Ampezzanus Maleficus
Caro Dago,
l'aria di Cortina diventa piccantina. È stato avvistato a incrociare nel Cadore, con base proprio qui, a Cisnettoland, quel peperino di Giampaolo Tarantini, in arte Giampi, accompagnatore di Patty D'Addario e amiche alle seratine di Palazzo Grazioli. Gli "utilizzatori finali" delle convalli sono già sul piede (si fa per dire) di guerra: che ci scappi qualche buona occasione per variare il menù, tra un convegnone e un canederlo? Io mi astengo, perché come il Cav., non ho mai pagato una donna. E finché non mi trovo una fidanzata ricca, tra le pulzelle dell'Audi Palace, ho fatto voto di castità.
Ma basta ciance - sennò t'arrabbi - e veniamo alla ciccia, e che ciccia!
La prima notizia, sai qual è? Che il Corrierone s'è trasferito a Cortina. E già, perchè dopo PaoloGuru Mieli - che qualche giorno fa aveva lanciato il suo slogan "vendere tutto, vendere subito" (meno Tofane e Colosseo) - sono sfilati sotto il tendone del Pala due pesimassimi di Solferino Street: Francesco Giavazzi e Angelo Panebianco, due pezzi da novanta che hanno praticamente "fondeggiato" in pubblico minuettando con un Fra' Cisnetto assolutamente goduto di tanto editorialismo sul palco.
Giavazzi è andato giù piattissimo: "Temo che la manovra non convincerà i mercati, perchè gli investitori stranieri, per riprendere a comprare i nostri titoli di Stato, volevano sapere se ricominceremo a crescere, e questa manovra per la crescita fa poco, anzi niente". Finto prudente Panecandido: "Prima di dare un giudizio su questa manovra, aspetterei di vedere cosa ne resterà in Parlamento". Detto fatto, i giornali già ne rappresentano i cocci.
Iole Cisnetto e Franco FrattiniMa, Corrieristi a parte, il pezzo forte era stato, poco prima, lo show di Franco Frattini direttamente per voi dai successi di Palazzo Chigi: un one-to-one con Fra' Cisnetto per dire un bel po' di cose meno ovvie di quelle che di solito deve dire qualunque ministro degli Esteri. Soprattutto quando Cisnettone l'ha punzecchiato sulla politica. Per esempio: "Avrei preferito l'abolizione totale delle Province".
Oppure: "Non possiamo chiedere più Europa e poi lamentarci di essere commissariati. Sono due cose in assoluta contraddizione". E ancora: "La prospettiva per questa maggioranza credo sia solo una: ricompattarsi, ritrovare il filo di un lavoro che era stato avviato a inizio legislatura in nome dei valori comuni del popolarismo europeo. Andare avanti con la riforma costituzionale, la riforma fiscale, quella assistenziale e quella del sistema di incentivi alla famiglia, tutti principi del popolarismo europeo".
Hai detto un prospero, come diceva mio zio Amilcare. Non pago di tanto equilibrismo politico, Frattini ha anche auspicato, a mo' di desiderio onirico, che "Lega e Udc devono potersi integrare" (sic) e che "la Lega capirà che alcuni principi devono essere condivisi senza ultimatum" (doppio sic). E meno male che il patron di "Cortina InConTra" gli aveva chiesto di non rispondere in modo "democristiano".
DAmato e KostorisPoi, però, Frattinuccio nostro si riscatta suonando le corde del cuore di Tremendino: "C'è stata vigliaccheria da parte di chi ha tentato di pugnalare Tremonti alle spalle, e lo dice uno che lo ha criticato. Ma questo non è il mio metodo, l'ho detto pubblicamente quando non condividevo qualcosa con lui, non l'ho pugnalato nei momenti difficili, anche personali. La solidarietà personale e umana viene prima di ogni altra cosa, altrimenti si scade nella brutalità dell'azione politica". Tiè.
Come dici, Dago? Che questa è cronaca? Ho capito, vuoi veder scorrere il gossip. Okay, eccoti servito: Frattini è uomo di potere. Perché in tempi di ministri che non contano un cazzo, se avesti visto ieri il codazzo di gente che voleva parlargli e che si messa diligentemente in fila fuori dal salottino vip dei Cisnetto's ti saresti convinto che è lui il prossimo presidente del Consiglio. Vuoi sapere chi? Guarda, ho esaurito tutti i travestimenti, e i Cisnetto's mi hanno sgamato. Donna Iole, poi, ho scoperto che è molto più malefica del tuo Ampezzanus Maleficus, e mi ha impedito non dico di entrare, ma anche di spiare. Dunque dei tanti in coda per confessarsi da Fra' Frattini ho intravisto il professor Fisichella, ex parlamentare in attesa di occasione di rientro, e il Sindaco di Cortina, che scommetto abbia parlato con il ministro della candidatura di Cortina ai mondiali di sci.
Ma torniamo a "Cortina InConTra". Sai come se l'erano cavata, i Cisnetto's, nel venerdì cruciale della manovraccia d'emergenza? Ebbene, mentre a Roma il cavaliere Pompetta (Tarantini, tu non sentire) celebrava il suo maxiconsiglio dei ministri sulla stangatona di Ferragosto, a "Cortina InConTra" la star del giorno doveva essere Raffaele Fitto, era rimasto infitto a Roma per fronteggiare le sue Regioni (incazzate come tori) e cercare di indorargli la pillola dei tagli (operazione fallita, sono tutti assatanati di vendetta).
Piero Dorfles e Chiara Graziano Franco FrattiniMa, come si dice?, si chiude una porta e si apre un portone, perché quel diavolo di un Fra' Cisnetto (Stanlio ed Ollio ci perdonino) s'è inventato un talk-show in iperdiretta, commentando le indiscrezioni che fioccavano sulle agenzie e i rigurgiti dello scontro politico, in attesa che iniziasse il consiglio a Palazzo Chigi, con un palco di osservatori freschi-freschi: Tonino D'Amato, l'ex presidente della Confindustria, direttamente per voi da Capri, con Fiorella Kostoris, e con se stesso, visto che per la seconda volta in due giorni patron Cisnetto s'è messo la giacca del "discussant", come dicono qui in Ladinia, e ha lasciato a condurre il suo sfarfallante parteno-partner Sergio Luciano, che si crede di essere Walter Cronkite, ma è nato in Italì, anzi a Napolì, e c'ha un accento che tra poco la Liga Veneta lo espelle.
Anche perché, diciamolo, due napoletani su quattro, sul palco dell'Audi Palace, non sta bene: supera la proporzionale etnica, e mai più! Comunque, di pizze il pizzaiolo ha potuto cucinarne parecchie, con Fitto che ha telefonato e ammesso che con i governatori e i sindaci era stata una mezza rissa, e Aledanno che c'ha messo un carico confermando che la manovra è una mannaia e che lui ha personalmente visto Il Banana incazzato (si suppone con Tremendino).
Angelo Panebianco Francesco GiavazziÈ stato come togliere il tappo a D'Amato, che era venuto apposta-apposta dai Faraglioni sulle Tofane per cantargliene quattro, a quel Pinkerton di Berlusconi, che l'ha sedotto e abbandonato sull'isola della rivoluzione liberale, e poi gliene ha cantate solo due perché quel "Berlusconi se ne deve andare" alla fine proprio non gli usciva e puntualmente s'impigliava nel pomo d'Adamo. Ma s'è capito lo stesso, che lo pensava. In fondo, la meno critica dei due è stata la Kostoris, che pure stava talmente simpatica a Tremendino Tremonti che a suo tempo le aveva segato da sotto il sedere la sedia dell'Isae, dov'era assisa: ma tant'è, la signora è una Signora e non ha infierito.
DAmato Cisnetto KostorisMeno male che la sera è stata allietata da una bella organettista, Clara Graziano, che ha aggraziato la recitazione di Piero Dorfles - mai visto così sportivo con camicia a maniche rimboccate e jeans quasi attillati - che ha raccontato la storia di Pinocchio ma anche e soprattutto della bugia. E del suo naso che si allunga e si accorcia a seconda delle cose che dice. Il che, nella giornata in cui il cuore di Silvio Bananoni "gronda sangue" ci stava molto, molto bene.
Adesso ti lascio, caro Dago, che devo correre in Cooperativa a comprarmi dei calzoni alla zuava per i pic-nic di Ferragosto. Quelli cui non mancava mai il nostro amato Franceschiello Cossiga, scortato dai Cisnetto's. Ah, che magone.
Tuo
Ampezzanus Maleficus