DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - ALLA DERIVA PER I LABIRINTI DELL’ORRORE MULTIFORME DI CASTLEVANIA ADVANCE COLLECTION, IMPERDIBILE ED ENCICLOPEDICA VERSIONE REMASTERIZZATA DI TRE CELEBERRIMI EPISODI USCITI ALL’INIZIO DEL 2000. A CACCIA DI DRACULA NEL CORSO DELLO TEMPO, DAL PASSATO AL FUTURO, IN BIDIMENSIONALI E INDIMENTICABILI VIAGGI TRA BELLISSIMI PIXEL GOTICI… - VIDEO

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Federico Ercole per Dagospia 

 

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Storie di mostri, demoni e soprattutto di vampiri e dei loro giustizieri; ecco tornare tre classici (più un “outsider”) di Castlevania dai tempi di quel minuto prodigio del gioco portatile che fu il Game Boy Advance di Nintendo, una tetralogia di avventure d’azione in due dimensioni rimasterizzate per Switch, PlayStation, XBox e PC, componenti un macabro e gigantesco arazzo horror dall’inestinguibile valore ludico e artistico. 

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Si tratta di videogame il cui restauro risulta necessario e che ci rammenta quanti tesori permangono e stagnano nello scrigno del glorioso passato di Konami, la cui creatività si è da anni estinta nella produzione esclusiva e assai redditizia di “pachinko” o dell’annuale PES, anch’esso perito nella sua sgraziata trasformazione in eFootball. 

 

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La defezione di Konami come attore fondamentale dell’industria videoludica giapponese, l’abbandono di serie straordinarie come Silent Hill, Metal Gear Solid o appunto Castlevania, è stato un evento triste se non catastrofico.

 

Quindi desta un’affranta meraviglia la riedizione di queste quattro opere, che segue dopo due anni (https://www.dagospia.com/rubrica-40/videogiochi/dagogames-by-federico-ercole-rsquo-arrivata-ldquo-castlevania-203872.htm) quella dei primi, ancora “arcadici” episodi della saga vampirica, divenuta nel frattempo anche una serie animata di Netflix. 

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Così si spera, senza troppa speranza e con una vena di nostalgica ingenuità, che Castlevania Advance Collection sia un segno che annunci un cambiamento di Konami, della volontà di tornare a fare i videogiochi come nel passato, sebbene i suoi grandi artisti, Hideo Kojima o Koji Igarashi, non ne facciano più parte. 

 

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Arricchita da una mole enciclopedica di contenuti extra, musiche, disegni e bestiari, la Castlevania Advance Collection è un tesoro di suoni, storie e visioni, luogo elettronico ideale da frequentare sotto le autunnali nubi di fine ottobre che annunciano il carnascialesco, liberatorio e spassoso tripudio horror di Halloween. 

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CASTLEVANIA CIRCLE OF THE MOON

Uscito nel 2001 e ambientato  durante la prima metà dell’800, Circle of The Moon ci pone ancora una volta nei bellicosi panni di chi lotta per contrastare l’ennesima reincarnazione del Conte Dracula. Sulle orme ormai convenzionali del rivoluzionario Symphony of the Night, l’esplorazione di un non troppo lussureggiante e a tratti monocromatico e vuoto maniero si svolge secondo le regole di Metroid, ma qui variate da innesti estrapolati dal gioco di ruolo. 

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Malgrado gli scenari scarni tuttavia Circle of the Moon è un videogame che tuttora può appassionare o interessare per motivazioni storiche o scientifiche. Degno di nota e ricordo permane il suo sistema di personalizzazione di magie offensive e difensive, fondato su carte interscambiabili e associabili, che garantisce decine di abilità diverse.

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CASTLEVANIA HARMONY OF DISSONANCE

l’Armonia della dissonanza, un titolo poetico ed ispirato per un grande Castlevania, questa volta anche bello da guardare per i suoi scenari più raffinati ed elaborati, un videogioco che ci fa viaggiare negli spazi duplici di due castelli speculari, di nuovo alla ricerca di Dracula, mentre massacriamo le orde di creature provenienti soprattutto dall’immaginario del terrore occidentale, ma non solo. 

 

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Ambientato nel 1748 e uscito nel 2002, Harmony of Dissonance ci fa controllare Juste Belmont, della ancestrale famiglia di ammazzavampiri, armato della leggendaria frusta. Meno punitiva rispetto ad altri giochi della saga, quest’avventura trascorre fluida e divertente, sorprendendo con i suoi finali alternativi che, secondo l’illuminata tradizione post-Symphony of the Night, allungano e trasformano l’esperienza. Interessante e letale per l’esercito di creature è la possibilità di utilizzare magie elementali abbinate agli oggetti offensivi consumabili come coltelli, asce e acqua santa.

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CASTLEVANIA ARIA OF SORROW

Uno dei migliori e più appaganti episodi, vario e ancora più spettacolare del predecessore per la bellezza dei suoi pixel. Aria of Sorrow, del 2003, è ambientato nel futuro del 2035, ma non offre un immaginario fantascientifico e permane gotico nella rappresentazione, salvo qualche rara deriva avveniristica. Interpretiamo Soma Cruz, un diciassettenne che scopre di essere un possibile corpo-ricettacolo per una nuova reincarnazione di Dracula. 

 

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Innumerevoli sono le armi e le armature da equipaggiare, ci sono persino (ma non troppo soddisfacenti rispetto a spade, lance e asce) una pistola e un fucile. Ricchissimo è il bestiario che incontriamo per le vastità del Castello e questa volta, idea ludica molto valida, possiamo sottrarre le anime ai nemici eliminati, trasformandole in utili e varie abilità. 

 

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Aria of Sorrow ha avuto anche un ancora più riuscito seguito diretto uscito nel 2005, ovvero Dawn of Sorrow, uno dei tre eccellenti Castlevania per Nintendo DS. Chissà se li rivedremo mai, considerata la natura esclusiva pensata per il duplice schermo di questa sperimentale e unica console e per il suo “touch-screen” da pennino. C’è un bisogno forse irrealizzabile di una nuova DS o 3DS, altrimenti perderemo in futuro tanti capolavori progettati per le loro peculiarità. 

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CASTLEVANIA DRACULA X

Il gioco bonus della collezione, anche se sarebbe stato assai meglio fosse stato l’indimenticabile Symphony of the Night. Uscito nel 1995 per Super Nintendo, Dracula X è un Castlevania delle origini, quindi un complesso gioco d’azione pura a scorrimento dove si salta, si mena e si va avanti in maniera lineare. Bello da vedere, meno da giocare, soprattutto per chi è abituato ai “nuovi” Castlevania. Un’aggiunta solo interessante in questa travolgente raccolta di viaggi distruttivi nei labirinti del terrore pseudo-gotico

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