carlo messina

UBI MAIOR, MESSINA NON CESSAT: ''AUMENTARE IL PREZZO DI OFFERTA? ZERO POSSIBILITÀ''. L'AD INTESA REPLICA A TONO ALLA LETTERINA DI MASSIAH. ''NON PARLIAMO CON I SINGOLI SOCI, È UN'OPERAZIONE DI MERCATO. PARLO CON I MIEI INVESTITORI, CHE HANNO APPREZZATO LA MOSSA'' - IN QUESTI MINUTI È IN CORSO LA RIUNIONE DEL PATTO TRA I GRANDI SOCI UBI: BOMBASSEI, BOSATELLI, ANDREOLETTI, GUSSALLI BERETTA, PILENGA E RADICI

  1. INTESA:MESSINA, ZERO PROBABILITÀ DI AUMENTARE PREZZO

 (ANSA) - Non so cosa il board deciderà, sono liberi di decidere quel che è meglio per gli azionisti. Ci sono zero probabilità di aumentare il prezzo di offerta". Così l'ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha replicato a una domanda di Bloomberg Tv su un eventuale rilancio se il Cda di Ubi chiederà di aumentare il 'prezzo'.

 

 

  1. INTESA: MESSINA, NON PARLIAMO CON SINGOLI SOCI UBI

 (ANSA) - "Questa è una operazione di mercato. Non ci sono discussioni con i singoli investitori. Saremo felici se aderiranno alla proposta". Lo ha affermato l'ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, parlando degli azionisti di Ubi in una intervista a Bloomberg Tv. Alla domanda se in caso di fallimento dell'offerta d'acquisto Intesa ha un piano B Messina ha replicato: "Continueremo col piano a realizzare i nostri risultati. Sono comunque positivo su questa operazione".

CARLO MESSINA

 

"Non voglio parlare con gli investitori di Ubi. E' un'operazione di mercato rivolta al pubblico, non voglio entrare in discussioni con singoli investitori di Ubi parlo coi miei investitori e probabilmente possono essere gli stessi in Intesa e Ubi", ha spiegato Messina.

 

  1. INTESA: MESSINA, INVESTITORI HANNO APPREZZATO MOSSA SU UBI

 (ANSA) - "Gli investitori hanno apprezzato la mossa e il 'timing' della mossa" su Ubi. Lo afferma l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, intervistato da Bloomberg tv. "Il settore bancario deve essere consolidato", ha aggiunto Messina, secondo il quale con questa operazione "possiamo creare valore per gli azionisti di entrambi i gruppi".

 

  1. UBI BANCA: IN CORSO RIUNIONE PATTO GRANDI SOCI

 (ANSA) - È in corso a Bergamo la riunione del Car, il patto di consultazione di Ubi Banca a cui aderisce il 17,8% del capitale. I componenti del patto, a cui partecipano le fondazioni Caricuneo e Banca del Monte di Lombardia e sei grandi famiglie imprenditoriali di Bergamo e Brescia (Bombassei, Bosatelli, Andreoletti, Gussalli Beretta, Pilenga e Radici), sono riuniti dalle 10 per esaminare l'offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo.

 

 

  1. UBI ROVINA LA FESTA A INTESA

Nino Sunseri per “Libero Quotidiano

 

gian maria gros pietro carlo messina giovanni bazoli

Il giorno dopo trascorre tra molta irritazione e qualche delusione. Annunciare l' Opa come ha fatto Carlo Messina proprio nel giorno in cui Victor Massiah presentava il piano industriale di Ubi è stata considerata una assoluta perfidia. E non finisce qua. A spargere vetriolo anche i civici stradali. Massiah parlava agli analisti nella sede di via Monte di Pietà a Milano. Nello stesso momento nel palazzo di fronte (la mitica Ca' de Sass') lo stato maggiore di Intesa studiava l' operazione che avrebbe reso quel piano carta straccia.

 

Massiah e la presidente Letizia Moratti riuniscono il consiglio d' amministrazione e cercano di rassicurare gli uffici: «per il momento, quella di Intesa è solo una proposta -recita la lettera ai dipendnenti- Prima di diventare progetto, dovrà passare attraverso un complesso - e per nulla scontato - iter autorizzativo delle autorità e di approvazione delle assemblee».

 

 Insomma la partita è appena agli inizi. Si vedrà più avanti. I titoli riflettono l' attesa: Ubi si limita a consolidare il boom di martedì chiudendo a 4,23 euro (+0,23%). Banca Intesa si ferma a 2,6 euro (+0,13). Solo Bper continua a scendere (-0,34% a 4,12 euro) seppur a velocità ridotta rispetto al giorno precedente. Il mercato, evidentemente non ha apprezzato il ruolo che nella combinazione è stato assegnato alla banca modenese.

 

SPORTELLI

victor massiah 1

Dovrà farsi carico di 500 sportelli per acquistare i quali servirà un aumento di capitale da 800 milioni. In tutta questa operazione gli unici a pagare sono proprio i soci dell' istituto guidato da Alessandro Vandelli. Banca Intesa, infatti,per comprare Ubi emetterà azioni. Ed è proprio su questo terreno che Ubi cercherà di costruire una trincea. Non tanto per fermare l' avanzata di Intesa quanto per vendere la pelle al prezzo maggiore possibile.

 

Il consiglio d' amministrazione guidato da Letizia Moratti si riunisce alle 9. Ribadisce la sorpresa (e la protesta) per il blitz di Intesa che certo non può considerarsi amichevole. Comunica che nominerà un advisor per valutare l' offerta e, casomai, indicare le alternative. Il compito, a quanto pare, toccherà a Credit Suisse.

 

L' ultima parole, però, sarà degli azionisti. Saranno loro a giudicare la convenienza dell' offerta presentata da Intesa. Secondo le voci che girano la proposta non viene giudicata particolarmente generosa nonostante il premio del 28%. La valorizzazione finale si aggira intorno a 4,3 euro. Più o meno il livello già raggiunto dall' azione. Facile immaginare che i grandi soci, a cominciare dal Carr (il patto che raggruppa il 18% del capitale) chiederanno un ritocco verso l' alto del prezzo e migliori condizioni. Sia per la governance del nuovo gruppo sia per le ricadute sul territorio.

alessandro vandelli bper

 

Difficile però che l' offerta venga respinta. All' inizio di gennaio la quotazione di Ubi non raggiungeva 2,9 euro. Un quaranta giorni ha guadagnato il 50%. Se l' Opa di Intesa fallisse è facile immaginare il crollo immediato.

 

UNICREDIT E BANCO-BPM

L' annuncio di Messina ha innescato una reazione a catena in tutte le direzioni. Jean Pierre »Mustier, amministratore delegato di Unicredit si è premurato a chiamarsi fuori. La banca non parteciperà a nessun progetto di consolidamento. Né in Italia e nemmeno all' estero. «In Unicredit diciamo ciò che facciamo e facciamo ciò che diciamo». Più in generale sottolinea che la banca «manterrrà il focus sul processo di trasformazione» in corso. Chiude la porta anche Banco Bpm. Spiega l' amministratore delegato Giuseppe Castagna: «Andiamo avanti per la nostra strada», ha detto uscendo dal comitato Abi a Milano. Smentisce l' interesse per Ubi.

 

«Era una cosa che avevamo ampiamente smentito e ora viene smentita anche dai fatti» Così alla fine gli unici lampi della giornata arrivano da Mps che guadagna l' 11% scavalcando di slancio due euro. Al mercato sono piaciute le dichiarazioni del ministro Gualtieri a Radio Capital. «Stiamo discutendo con la Commissione Ue per la pulizia ulteriore del portafoglio dei crediti in sofferenza. Fatto questo si arriverà naturalmente a una soluzione di mercato nei tempi previsti».

UBI BANCA

Vuol dire che entro l' anno Mps troverà unpartner? La Borsa cominvcia a crederci.

 

 

  1. UBI PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA INTESA MASSIAH: «IL SÌ NON È SCONTATO»

Luca Davi e Carlo Festa per “il Sole 24 Ore

 

Di sicuro non sarà un' analisi semplice da effettuare. È cominciata ieri la discussione che porterà a valutare l' offerta di scambio carta su carta lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca.

Il consiglio di amministrazione dell' istituto guidato da Victor Massiah ha preso atto dell' offerta (del valore complessivo di 4,9 miliardi) e ha dato incarico al consigliere delegato di individuare gli advisor finanziari (circolano i nomi dei consulenti storici di Credit Suisse) per valutare la congruità della proposta che prevede lo scambio di 17 azioni della nuova entità ogni 10 azioni Ubi.

 

Una proposta che prevede un premio del 28% rispetto ai valori di venerdì 14. Per ora non sono emersi giudizi ma l' atteggiamento sia di Massiah sia dei consiglieri appare prudente. «Care colleghe e cari colleghi, al termine della importante giornata in cui abbiamo presentato il nostro piano industriale, accolto dal mercato e da tutti gli stakeholder con grande consenso e apprezzamento, abbiamo appreso da un comunicato stampa dell' operazione (ops) lanciata da Intesa San Paolo sulla nostra Banca», scrive l' a.d. di Ubi Banca, Victor Massiah, in una lettera inviata ai dipendenti del gruppo. Il banchiere, confermando quanto detto martedì dal ceo di Intesa Carlo Messina, aggiunge che «come rappresentato dalla stessa istituzione promotrice dell' offerta, tale operazione non era concordata né a conoscenza del nostro consiglio di amministrazione e del nostro management». Per il ceo di Ubi ci sarà bisogno di tempo per valutare l' operazione.

 

victor massiah, letizia moratti e andrea moltrasio

Il calendario proposto da Intesa prevede l' autorizzazione delle Authority entro inizio giugno, con l' ok dell' assemblea degli azionisti di Intesa già fissata per il 27 aprile. Per Massiah tuttavia «è molto presto per trarre considerazioni» ma è «importante sottolineare come questa operazione rappresenti, per il momento, solo una proposta che, prima di diventare progetto, dovrà passare attraverso un complesso, e per nulla scontato, iter autorizzativo delle autorità vigilanti e di approvazione da parte delle assemblee».

 

«Prima dell' inizio del periodo di adesione, previsto entro fine giugno - si legge ancora nella missiva - il consiglio di amministrazione di Ubi dovrà esprimersi al riguardo, a valle di una adeguata istruttoria». Massiah nota inoltre che Ubi è definita, nella proposta di Intesa, «la migliore delle banche medie italiane: è qualcosa che il mercato ci ha sempre riconosciuto e di cui dovete essere orgogliosi».

 

Pietro Gussalli Beretta

Ad esaminare la proposta di Intesa sarà anzitutto il Comitato azionisti di riferimento di Ubi Banca (Car) nato nel gennaio scorso con il 17,8% delle azioni dell' istituto. Il Patto - che raccoglie la Fondazione CariCuneo, maggior socio, e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, cinque famiglie industriali bergamasche di peso (Bombassei, Pilenga, Radici, Bosatelli e Andreoletti) e i bresciani Gussalli Beretta - si riunirà oggi a Bergamo per fare le prime valutazioni. Inutile dire che il focus resta sulla congruità dell' offerta, oltre che sulla valenza industriale e sulla validità della proposta stessa per il tessuto di riferimento di Bergamo e Brescia: quindi valutando sia gli aspetti quantitativi sia qualitativi.

 

alberto bombassei foto di bacco (2)

Tra alcuni grandi azionisti di Ubi Banca, ci sarebbe chi dubita che l' offerta di Intesa valorizzi adeguatamente l' istituto guidato da Victor Massiah. Un broker come Intermonte ha bocciato il valore proposto, consigliando di non aderire all' offerta. «I valori dell' offerta sono lontani da quelli che ci si aspettava. È vero che si offre di entrare in un grande gruppo che dà dividendi ma anche Ubi li distribuisce ed è redditizia. Vedremo quando arriveranno i documenti dell' offerta e decideremo» hanno riferito all' Ansa fonti vicine ai grandi azionisti di Ubi. I prossimi giorni saranno cruciali. C' è da dire che oltre alle mosse del Comitato azionisti di riferimento di Ubi Banca, ha un peso importante anche la decisione di altri due patti più piccoli di Ubi: cioè quel che resta del Patto bergamasco dei Mille e il patto bresciano (Sindacato azionisti Ubi Banca) che complessivamente possiedono circa il 10%.

 

C' è poi la grande platea degli investitori istituzionali dell' istituto: asset manager italiani ed esteri che complessivamente hanno in mano oltre la metà del capitale di Ubi Banca. È soprattutto a loro che guarda Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, convinto della bontà del progetto e della congruità del prezzo, per avere il via libera all' operazione. La buona accoglienza da parte del mercato al deal è confermata anche dalla decisione di S&P, che ieri ha messo Ubi in credit watch positivo a valle della mossa di Intesa.

 

«Io dagli azionisti mi aspetto una risposta positiva - ha detto ieri il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro - Se fossi un azionista darei una risposta positiva, visto la valutazione che il mercato ha dato. Se fossi un azionista sarei contento di come è cambiato il valore del mio titolo dalla mattina alla sera».

UBI BANCA BRESCIA

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)