leonardo del vecchio nicoletta zampillo

DEL VECCHIO FU: RIUSCIRÀ MILLERI A CAVARSELA ALLA PROVA DEI SETTE EREDI? - IL FONDATORE DI LUXOTTICA, PIÙ CHE METTERE IN SICUREZZA LE AZIENDE DI FAMIGLIA, HA VOLUTO METTERLE AL RIPARO "DALLA FAMIGLIA". ”UN MANAGER LO PUOI LICENZIARE, ANCHE SE COSTA CARO, UN FIGLIO NO”, ERA UNO DEI SUOI MOTTI. ORA PER LE DECISIONI PIÙ STRATEGICHE COME L'EROGAZIONE DI CEDOLE E LA SOSTITUZIONE DI AMMINISTRATORI, OCCORRE UN QUORUM DELL'88%, CHE È COME DIRE IL PLACET DI SETTE EREDI SU SETTE - ANCHE LE BATTAGLIE PER CONQUISTARE GENERALI E MEDIOBANCA, IN CORSO DA TRE ANNI, FORTISSIMAMENTE VOLUTE DA MILLERI E FINORA FRUSTRATE, POTREBBERO ESSERE ABBANDONATE DAGLI EREDI…

Andrea Greco per “la Repubblica”

 

LEONARDO DEL VECCHIO

Il dopo Leonardo Del Vecchio è cominciato. Un futuro che l'imprenditore "self made" preparava meticolosamente da 12 anni, passati a scrivere la propria successione e la spartizione di beni per 30 miliardi tra i sei figli di tre diverse donne.

 

Ogni figlio avrà 3,6 miliardi di dote: non in contanti, ma come fetta minoritaria della grande holding Delfin, cassaforte di tutti i beni.

FRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOK

 

Proprio lo statuto di Delfin, tra i pochi documenti pubblici - e in attesa di aprire il testamento - mostra anzi che il fondatore di Luxottica, più che mettere in sicurezza le aziende di famiglia, abbia voluto metterle al riparo "dalla famiglia". Molte saghe, non solo nei romanzi dell'Ottocento ma anche e più nella vita reale, sono lì a dire quanto sia difficile mettere d'accordo gli eredi quando ci sono attività colossali da gestire e miliardi che volano.

 

nicoletta zampillo leonardo del vecchio

Manager blindati in cassaforte Leonardo Del Vecchio non ha mai guardato con favore all'ingresso di figli e familiari - per quanto da lui molto amati - nelle numerose e solide attività di imprenditore. «Un manager lo puoi licenziare, anche se costa caro, un figlio no», era uno dei suoi motti.

 

Per questo aveva già disposto, con i legali di fiducia dello studio BonelliErede, che al momento della scomparsa, o della sopraggiunta incapacità, nella cassaforte Delfin fosse «automaticamente sostituito con la persona da lui precedentemente designata in una dichiarazione scritta indirizzata al cda».

 

Il nome dovrebbe trovarsi in una lettera destinata ai cinque consiglieri della finanziaria, anch' essi inamovibili dagli azionisti-familiari.

 

L IMPERO DI LEONARDO DEL VECCHIO

E i più dicono che sarà Francesco Milleri, ex consulente informatico ed ex vicino di casa, poi per anni braccio destro di Del Vecchio fino alla nomina come ad di EssilorLuxottica. Dovrebbe toccare a lui la sintesi dell'impero e dei nuovi proprietari nei prossimi anni. Lo si saprà dopo il funerale, previsto domani mattina ad Agordo, e una volta lette le carte. Ma ci vorrà più tempo, forse anni, per testare la stabilità degli assetti voluti dal fondatore.

 

Milleri Del Vecchio

I tre rami familiari in Delfin Il ruolo di perno operativo e strategico di Milleri poggia anche sui suoi ottimi rapporti con Nicoletta Zampillo, che il patron sposò due volte, nel 1997 e nel 2010.

 

Proprio alla moglie milanese Del Vecchio ha assegnato la parte maggiore (25%) delle azioni Delfin, ricapitalizzandola apposta nel 2014 grazie a una norma italiana che prevede che al coniuge, in presenza di due o più figli, vada un quarto del patrimonio.

 

 

La vedova Del Vecchio può contare anche sul 12,5% dell'unico figlio Leonardo Maria detto Leonardino. E' pure l'unico Del Vecchio a lavorare in un'azienda del gruppo, a capo della catena di negozi Salmoiraghi & Viganò, con una scrivania nella sede milanese al piano di quella del fondatore e di fianco a Milleri.

LEONARDO DEL VECCHIO

 

L'altra fazione forte, che se contata insieme assomma un identico 37,5% di titoli Delfin, è quella dei tre figli che Del Vecchio ebbe dalla prima unione con Luciana Nervo.

Claudio, Marisa e Paola, nati verso la fine degli anni '50, titolari di un 12,5% a testa della finanziaria e in rapporti, si racconta, formalmente cordiali con l'asse di eredi principale. Infine ci sono Luca e Clemente, figli di Sabina Grossi, nati tra il 2001 e il 2004, più distanti finora, anche per motivi di età, dalla stanza dei bottoni.

 

leonardo maria del vecchio

Dividendi e colossi da scalare E' presto per dire come interagiranno le tre fazioni ora che viene a mancare il carisma del patron, che era anche una grande forza centripeta: perché della famiglia Del Vecchio aveva il culto. Di solito le successioni familiari realizzate tramite holding che assiepano vari eredi ed attività funzionano quando tutti vanno d'accordo.

 

E tutti vanno d'accordo finché ci sono due catalizzatori: una governance che disciplini ruoli e funzioni di chi gestisce e chi controlla, e una redditività che tiene buoni tutti gli azionisti, anche i più silenti ed estromessi.

 

Le nuove maggioranze nella Delfin degli eredi prevedono, per le decisioni più strategiche come l'erogazione di cedole e la sostituzione di amministratori, un quorum dell'88%, che è come dire il placet di sette eredi su sette. E finora Delfin, grazie ai dividendi incassati da EssiLux (occhia-leria), Covivio (immobili), o dalle partecipate Unicredit (2%), Mediobanca (19,5%), Generali (9,9%), non tratta male i soci.

Sergio Erede

 

Nei quattro esercizi fino al 2020, ultimo bilancio disponibile, il suo utile netto annuale è oscillato tra 208 e 369 milioni, con quote crescenti restituite al patron, finora usufruttuario unico.

 

Remunerare i figli, specie i cadetti, potrebbe rivelarsi un domani più difficile per i manager di Delfin: specie in assenza di clausole per liquidare i pacchetti, e per il fatto che la cassaforte non è quotata. Lo statuto (art. 7) prevede tra l'altro che per vendersi azioni Delfin tra familiari serva il consenso di due terzi dei soci, e per cederle a terzi serva l'unanimità.

 

claudio del vecchio

Anche le battaglie per conquistare i vertici di Generali e Mediobanca, in corso da tre anni e incompiute, potrebbero essere viste con animo più laico dagli eredi (non da Milleri, dice chi lo conosce). Anche qui il tempo rischia di avere più voce di Leonardo Del Vecchio, l'ex Martinitt che ha lavorato settant' anni senza guardarsi indietro per diventare il più grande imprenditore italiano.

dynasty del vecchio

LEONARDO DEL VECCHIOpaola del vecchio leonardo del vecchio mark zuckerbergpaola Barale Leonardo Del VecchioLeonardo Del Vecchioleonardo del vecchioFRANCESCO MILLERI E LEONARDO DEL VECCHIO CON I RAY BAN STORIES - GLI OCCHIALI SMART DI LUXOTTICA E FACEBOOKLeonardo Del Vecchiomatrimonio leonardo maria del vecchio e anna castellini baldissera 2LA CATENA DI CONTROLLO DI DELFIN LEONARDO DEL VECCHIO DA BAMBINO AZIONISTI DELFIN

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...