massimo piersanti

SCHERZA CON I FANTI MA LASCIA STARE PIERSANTI – SE NE VA A 84 ANNI IL FOTOGRAFO ROMANO MASSIMO PIERSANTI, TRA I PROTAGONISTI DEGLI INCONTRI INTERNAZIONALI D’ARTE IMMORTALO' L’IMPACCHETTAMENTO DELLE MURA AURELIANE A PORTA PINCIANA DA PARTE DI CHRISTO – “C’ERA ANCHE GENTE CHE GRIDAVA: CHE È ‘STA BUFFONATA? CI FURONO BATTIBECCHI STORICI TRA GLI OPERAI IN PIEDI SULLE MURA E GLI AVVENTORI DI DONEY E HARRY’S BAR CHE VENIVANO SOTTO A CRITICARE"…

Estratto da artribune.com

MASSIMO PIERSANTI

È morto a 84 anni Massimo Piersanti, fotografo tra i più attivi e impegnati nella scena culturale italiana dagli anni Settanta in poi, soprattutto a Roma. Piersanti è stato infatti tra i protagonisti degli Incontri Internazionali d’Arte, associazione culturale fondata a Roma da Graziella Leonardi Buontempo che promuoveva, nella sede di Palazzo Taverna, mostre, incontri e dibattiti con i più principali esponenti della cultura di quegli anni, con la guida del critico Achille Bonito Oliva. Piersanti fu il fotografo ufficiale degli Incontri, una lunga stagione di fermento sociale e politico di cui rimane una accurata documentazione proprio grazie ai sui scatti.

 

“È uno dei fotografi tra gli ultimi rimasti della sua generazione che hanno documentato tutte le ricerche artistiche in Italia e anche all’estero dagli anni Settanta a oggi”, presenta così Alberto Dambruoso la pratica di Piersanti durante l’appuntamento a lui dedicato de I Martedì Critici, tenutosi nel gennaio 2020.

 

 

PIERSANTI

Estratto dell'articolo di Stefano Ciavatta per esquire.com

 

 

BONITO OLIVA LEONARDI BUONTEMPO FOTO PIERSANTI

Nel freddo gennaio del 1974 la coppia di artisti Christo e Jeanne-Claude impacchettarono di nylon bianco con delle grosse corde arancioni i quattro archi di Porta Pinciana alla fine di Via Veneto e davanti a Villa Borghese. Siamo lungo il tracciato delle bimillenarie Mura aureliane, il monumento più grande di Roma, il sogno più ambito, il segno più duraturo della città. Nata senza fastosità, per gli storici Porta Pinciana funzionò agli inizi come porta di servizio per le ville retrostanti, senza far capo a una strada principale. Il collegamento remoto con via Salaria vecchia lo scoprirà il fondatore dell’archeologia cristiana, Antonio Bosio, ma nel XVII secolo. Quando divenne monumentale nelle dimensioni non bastarono comunque a reggere l’urto del sacco di Alarico.

 

(…) Alla luce del sole arrivano invece Christo e Jeanne-Claude pronti per l’exploit, e trova il giovane Massimo Piersanti, fotografo ufficiale di Contemporanea, che racconta a Esquire quei giorni mitici.

piersanti christo

"Christo aveva presentato un provino anche per Ponte Sant’Angelo ma poi Contemporanea scelse le Mura. Già prima di Natale mandai allo studio di New York delle polaroid scattate a Porta Pinciana, che poi Christo riutilizzò cucendole sopra una tela. Dell’allestimento se ne occupò lo studio specializzato di Maurizio Puolo. Christo arrivò col suo gallerista Guido Le Noci e montò il lavoro. Via via arrivarono altri fotografi, compreso Harry Shunk, il fotografo personale di Christo, a cui l’artista pagava la vita. Mica solo l’affitto, persino il dentista! C’era anche Vittorio Biffani che documentò dal 26 al 29 gennaio i quattro giorni di realizzazione. Tutti scattavano dalla strada e da in fondo a via Veneto. Ma così l’impacchettamento risultava un enorme muro di ghiaccio. Invece volevo che si vedesse che si trattava di Roma e delle Mura aureliane: e così salii sulle terrazze del Grand Hotel Flora e poi del Jolly che oggi è l’NH, perché almeno c’erano i pini sullo sfondo. Il lavoro fu premiato e Christo scelse le mie foto per le tirature ufficiali".

christo roma mura aureliane 1974

 

Labili le tracce di polemiche politiche contro il permesso dato ai due artisti dal Comune di Roma. Il dc Nistri presentò in consiglio regionale un'interrogazione nella quale criticava "la stravagante iniziativa" e "lo scempio di buon senso" nell’imballare le Mura. Sempre Piersanti racconta: "Ci fu qualcosa, ma insignificante come protesta, si spense subito". L’opera non venne bocciata dai romani, pur diffidenti all’insegna del "tanto dura poco". A volte Roma è preparata, a volte no, ma respinge senza vere motivazioni. Continua Piersanti: "Le reazioni dal basso furono invece immediate, c’era anche gente che passava e gridava ma che state a fa? che è ‘sta buffonata? Anche gli operai erano scettici all’inizio, poi però divennero i primi difensori dell’impacchettamento. Ci furono battibecchi storici tra gli operai in piedi sulle Mura e gli avventori di Doney e Harry’s Bar che venivano sotto a criticare".

christo roma mura aureliane 1974

 

 

christo roma mura aureliane 1974christo roma mura aureliane 1974

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