
IL COVID NON CI MOLLA – DA INIZIO MESE, SI REGISTRA UN AUMENTO DEI CONTAGI IN ITALIA, ANCHE A CAUSA DELLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE. LA FEDERAZIONI DEI MEDICI DI BASE FA SAPERE CHE “QUATTRO PAZIENTI SU CINQUE CHE PRESENTANO SINTOMI INFLUENZALI RISULTANO POI POSITIVI AL TEST PER IL VIRUS SARS-COV-2”. E CON L’ARRIVO DELL’AUTUNNO “SI RISCHIA UN’EPIDEMIA CON IL MIX DELL’INFLUENZA STAGIONALE...”
Estratto dell’articolo di Valentina Arcovio per “La Stampa”
covid - nuova variante Stratus
Un primo campanello d’allarme era già scattato qualche settimana fa, quando le spiagge erano ancora piene di vacanzieri. Ora però non ci sono dubbi: i casi di Covid-19 stanno aumentando, ma l’impatto sugli ospedali «rimane sostanzialmente stabile e limitato», precisa l’Istituto superiore di sanità.
Tuttavia, negli studi dei medici di famiglia «circa 4 pazienti su 5 che presentano sintomi influenzali risultano poi positivi al test per il virus SARS-CoV-2», dice Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).
covid - nuova variante Stratus
«E una decina di persone a settimana purtroppo decedono», aggiunge Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi - Sant’Ambrogio e professore dell’Università degli Studi di Milano: «Sono persone fragili, notoriamente a rischio», aggiunge.
«I contagi sono in aumento e con la riapertura delle scuole, ed il maggiore contatto tra ragazzi in ambienti al chiuso, c’è il rischio che i casi salgano rapidamente», avverte Scotti. Il timore è che, in vista del prossimo arrivo della stagione influenzale, potrebbe innescarsi una «epidemia allargata influenza-Covid», proprio come è successo in Australia.
Secondo l’ultimo rapporto settimanale dell’Iss, l’incidenza di nuovi casi in Italia nel periodo che va dal 4 al 10 settembre è pari a 5 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (3 casi per 100.000 abitanti).
Le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono quella fra gli 80 e gli 89 anni e quella sopra i 90 anni. Al 10 settembre, l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,3% (802 ricoverati), funzionalmente stabile, così come l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3% (29 ricoverati).
Le previsioni
«Sul territorio le infezioni salgono e siamo già di fronte ad un’epidemia importante», afferma Scotti: «Inoltre, è prevedibile che questo andamento epidemiologico peggiorerà a seguito della riapertura delle scuole in tutta Italia. Prevediamo infatti una amplificazione dell’epidemia di Covid nelle prossime settimane: tra fine settembre e inizio ottobre - continua - è infatti probabile un aumento dei casi molto impattante. Al momento vediamo molti giovani adulti contagiati, registriamo un aumento delle chiamate di pazienti e il lavoro negli studi è in sovraccarico». [...]
«Il Covid ormai è endemico, quindi è presente e lo sarà continuativamente», sottolinea Pregliasco. «Rimarrà con noi perché continua a evidenziare, nell’arco di un ciclo di sei mesi, delle varianti immunoevasive, quindi varianti che sfidano quello che è stata la nostra pregressa esperienza sia di infezioni che di vaccinazioni e ad oggi - prosegue - non segue un andamento meteorologico. La variante che stiamo vedendo adesso è Stratus, che di per sé è meno aggressiva dal punto di vista degli effetti sulla salute».
La situazione potrebbe diventare più problematica con l’arrivo dei virus dell'influenza stagionale. «Arriveranno più tardi - spiega Scotti - ma rischiamo di avere un autunno ed un inverno “caldi” proprio per il sovrapporsi di Covid ed influenza». Fondamentale, dunque, è «organizzarsi da subito. Un’arma fondamentale è la vaccinazione. [...]