giuseppe conte meme dpcm

TURISTI DELLA DEMOCRAZIA – IL DPCM È UN CAZZOTTO PER ALBERGHI E RISTORANTI: POSSONO RESTARE APERTI A NATALE, SANTO STEFANO E PRIMO DELL’ANNO MA CON IL BLOCCO DEGLI SPOSTAMENTI TRA COMUNI, I TURISTI LI VEDRANNO CON IL BINOCOLO – IL REGALINO RISCHIA DI ESSERE LA MAZZATA DEFINITIVA PER 200MILA IMPRESE, E MANDA IN FUMO ALMENO 14 MILIARDI

Carlo Cambi per "la Verità"

L ULTIMO DPCM DI CONTE – MEME

 

C' è da domandarsi se Giuseppe Conte abbia mai sostenuto un esame di geografia, se Roberto Speranza il ministro della Salute, quello del libro fantasma Perché guariremo, affermazione che non trova risposta - che pure viene da una regione non estesa come la Basilicata - conosca l' Italia.

 

C' è da chiedersi se il ministro dei Trasporti, la piacentina Paola De Micheli, o la sua collega agricola Teresa Bellanova, appassionata gourmet, sappiano che non tutte le strade portano a Roma e dove si trovano i migliori ristoranti e alberghi d' Italia.

GIUSEPPE CONTE DPCM MODE BY CARLI

 

Perché il dpcm di Natale è una barzelletta se visto dalla parte di ristoratori, albergatori, gestori di piste da sci o di negozi che non siano affiliati alle multinazionali dell' e-commerce, sempre più ricche e sempre più esentasse.

 

GIOVANNI TOTI FESTEGGIA LA VITTORIA CON UN PIATTO DI PANSOTI

Stabilisce che ristoranti e alberghi possono restare aperti a Natale, Santo Stefano e primo dell' anno, ma impone il blocco degli spostamenti da Comune a Comune. Gli albergatori parlano di offesa alla dignità, i ristoratori di mazzata definitiva. Ad accorgersi che il governo sta andando alla deriva sono anche 25 senatori del Pd che hanno scritto ad Andrea Marcucci, il loro capogruppo, per chiedere: «Il governo ci ripensi sui divieti di spostamento, così si fa un danno ai cittadini».

 

MEME SU GIUSEPPE CONTE

Ma un danno certo il governo lo fa all' economia: gli alberghi perderanno sui 12 miliardi, i ristoranti 6, gli impianti da sci almeno 8 dei 12 che fatturano durante tutto l' anno, altri 10 se ne vanno per lo stop ai regali, con il vino che solo di mancati brindisi ci rimette 1 miliardo secco. Il conto totale fa 36 miliardi.

 

Non c' è che dire, un bel regalo di Natale con il rischio di mettere sul lastrico almeno 200.000 imprese. Ora, così giusto per saperlo, degli 11 ristoranti tre stelle Michelin solo tre stanno in città al di sopra dei 50.000 abitanti. Un divo dei fornelli come Antonino Cannavaciolo, con la sua Villa Crespi, può contare su una clientela potenziale di 1.262 abitanti, tanti quanti sono quelli di Orta San Giulio.

 

antonino chef academy antonino cannavacciuolo

Nadia Santini, che da sei lustri si fregia del massimo riconoscimento gastronomico, ne ha 4.400 di abitanti a Canneto sull' Oglio, Da Vittorio a Brusaporto ha un bacino potenziale di 5.570 clienti e Gianfranco Vissani, ormai il leader riconosciuto delle forchette arrabbiate a Baschi può trovare clienti tra i 2.700 abitanti del paesello umbro.

 

Se si ragiona dei grandi alberghi la faccenda diventa ancora più comica: 929 i potenziali clienti al Sestriere, 3.900 quelli di Positano, non arrivano a 6.000 i cortinesi.

gianfranco vissani foto di bacco

Serve sapere queste cifre per capire perché ristoratori, albergatori sono imbufaliti.

I primi a protestare sono stati però i presidenti di Regione.

 

Giovanni Toti, che presiede ad interim la conferenza Stato-Regioni, dalla Liguria con un tweet si è chiesto: «Ma chi scrive queste norme ha mai vissuto nella province italiane o solo nelle grandi città?

 

ATTILIO FONTANA

Sa che il nostro Paese è composto da tanti piccoli comuni, uno vicino all' altro e che così separeremo milioni di italiani senza valide motivazioni scientifiche legate alla lotta contro il virus?».

 

 

Gli ha fatto eco anche un piddino come Michele Emiliano, che dalla Puglia dice: « Il divieto di spostamento tra comuni è surreale». Attilio Fontana dalla Lombardia contesta con durezza i provvedimenti e poi dantescamente dice: Il modo ancor m' offende.

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 10

La Conferenza delle Regioni ha messo nero su bianco la protesta con una lettera indirizzata a Palazzo Chigi in cui esprime «stupore e rammarico» per il metodo usato nell' approvare il decreto alla faccia di Sergio Mattarella, che ha più volte invitato alla collaborazione. Luca Zaia, presidente del Veneto, è tranchant: «Per il Veneto questo è un mini lockdown, spero che il governo ci ripensi».

 

 

Maria Carmela Colaiacovo confindustria alberghi

Non ci sperano più invece le categorie economiche che sono pronte anche a forme di protesta molto forti.

 

Lo dice senza mezzi termini Alessandro Massimo Nucara, direttore di Federalberghi che si è fatto due conti: «Durante le festività riceviamo 19 milioni di clienti che spendono più o meno 730 euro a testa, così vanno in fumo 14 miliardi».

 

Quasi comico è il dpcm per Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Confindustria Alberghi: «Ci lasciano fare il room service, cioè portare il pasto in camera. A chi? Non verrà nessuno. Vi immaginate alberghi cinque stelle lusso che possono contare solo sui clienti di Stresa?

 

Stiamo perdendo il 90% dei fatturati, ci promettono ristori per il 10% mentre ad esempio Francia e Spagna hanno coperto fino al 70% delle perdite». La Colaiacovo fa anche i conti delle tasse che sono continuate a correre e dell' impossibilità di gestire così le strutture. Come sottolinea Nucara, di fatto quest' anno il turismo invernale non ci sarà, va in fumo una stagione che solo per gli impianti di risalita vale 12 miliardi.

 

via montenapoleone negozi vuoti

Ancora più severo il commento della Fipe, l' organizzazione dei pubblici esercizi aderenti a Confcommercio, che ha fatto i conti. Dice Aldo Cursano, che è il vicepresidente: «Abbiamo messo a tavola lo scorso anno circa 5 milioni di persone tra Natale e Capodanno. Il dpcm stabilisce che il pranzo di Natale sarà consentito solo nelle zone gialle, quindi nel 30% del Paese.

 

E lì i ristoranti sconteranno circa il 50% dei coperti per il distanziamento. Così passiamo da 5 milioni di clienti a meno di 800.000 potenziali, vuol dire chiudere definitivamente i ristoranti». Se ne vanno in fumo 6 miliardi di incassi. Ma Giuseppe Conte rassicura: questo deve essere un Natale diverso.

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 7flash mob dei commercianti di roma 4i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 5

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…