giuseppe conte angela merkel lufthansa alitalia

VOLANO CRAUTI – IL GOVERNO SI È CONVINTO CHE LUFTHANSA È IL CAVALLO BUONO PER ALITALIA DOPO LA CENA OFFERTA DA CONTE A ANGELA MERKEL. LA POCHETTE CON LE UNGHIE GRAZIE AI BUONI UFFICI DELLA CANCELLIERA DOVREBBE INCONTRARE PRESTO I VERTICI DELLA COMPAGNIA TEDESCA – IL PROBLEMA SONO GLI ESUBERI: UNA VOLTA RIENTRATI I BENETTON NELLA CORDATA SI SPERA DI CONVINCERLI A INGLOBARE UN PO’ DI DIPENDENTI IN "ADR". MA CHE SI FA CON LE CONCESSIONI AUTOSTRADALI?

 

 

VERTICE PATUANELLI-DE MICHELI: SFUMA IL COMMISSARIO UNICO

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli

Il governo prova a stringere tempi. L'imperativo è salvare Alitalia e tirare fuori un piano per evitare la liquidazione di quel che resta della compagnia di bandiera. In questa impresa si sono cimentati ieri pomeriggio i ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti). Nel lungo vertice, tenuto riservato, sono state esaminate e sono rimaste in piedi tutte le ipotesi. Ma avrebbe perso quota il piano per nominare un commissario unico con poteri speciali.

 

ALITALIA

Il condizionale è d'obbligo perché davvero ci vorrebbe Batman per risolvere la lunga telenovela, dopo che è evaporato il consorzio tra Ferrovie, Tesoro, Atlantia a Delta. E perché «tutte le opzioni restano sul tavolo», come afferma una fonte di rango che segue il dossier. Sta di fatto che De Micheli e Patuanelli hanno analizzato a fondo la pista che li avrebbe portati a nominare nei prossimi giorni un commissario ad hoc, affiancato da un manager del settore nel ruolo di direttore generale altrettanto addentro al delicato e complesso tema del trasporto aereo. La coppia avrebbe avuto il compito di ristrutturare Alitalia per renderla un'azienda sana e appetibile. Per poi essere messa sul mercato.

ENRICO LAGHI

 

STEFANO PALEARI DANIELE DISCEPOLO

Ma secondo i due ministri questa scelta avrebbe moltiplicato le incognite e avrebbe introdotto la possibilità di uno stop per aiuti di Stato da parte di Bruxelles, visto che in ogni caso sarebbe necessario un prestito-ponte da 400 milioni per dare un po' di ossigeno ad Alitalia. A questo punto diventa più forte l'ipotesi di una proroga del mandato degli attuali commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari. E di un ampliamento dei loro poteri. Resterebbe in piedi infatti l'esigenza di ristrutturate Alitalia per poi far entrare nel consorzio Lufthansa, il partner più gradito ad Atlantia.

 

giuseppe conte angela merkel

Il pressing sulla società del gruppo Benetton, nonostante le ripetute e reiterate minacce di Luigi Di Maio e dei 5Stelle, continua a essere forte. La condizione che pone Atlantia è ormai nota: addio alla compagnia americana Delta che non dà garanzie sulle rotte transatlantiche e darebbe troppi pochi soldi (100 milioni) e dentro la tedesca Lufthansa che però, a sua volta, prima di gettarsi nell'impresa vuole la ristrutturazione di Alitalia e la soluzione del grave problema degli esuberi.

 

paola de micheli 3

Giuseppe Conte, che non può permettersi di veder fallire Alitalia, a breve dovrebbe avere un incontro con i vertici di Lufthansa anche grazie ai buoni uffici della cancelliera Angela Merkel incontrata martedì scorso a Berlino. Nei colloqui, quando avverranno, il premier chiederà ai tedeschi se resterebbero interessati all'ingresso nella nostra compagnia di bandiera nel caso ne venisse completata la ristrutturazione.

 

LUFTHANSA

E offrirebbe garanzie sulla gestione degli esuberi. Se da Lufthansa arrivasse un sì, in cordata tornerebbe Atlantia a fianco di Ferrovie e Tesoro. A questo epilogo, anche se fonti governative non confermano, si arriverebbe attraverso lo spacchettamento di Alitalia. Una nuova compagnia per il volo, con i piloti e gli aerei. Il settore dell'handling ad Aeroporti di Roma, che trarrebbe il vantaggio di vedere Fiumicino diventare il terzo hub di Lufthansa, dopo Francoforte e Monaco. E il personale di terra salvato con gli ammortizzatori sociali, i prepensionamenti ed un eventuale assorbimento di Adr.

ponte morandi

 

LA RESURREZIONE

Resterebbe ancora in piedi anche la pista che porterebbe alla resurrezione della cordata con Delta. Ma servirebbe un miracolo, visto che senza Atlantia non c'è alcuna cordata e la società dei Benetton chiede che gli americani aumentino l'investimento e, soprattutto, tolgano dal tavolo i propositi penalizzanti per Alitalia sul fronte delle rotte aeree. C'è chi non esclude che ciò possa avvenire. Delta, infatti, di fronte all'eventualità che la sua concorrente Lufthansa metta le mani su Alitalia, potrebbe tornare al tavolo.

 

Carsten Spohr CEO LUFTHANSA

«Tutte le strade restano aperte», ripetono nelle stanze del governo. Non a caso Conte, in un'intervista all'Adnkronos, è più che mai generico: «Stiamo lavorando intensamente perché Alitalia parli italiano, se dovrà interloquire con americani e tedeschi sarà secondario. Vediamo chi sarà miglior sponda per rilanciare l'azienda. Siamo neutri rispetto alla scelta tra americani e tedeschi, ora c'è un dialogo avviato con Delta. Stiamo cercando di finalizzare, deve esserci un piano industriale, vogliamo una soluzione sostenibile che possa offrire prospettiva. E non escludiamo un passaggio temporale». La proroga ai commissari.

Lufthansa sciopero

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?