Alessandra Rota per \"la Repubblica\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
«Prima di lasciarci, pochi mesi fa, Edmondo Berselli ha scritto questo saggio, denso e acuminato. Diverso, in qualche misura, dai suoi libri precedenti. Dagli articoli che ha continuato a pubblicare, fino alla fine. Diverso perché \"essenziale\", nello stile e nei contenuti», iniziava così l\'articolo di Ilvo Diamanti su Repubblica del 10 settembre scorso a commento de \"L\'economia giusta\" (Einaudi, pagg. 100, euro 10).
(...) il libro dell\'editorialista, scrittore, scomparso ad aprile a 58 anni (è stato) presentato nella Sala Stampa Estera da Giuseppe De Rita, Ernesto Franco, Ezio Mauro.
Riccardo Bocca con la signora BerselliUn atto di accusa spietato - lo ha definito Diamanti - sulle diseguaglianze imposte e sull\'eguaglianza possibile, sulla povertà inevitabile e quella affrontabile, sul capitalismo di matrice angloamericana, sulle leggi approvate dai politici convinti che abbassando le tasse, riducendo i salari reali, lasciando totale libertà di manovra alla finanza, si potesse produrre ricchezza.
Marco Damilano e Riccardo BoccaEdmondo Berselli ricostruisce l\'ascesa e il declino dell\' \"economia giusta\" attraversando il Novecento, partendo da Marx e Leone XIII per arrivare fino alla svolta del XXI secolo. Una riflessione su come affrontare la crisi ed uscirne.
Manfellotto e Beppe CottafaviCome? Con una difficile, sofferta sintesi tra il modello renano dell\'economia sociale di mercato e le proposte della Chiesa che si trovano in alcune encicliche di Giovanni Paolo II (la Centesimus Annus) e di Benedetto XVI (la Caritas in ventate). Il testo si chiude con la consapevolezza che: «Dovremo adattarci ad avere meno risorse, meno soldi in tasca. Essere più poveri. Eccola parola maledetta: povertà. Ma dovremo farci l\'abitudine».
la signora Berselli