazioni Generali, che ha un patrimonio di circa 500 miliardi, ha registrato un dato negativo per oltre quattro miliardi a causa di operazioni interne. Il motivo? Forse la lotta fratricida per il controllo della compagnia ha distratto i manager dalla gestione industriale? Impossibile dirlo.

 

Quello che è certo è che un processo di aggregazione e crescita del risparmio dovrebbe essere favorito dalla politica (magari anche a livello salariale) e dalle istituzioni. La concorrenza che viene dai competitor esteri deve far riflettere. E non solo.

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO