rodolfo carlo marco de benedetti

VEDENDO LA CORSA DI TUTTI I GRANDI GRUPPI ITALIANI CON IL CAPPELLO IN MANO, FORSE HANNO RAGIONE RUTTE E KURZ: DALL’EUROPA, STA ARRIVANDO LA BEFANA - DOPO ELKANN E BENETTON, RINASCENTE E EATALY, ANCHE LA CIR E LA SOGEFI DEI DE BENEDETTI RINUNCIANO AI DIVIDENDI LASCIANDOSI COSÌ LE MANI LIBERE PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI CON LE GARANZIE PUBBLICHE DELLA SACE - PERFINO KOS, COLOSSO DELLE CASE DI RIPOSO DEI DE BENEDETTI, È IN TRATTATIVA CON LE BANCHE PER PORTARE A CASA GLI AIUTI

Camilla Conti per la Verità

carlo de benedetti

 

Anche la Cir dei De Benedetti rinuncia ai dividendi lasciandosi così le mani libere per accedere alle garanzie pubbliche. Lo scorso 21 aprile, il cda ha deciso di ritirare le proposte formulate in materia di distribuzione delle cedole, e di autorizzazione all' acquisto e alla disposizione di azioni proprie, rinviando rinviare all' 8 giugno l' assemblea ordinaria e straordinaria. 

 

Una decisione presa per arginare gli effetti dell' emergenza Covid-19 e, si legge in una nota, «al fine di non precludere» alle società del gruppo «la possibilità di accedere eventualmente ai finanziamenti bancari assistiti dalla garanzia Sace» previsti dal decreto Liquidità.

RODOLFO DE BENEDETTI MONICA MONDARDINI JOHN ELKANN

Possibilità che ora sta sfruttando il gruppo Fca in trattativa con Intesa Sanpaolo per il prestito da 6,3 miliardi.

 

Cir ha chiuso il 2019 con ricavi stabili per 2,11 miliardi ma il margine operativo lordo è sceso del 7,4% a 290,4 milioni a causa delle difficoltà del settore dell' automotive, con la controllata Sogefi attiva nella componentistica per le quattro ruote che visto scendere i propri ricavi del 3,3% (e come la capogruppo non distribuirà dividendi in vista del possibile paracadute offerto dal decreto). 

carlo e rodolfo de benedetti

 

Il calo è stato comunque compensato dalla crescita di Kos (+9,2%), attiva nel settore sanitario che, però, secondo alcune indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari avrebbe avuto dei contatti con Unicredit per sondare un eventuale prestito sempre nell' ambito del decreto liquidità.

 

Sui conti dell' anno scorso di Cir ha pesato anche la perdita di 136,7 milioni della partecipata Gedi, di cui 58,6 milioni sono relativi alla perdita pro-quota e 78,1 milioni per l' adeguamento del valore di carico al prezzo pattuito per la cessione a Exor della propria quota. A dicembre 2019, infatti, il presidente Rodolfo De Benedetti ha raggiunto l' accordo con la cassaforte degli Elkann per la vendita del 43,7% (ma Cir resterà azionista con un 5% della newco in cui è stata fatta confluire la partecipazione) del gruppo che edita Stampa, Espresso e Repubblica. 

 

DE BENEDETTI TRONCHETTI

Il comitato di redazione del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari è sceso proprio in questi giorni sulle barricate contro il direttore Maurizio Molinari per una copertura della notizia sul prestito Fca «squilibrata a favore dell' azienda controllata dal principale azionista del giornale», ovvero gli Agnelli. Mentre una firma di peso come quella di Gad Lerner ha lasciato il quotidiano sbattendo la porta e l' Ingegner Carlo, papà di Rodolfo, sta lavorando al suo nuovo giornale (battezzato Domani).

 

Tra i De Benedetti e le banche ci sarebbero al momento solo «interlocuzioni» ma ancora nulla di concreto, riporta una fonte a La Verità. Di certo, però, un' altra grande famiglia sta pensando di bussare alle big del credito che poi busseranno alla porta dello Stato per avere le garanzie di Sace. 

 

CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN

Le società che fanno capo ai Benetton stanno infatti valutando se chiedere quasi 2 miliardi di euro. A 1,2 miliardi preannunciati dall' ad di Autostrade per l' Italia, Roberto Tomasi, in un' intervista al Sole 24 Ore, si aggiungono i finanziamenti con garanzia statale ai quali Autogrill, Aeroporti di Roma e la catena di abbigliamento Benetton possono accedere alla luce del crollo delle rispettive attività italiane legato al coronavirus. In base al Decreto Liquidità i finanziamenti ottenibili sono pari, al massimo, al 25% del fatturato consolidato realizzato in Italia. Per Autogrill e Aeroporti di Roma si aggirano sui 250 milioni, per Benetton 150 milioni.

 

farinetti fico eataly world

Del resto, l' elenco dei candidati è lungo. Come ricordava ieri il quotidiano MF , sono tanti i gruppi intenzionati ad approfittare della liquidità garantita dal paracadute pubblico. Grandi imprese infrastrutturali e il colosso delle costruzioni navali, Fincantieri, ma anche Costa Crociere che secondo MF starebbe sondando Intesa per chiedere un prestito garantito da 500 milioni. 

carlo e rodolfo de benedetti

 

E poi ancora Brachetti Peretti, Alpitour, Unieuro, Ovs, Rinascente, Eataly e Magneti Marelli. Ci sono poi le società che si sono lasciate la porta aperta e non hanno distribuito i dividendi come Irce, Poligrafica San Faustino e Giglio group. Non hanno invece chiesto di accedere ai prestiti a garanzia pubblica, nè prevedono oggi di farlo, altri grandi gruppi come Tim, Essilorluxottica, Pirelli, Brembo, Mediaset e Campari. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla stessa Sace, in istruttoria presso le banche ci sono circa 250 operazioni per un valore complessivo di 18,5 miliardi.

 

LOGO SACE SIMEST

Come nel caso del prestito di Intesa a Fca, comunque, sono ammessi a garanzia nuovi finanziamenti che siano destinati a sostenere costi del personale, investimenti (escluse le acquisizioni di partecipazioni societarie) o capitale circolante per stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali localizzati in Italia. Non sono invece ammesse operazioni di rifinanziamento. Vedremo quanto chiederanno i De Benedetti e come useranno la liquidità a buon prezzo.

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…