ignazio visco fabio panetta christine lagarde bce guido crosetto

STAI A VEDE’ CHE ALLA FINE AVEVA RAGIONE CROSETTO – VI RICORDATE GLI ATTACCHI SCOMPOSTI DEL MINISTRO DELLA DIFESA CONTRO LA STRETTA MONETARIA DELLA BCE? I VERTICI DELLE ISTITUZIONI ITALIANE SI IRRIGIDIRONO PER L’OLTRAGGIO, MA ORA VENGONO A DAMA E ACCUSANO LAGARDE, CON GLI STESSI ARGOMENTI – PANETTA INVITA LA BCE A “COMUNICARE AL MEGLIO” LE SUE DECISIONI, E CHIARISCE: “A MARZO DOVREMO RIVALUTARE LA SITUAZIONE”. E IL GOVERNATORE DI BANKITALIA, VISCO, CI METTE IL CARICO: “PER RAFFREDDARE I PREZZI NON SERVE LA RECESSIONE

1. DAGONOTA

GUIDO CROSETTO MACHETE MEME

Stai a vede’ che alla fine aveva ragione Crosetto. A dicembre il ministro della difesa con la passione per il machete criticò duramente la Bce per la politica di rialzo dei tassi.

 

Prima con alcuni tweet in cui sosteneva di non capire “il regalo di Natale che Christine Lagarde ha voluto fare all’Italia”, poi rintuzzando sui possibili rischi della stretta monetaria: “Se tra sei mesi le economie saranno disastrate da queste decisioni, ci sarà qualcuno che ne è responsabile? Questi enti devono smetterla di sentirsi terzi e in cattedra”.

 

Parole che fecero sobbalzare i vertici delle istituzioni economiche italiane, che furono costrette a consigliare a Giorgia Meloni a fare una retromarcia.

 

fabio panetta e christine lagarde

Tutto bene, se non che proprio quelle istituzioni, da qualche giorno, stanno criticando Lagarde con gli stessi argomenti dello “Shrek” di Fratelli d’Italia.

 

Certo, con modi molto più felpati e con una postura, derivante dal loro ruolo, decisamente più autorevole. Così, oggi il membro del board della Bce, Panetta, invita la presidente della Bce, a comunicare “al meglio” le sue decisioni, chiarendo che “a marzo dovremo rivalutare la situazione”.

 

CHRISTINE LAGARDE IGNAZIO VISCO

E ieri, invece, era stato direttamente il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, a fare un bello shampoo al ciuffo candido di Lagarde: “Per raffreddare i prezzi europei non serve la recessione. La restrizione monetaria è necessaria, ma non per questo gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia” sono condivisibili.

 

2. PANETTA MANDA UN MESSAGGIO A LAGARDE "A MARZO RIVALUTIAMO LA LINEA SUI RIALZI"

Estratto dell’articolo di F. Gor. per “La Stampa”

 

il grafico twittato da guido crosetto dopo il rialzo dei tassi

La Banca centrale europea rivedrà a marzo la sua linea di rialzi dei tassi d'interesse. Ne è sicuro Fabio Panetta, influente membro del Board dell'istituzione guidata da Christine Lagarde.

 

In un'intervista con il quotidiano tedesco Handelsblatt, Panetta ha chiarito che bisognerebbe evitare di giudicare la congiuntura senza i dati più aggiornati: «Qualsiasi indicazione incondizionata – ossia slegata dall'evoluzione prospettica dell'economia – che vada oltre febbraio si discosterebbe dal nostro approccio basato sui dati. Le nostre decisioni di dicembre si fondavano sulle proiezioni economiche allora disponibili. A marzo ne avremo di nuove e dovremo rivalutare la situazione». […]

 

[…] Secondo Panetta «l'economia è oggi caratterizzata da troppa incertezza perché ci si possa impegnare incondizionatamente e a lungo a seguire uno specifico sentiero dei tassi. […]».  […] Importante, dice il banchiere centrale italiano, sarà comunicare al meglio i dati agli investitori. Però, avverte, prima bisogna avere quelli più recenti. Il percorso verso la riunione del 2 febbraio continua.

 

3. VISCO CHIEDE PIÙ PRUDENZA ALLA BCE SUI TASSI "NON DEVE SPAVENTARE, MA L'ITALIA REGGERÀ" PANETTA SU BITCOIN "NON SERVIRÀ MAI A PAGARE UN CAFFÈ"

Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “la Stampa”

 

CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

[…] Dal palco dell'Ambrosetti club, Visco spiega che non c'è alcun pericolo sistemico dal rialzo dei tassi, a patto che l'Italia «prosegua la strada già intrapresa delle riforme». Motivo per cui la Bce può continuare la stretta monetaria per frenare l'inflazione, «a ritmo moderato» e con la consapevolezza che per «raffreddare i prezzi europei non serve la recessione». Per Visco, quindi, la «restrizione monetaria» è «necessaria», ma non per questo «gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia» sono condivisibili.

 

E in questo senso, il governatore sottolinea i «rischi significativi» che derivano dall'inflazione per famiglie, imprese e per il risparmio. E ricorda come «il sistema produttivo italiano ha affrontato la crisi economica provocata dalla pandemia meglio di quanto non fosse accaduto durante la crisi finanziaria globale e la crisi dei debiti sovrani».

 

Tuttavia, Visco ha ribadito la richiesta di un «approccio prudente» nella normalizzazione della politica monetaria della Bce, certo «la direzione di marcia non può che essere quella intrapresa» da Francoforte, ma vanno bilanciati i rischi di una inflazione che si radica nelle aspettative e nei salari e quelli di condizioni finanziarie troppo aspre per famiglie e imprese: «Non sono convinto che sia meglio rischiare di restringere troppo anziché troppo poco».

fabio panetta della bce

 

A poco ore di distanza, però, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha «chiarito che i tassi d'interesse devono ancora salire significativamente a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi, e restarci per tutto il tempo necessario».  […]

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”