1. SOCHI UN TUBO! IL DIPARTIMENTO DI SICUREZZA AMERICANO AVVISA LE COMPAGNIE AEREE DIRETTE IN RUSSIA CHE I TERRORISTI PORTERANNO A BORDO ESPLOSIVI NEL DENTIFRICIO 2. OBAMA DOVRÀ PUR GIUSTIFICARE AI SUOI CONTRIBUENTI I MILIARDI SPESI IN SICUREZZA, PORTAREI, ELICOTTERI E ARSENALI DA GUERRA TERMONUCLEARE PER PROTEGGERE UN PAIO DI PATTINATORI IN PAILLETTES E QUALCHE SNOWBOARDER CAPELLONE 3. DOMANI LA CERIMONIA DI APERTURA: LO ZAR VLAD VUOL FAR VEDERE I SOCHI VERDI AL MONDO E PUNTA AL PRIMATO NEL MEDAGLIERE PER UNA RIVINCITA (NON SOLO SPORTIVA) 4. MA È NELLA FINALE DELL’HOCKEY (SPORT DI PUTIN) CHE CI SARÀ LA GRANDE BATTAGLIA 5. IN UNA CITTÀ IN CUI FINORA È STATO AVVISTATO SOLO UN TURISTA, ECCO LE FOTO DELLA CERIMONIA ITALIANA DELL’ALZABANDIERA CON GLI ATLETI, MALAGÒ, CARRARO E PESCANTE. IN UN PANORAMA CHE FA VENIRE VOGLIA DI TRASFERIRSI IN COREA DEL NORD

1. SOCHI UN TUBO! I TERRORISTI PORTERANNO GLI ESPLOSIVI IN AEREO DENTRO AL DENTIFRICIO
da www.independent.co.uk


Il Dipartimento di Sicurezza statunitense ha mandato un avviso alle linee aeree dirette in Russia per le Olimpiadi di Sochi secondo cui c'è il rischio di attentati terroristici. Gli esplosivi potrebbero essere portati a bordo nei tubetti del dentifricio, poi assemblati in volo o una volta giunti a destinazione.

Il Dipartimento aggiunge che non esiste "minaccia specifica" ma è una comunicazione importante per tenere alta l'attenzione, come sempre si fa con i vettori di rotte nazionali e internazionali.

Laura Magnuson, portavoce per la sicurezza della Casa Bianca, ha subito dichiarato ai media americani: «Se nei prossimi giorni riceveremo notizie sicure sul rischio che corrono le persone dirette a Sochi, le renderemo pubbliche».

La Delta Airlines è l'unico vettore statunitense che vola diretto a Mosca, poi ci sono le compagnie russe Aeroflot e Transaero. La United Airlines, la linea ufficiale per le squadre olimpiche americane, opera con alcuni voli charter su Sochi.

La scorsa settimana si era dato l'allarme che gli attacchi ci sarebbero stati "con molta probabilità" prima o durante i Giochi. Le commissioni olimpiche di Germania, Ungheria, Italia, Slovenia e Regno Unito sapevano che i loro delegati alle Olimpiadi invernali avevano ricevuto messaggi di minaccia, che poi si sono rivelati infondati.

Il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato che i Giochi saranno sicuri, l'operazione "anello d'acciaio" schiererà 60.000 uomini di rinforzo a Sochi e dal 7 gennaio la città è chiusa ai veicoli non registrati.

2. BENVENUTI A SOCHI! MA DOVE SIETE TUTTI?
da www.ap.org

Sochi è pronta, più o meno, per le sue Olimpiadi. Migliaia di atleti, soldati, giornalisti, e volontari sono già sul posto. Ma sembra che gli spettatori siano solamente russi.
Dina Kobolenko vi aspetta al centro informazioni della stazione di Sochi armata di mappe e mappette ma dice che finora ha visto solo uno straniero, che veniva dalla Corea del Sud. Non sapevano come comunicare e hanno usato il linguaggio dei gesti.

La paura di attacchi terroristici e il problema di come raggiungere Sochi hanno tenuto la gente lontana dai Giochi, e mandato all'aria i piani di Putin che sognava di trasformare la città in una calamita per i turisti.
Il treno che unisce la zona olimpica al centro di Sochi fa allegri annunci in inglese: «Vi auguriamo un buon soggiorno!» ma le corse sono semivuote. E non si trova neppure un tifoso straniero.


3. PUTIN PUNTA AL PRIMATO NEL MEDAGLIERE
Emanuela Audisio per ‘La Repubblica'

È il coming out della nuova Russia. L'Orso è di nuovo in piedi: sul suo ghiaccio e sulla sua neve. E questa è la sua geografia preferita: quella che ha fermato Napoleone e Hitler. Sono Giochi che devono definire nuove potenze, alterare equilibri, anche se il mondo delle invernali è più piccolo, meno della metà delle estive: 88 paesi contro 205. Ma Putin è stato chiaro: bisogna primeggiare, stare in testa, la Cina nel 2008 è riuscita a cambiare la sua immagine, noi dobbiamo fare lo stesso, anzi meglio.

A Vancouver quattro anni fa la Russia si sbriciolò: 15 medaglie (solo tre d'oro), mediocre 12esimo posto, un passo indietro rispetto a Torino dove ne aveva vinte 22. Senza accennare alla polemica russo-americana, Plushenko (argento) contro Lysacek (americano): «Tu non sei un uomo vero perché non hai fatto il salto quadruplo». Putin chiamò a rapporto tutti i dirigenti sportivi russi e li licenziò al grido: faremo vedere al mondo chi siamo.

Però l'America tiene duro e c'è la sorprendente Norvegia con il suo senso per la neve, appena cinque milioni di abitanti, ma un cuore che sa sbrinarsi e dare il meglio nella solitudine ghiacciata della natura, a seguire il Canada con il suo territorio da Zanna Bianca e la Germania che ama il brivido della velocità (e la cui federazione ha appena rifiutato di inserire sul bob una nuova tecnologia Omega che avrebbe permesso allo spettatore tv una ripresa più adrenalinica).

La Russia ruggirà: gioca in casa e ha investito molto, è andata negli asili e ha cercato bambine brave a pattinare. Dopo dieci anni non all'altezza e senza mai titolo femminile nella prova individuale (solo due medaglie e niente oro), nonostante le accuse di produrre bamboline, sono emerse Julia Lipnitsaia, 15 anni, nuova campionessa europea e Adelina Sotnikova.

Ma la competizione in squadra è stata molto stressante perché c'erano anche Elizaveta Tuktamysheva, Anna Pogorilaya e Elena Rodionova. Tanto da far dire a una vecchia regina come Irina Slutskaya, la sola atleta russa a vincere due medaglie olimpiche: «Prima non avevamo diamanti, ora sì». Le coreografie sono fornite da un'ex prima ballerina del Bolshoi, per il resto ognuna ha il suo coach, la sua pista, e i suoi contratti.

Commovente la storia nello short track di Emily Scott, che per qualificarsi nella squadra olimpica ha chiesto contributi su internet e hanno risposto in 600, visto che guadagna poco e la mantiene suo papà Craig (la mamma è in prigione). Non solo: lo short track americano è stato devastato da un'accusa di abusi ad opera degli allenatori (coreani),
Jae Su-chun e Jun Hyungyeo, che hanno dato le dimissioni.

Nel pattinaggio Putin rischia e gioca con Plushenko, casco d'oro, 31 anni, che a Sochi non doveva nemmeno esserci perché ai campionati nazionali è finito alle spalle di Maxim Kovtun.

Guardato come un raccomandato, Plushenko è difeso dal canadese Patrick Chan, tre volte campione del mondo: «Ha qualcosa che non si può insegnare: l'esperienza». Ma è stato operato alle ginocchia, alla schiena e alla spalla. Avvitarsi stanca. Ma Putin sa che in quel momento magico le telecamere andranno dallo zar del ghiaccio allo zar della Russia e tutti diranno «però che coraggio quel Vladimir». In caso di schianto ci rimetterà solo Plushenko perché Putin guarderà oltre e altrove.

Nell'artistico femminile la sudcoreana Kim Yu-na, grazia molto frozen, torna dopo due anni di stop e dopo un infortunio al piede destro, se si ripeterà per la seconda volta avrà rag-
giunto la mitica Katarina Witt, oro nell'84 e 88. Ma è sull'hockey maschile che ci sarà la grande battaglia per il diritto a chiamarsi superpotenza.

La Russia ha richiamato a casa 15 suoi giocatori impegnati nell'Nhl. L'oro (in tutti i sensi) è tutto in una partita che è altamente simbolica e che rischia di essere l'evento più visto in tutta la storia sportiva russa.

Il presidente Vladimir Putin è un ex giocatore di hockey e va vendicata la batosta di Vancouver dove il Canada, poi vincitore, stese la Russia nei quarti con un umiliante 7-3. L'ego dell'Orso contro Svezia, Canada, Usa, più capaci a fare squadra. Altro che sport, saranno mazzate per difendere e imporre i nuovi confini dell'orgoglio sportivo.

 

 

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