
FINE COVID MAI – IL VIRUS SARS-COV-2 NON SE NE È MAI ANDATO, MA QUEST’ESTATE I CONTAGI SONO AUMENTATI IN MANIERA SIGNIFICATIVA IN TUTTA EUROPA, ANCHE SE SI FANNO MENO TAMPONI E I SINTOMI SONO PIÙ LIEVI – SECONDO I MEDICI “NEGLI ULTIMI MESI L’IMMUNITÀ DELLA POPOLAZIONE SI È RIDOTTA” – IL CENTRO EUROPEO PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE LANCIA L’ALLARME IN VISTA DELL’INVERNO...
Estratto dell’articolo di Valentina Arcovio per www.lastampa.it
Qualcuno ha impropriamente detto che il Covid è ritornato. La verità è invece che il virus Sars-CoV-2 non se ne è mai andato. Solo che in alcuni periodi, ancora poco prevedibili, rialza la testa. Sembra esattamente quello che sta succedendo in questi giorni, anche se di ufficiale abbiamo ben poco.
I tamponi non si fanno più come in pandemia, molti sono “fai da te” ed è impossibile tenere traccia degli esiti. Quello che sappiamo è che, secondo l’ultimo bollettino del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), nella settimana dal 23 al 29 agosto in diversi paesi si osserva un aumento degli indicatori di circolazione del virus.
covid - nuova variante Stratus
“Ma il Covid di oggi non è come quello dell’inizio della pandemia”, dice Giovanni Rezza, ex direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute e attualmente professore di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
“Un po’ perché il virus è cambiato, un po’ perché il nostro sistema immunitario è più preparato, grazie ai vaccini o alle infezioni precedenti, il Covid oggi colpisce meno duramente”, aggiunge. Ma Sars-CoV-2 rimane comunque un virus “giovane”. “Pertanto è ‘capriccioso’ - spiega Rezza - e non ha ancora una stagionalità assestata. Dà luogo a piccoli picchi ma in periodi imprevedibili”.
covid - nuova variante Stratus
[…] Infatti, nonostante l’alert degli Ecdc i decessi restano inferiori rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, l’Ecdc avverte che, a seguito di un inverno caratterizzato da una bassa diffusione del virus, l’immunità della popolazione potrebbe essersi in parte ridotta.
La positività ai test per Sars-CoV-2 è oggi superiore a quella di altri virus respiratori, fattore che potrebbe determinare un aumento dei ricoveri, in particolare tra anziani e persone vulnerabili. Da qui la raccomandazione a non abbassare la guardia, mantenendo la sorveglianza epidemiologica durante tutto l’anno e rafforzando le misure di prevenzione nelle strutture sanitarie, con l’uso delle mascherine in reparti ad alto rischio o nelle residenze per anziani.
Nel nostro paese, l’Istituto superiore di sanità (Iss) rileva un quadro al momento stabile. Al 27 agosto, l’occupazione dei posti letto in area medica si attesta all’1,1% (668 ricoverati), mentre quella in terapia intensiva è pari allo 0,3% (23 pazienti).
L’indice di trasmissibilità Rt resta sopra la soglia epidemica (1,35), ma stabile rispetto alla settimana precedente.
L’analisi per fasce d’età conferma che il rischio maggiore resta per gli anziani: il tasso di ospedalizzazione arriva a 22 per milione nella fascia 80-89 anni e a 26 per milione negli over-90, con una mortalità di 1 per milione proprio in quest’ultimo gruppo. Le reinfezioni rappresentano circa il 39% dei casi.
Quanto alle varianti, i dati di sequenziamento I-Co-Gen indicano la co-circolazione di diverse sottovarianti della famiglia JN.1, con una prevalenza crescente della variante XFG, attualmente sotto monitoraggio a livello globale.
In questo scenario, Ecdc e Iss ribadiscono l’importanza della vaccinazione per le persone più a rischio, considerata la misura più efficace per prevenire le forme gravi di malattia. La raccomandazione è chiara: restare vigili, proteggere i più fragili e non dimenticare che, anche se con numeri più contenuti, il virus continua a circolare.