Paolo Foschi per il \"Corriere della Sera\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
(...) al primo piano di Montecitorio, nella Sala della Lupa (dove fu firmata la Carta), si è svolta la cerimonia per i 10 anni dalla scomparsa di Giuseppe Tatarella. L\' incontro è stato aperto da Gianfranco Fini: «Oggi il Paese ha bisogno di una corale assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche - ha detto il presidente della Camera - per arrivare alle riforme attraverso quella che Tatarella chiamava una formula condivisa».
Parole rivolte a Berlusconi? Il premier ha invece riletto quanto aveva scritto cinque anni fa sul «ministro dell\' Armonia», come fu battezzato Tatarella ai tempi del primo governo Berlusconi, parole che sono state utilizzate come prefazione al libro commemorativo presentato proprio ieri alla Camera.
Berlusconi ha parlato di «quella straordinaria stagione politica». E ha stuzzicato D\' Alema: «Tatarella sbarrò la strada ai post-comunisti», ha detto guardando l\' esponente del Pd, che ha replicato scrollando le spalle. Il premier ha poi affermato che il Pdl sta «realizzando il sogno di Tatarella di una casa di tutti i moderati».
ANNA LA ROSA - Copyright PizziE ha rimarcato la capacità che Tatarella aveva di tenere insieme «l\' alleanza in cui credeva»: parole che sono state lette come la risposta alla presa di distanza di Fini dall\' attacco del Cavaliere al Quirinale. Il premier, al termine dell\' incontro, ha poi precisato che «non ci sono scontri né con Napolitano, né con Fini». E ai vari appelli al dialogo e alla moderazione, ha risposto con una battuta: «Il più moderato sono io».
Alla cerimonia per il centrosinistra è intervenuto Massimo D\' Alema, che ha elogiato «la coerenza e la capacità di dialogo» di Tatarella «avversario leale di tante battaglie», la cui lezione sul bipolarismo e sul dialogo «vale per il Pdl, ma anche per il Pd».