marco rubio kaja kallas

LA DIPLOMAZIA AI TEMPI DI TRUMP: SCHIAFFI IN FACCIA ALL’EUROPA – IL SEGRETARIO DI STATO, MARCO RUBIO, SI È RIFIUTATO DI INCONTRARE L’ALTA RAPPRESENTANTE UE, KAJA KALLAS, CHE ERA VOLATA A WASHINGTON PER UN FACCIA A FACCIA ANNUNCIATO – UN AFFRONTO DIPLOMATICO SENZA PRECEDENTI, MOTIVATO DALL’ORDINE DI “THE DONALD” DI NON CONSIDERARE L’UE UN INTERLOCUTORE NELLE TRATATIVE SULL’UCRAINA – LA BORDATA DI RUBIO A MACRON: “TRUMP NON È IL PRESIDENTE FRANCESE, È L'UNICO LEADER CHE PUÒ CONVINCERE PUTIN AD ACCETTARE LA PACE. LA NATO NON È IN PERICOLO, MA GLI ALLEATI DEVONO FARE DI PIÙ…”

RUBIO, 'NATO NON È IN PERICOLO MA ALLEATI FACCIANO DI PIÙ'

Marco Rubio donald trump Pete Hegseth - foto lapresse

(ANSA) - WASHINGTON, 26 FEB - Marco Rubio assicura che la Nato non è in pericolo ma gli alleati "devono fare di più". In un'intervista a 'Fox & Friends' il segretario di Stato americano ha affermato che "l'unica cosa che mette in pericolo la Nato è il fatto che abbiamo alleati che hanno a malapena un esercito o i cui militari non sono molto capaci perché hanno passato 40 anni senza spendere soldi nella difesa".

 

RUBIO, 'TRUMP NON È MACRON, PUÒ CONVINCERE PUTIN A FARE ACCORDO'

(ANSA) - WASHINGTON, 26 FEB - Marco Rubio sostienen che Donald Trump sia l'unico leader al mondo in grado di portare Vladimir Putin ad un accordo di pace in Ucraina. "Con tutto il rispetto per il presidente Macron, non è Trump. Il presidente Trump è una persona diversa, molto diversa ed è l'unico leader al mondo che potrebbe effettivamente convincere Putin ad accettare la pace", ha detto il segretario di Stato americano in un'intervista a 'Fox & Friends' rispondendo ad una domanda sul fatto che il presidente francese non sia riuscito nell'impresa nonostante un colloquio di sette ore con il leader del Cremlino tre anni fa.

 

RUBIO, 'COINVOLGERE L'EUROPA NELLA DETERRENZE CONTRO MOSCA'

volodymyr zelensky kaja kallas

(ANSA) - WASHINGTON, 26 FEB - Marco Rubio chiede che i Paesi europei siano coinvolti nella deterrenze contro la Russia in Ucraina. "Ciò di cui l'Ucraina ha davvero bisogno è un deterrente. Devono rendere difficile per chiunque attaccarli nuovamente in futuro. Di questo si può discutere e non deve riguardare solo l'America, gli europei possono essere coinvolti", ha dichiarato il segretario di Stato americano in un'intervista a Fox News.

 

LO SCHIAFFO DI RUBIO ALL’UNIONE EUROPEA: NON INCONTRA KALLAS IN VISITA NEGLI STATES

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/esteri/2025/02/27/news/ue_vertice_ucraina_difesa_russia_usa_incontro_istanbul-424030327/?ref=RHLF-BG-P4-S2-T1

 

Marco Rubio donald trump Pete Hegseth - foto lapresse

«La verità è che Trump non ha preso impegni precisi ed è mosso più dagli affari che dalla strategia geopolitica». Nel resoconto del suo incontro con il presidente americano offerto ai 26 alleati europei, Emmanuel Macron è stato piuttosto sintetico e crudo. Il videosummit di ieri mattina è infatti durato in tutto una quarantina di minuti. Con l’inquilino dell’Eliseo che ha raccontato l’esito del colloquio con il tycoon, qualche breve intervento (critico quello di Giorgia Meloni) e poi tutto rinviato al Consiglio europeo di giovedì prossimo.

 

Ma con una serie gigantesca di interrogativi. A cominciare dal sospetto che la Casa Bianca voglia far rinascere il G8, quello con la Russia. Il tutto mentre le relazioni transaltlantiche sono ridotte al lumicino, come dimostra l’imposizione dei dazi del 25 per cento sui prodotti europei e lo schiaffo assestato dal segretario di Stato Rubio che si è sostanzialmente rifiutato di incontrare l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas.

 

la stretta di mano tra donald trump ed emmanuel macron 3

[...] il leader transalpino ha spiegato che l’“amico americano” sta accelerando per un accordo con Mosca sull’Ucraina senza un coinvolgimento diretto dei suoi partner storici. Che un incontro tra lui e Putin è questione di qualche settimana, se non di giorni. E che nella sua visione il G7, adesso presieduto dal “nemico” canadese Trudeau, è sostanzialmente inutile. E che anzi bisognerebbe tornare al “G8”, il formato che comprendeva anche il Cremlino.

 

Insomma un ristabilimento totale delle relazioni con il Cremlino, confermato anche dall’incontro «a livello tecnico» che si terrà oggi a Istanbul tra una delegazione statunitense e una russa per continuare a mettere a punto il percorso di pace in Ucraina. Ma anche per ricostruire il tessuto di relazioni diplomatiche che si era strappato da tempo.

 

kaja kallas 5

Anzi, tra le preoccupazioni che stanno emergendo nell’Unione europea dopo la visita di Macron a Washington è che Trump punti addirittura a una sorta di G3: Usa, Russia e Cina. Una totale emarginazione del Vecchio Continente. Un quadro che sta spingendo molte cancellerie e i vertici Ue a prendere atto che l’Europa può entrare in questo schema solo se - con la formula che spesso usa il presidente americano - dimostra di avere « cards to play », carte da giocare. In termini economici e più ancora militari.

 

ANTONIO TAJANI E MARCO RUBIO A MONACO

Basti pensare a quel che è accaduto proprio ieri a Washington. L’Alta rappresentante Ue per la politica estera, l’estone Kaja Kallas, è arrivata nella capitale a stelle e strisce per incontrare il segretario di Stato Rubio. Incontro concordato e reso pubblico nelle rispettive agende. Ma il responsabile della politica estera statunitense, senza una sostanziale spiegazione, ha deciso in extremis di non riceverla. Un affronto diplomatico senza precedenti. Motivato proprio dall’ordine impartito dall’alto di non considerare l’Unione europea un interlocutore.

 

 

emmanuel macron e donald trump foto lapresse 3

Del resto Trump aveva già parlato con Macron, oggi discuterà con il britannico Starmer e Bruxelles in questo schema è giudicato un orpello inutile. Almeno lo è sul piano politico. La scorsa settimana, infatti, era atterrato a Washington anche il commissario europeo al commercio Sefcovic e lui invece è stato ricevuto. Prova del fatto che quando ci sono di mezzo i soldi, allora vale la pena parlare con gli uomini di Bruxelles. «La Ue - ha detto ieri Trump motivando i dazi del 25% - è nata per fregarci».

 

kaja kallas 4

La risposta del Vecchio Continente dunque non può che essere quella di rafforzarsi in autonomia. Spendendo di più per la Difesa. Con un nuovo fondo cui parteciperanno anche Gran Bretagna e Norvegia. Da formare con soldi “nazionali” e comunitari. La Commissione Ue sta preparando una proposta per la prossima settimana. [...]

vladimir putin

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”