raffaele cantone giorgia meloni alfredo mantovano francesco lo voi

INCREDIBILE MA VERO: IL GOVERNO FASCIO-PATRIOTA SPONSORIZZA UNA VERA “TOGA ROSSA” – IL SOGNO DI GIORGIA MELONI E ALFREDO MANTOVANO: FAR SLOGGIARE IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI (STORICAMENTE DI DESTRA, EX MILITANTE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ E MEMBRO DELLA CORRENTE “MAGISTRATURA INDIPENDENTE”) CON IL PROGRESSISTA RAFFAELE CANTONE. IL PROCURATORE DI PERUGIA AVREBBE FATTO BRECCIA NEI CUORI DELLA PREMIER, DEL SOTTOSEGRETARIO E DEL MINISTRO CROSETTO, PER LA GESTIONE DELL’INCHIESTA SUI PRESUNTI ACCESSI ABUSIVI ALLA DNA. E ORA HA IN MANO L’INCHIESTA SULLA RIVELAZIONE DEL SEGRETO DA PARTE DI LO VOI, NATA DOPO L’ESPOSTO DEL DIS

Estratto dell’articolo di Enrica Riera per “Domani”

 

RAFFAELE CANTONE

Neanche la militanza giovanile di Francesco Lo Voi nel Fronte della gioventù (raccontata dal Fatto quotidiano) ha fatto desistere Giorgia Meloni dall’attaccarlo pubblicamente. Dopo il caso Almasri, che la vede indagata insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano e ai ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, per la premier il procuratore capo di Roma è ormai persona non grata, il “nemico” del momento. Da qui il sogno coltivato in gran segreto: velocizzare l’arrivo di un nuovo procuratore nella capitale, che piaccia a palazzo Chigi più del malvisto Lo Voi.

 

francesco lo voi

Agli occhi della presidente del Consiglio e dei suoi fedelissimi nulla vale il profilo mite, cauto e soprattutto conservatore del magistrato di origini palermitane, eletto, al tempo dell’esperienza di consigliere al Csm, con Magistratura indipendente, la corrente di destra delle toghe. Mantovano ha fatto sapere di aver incorniciato l’atto della procura capitolina con cui veniva avvisato di essere tra gli iscritti nel registro degli indagati per la vicenda del torturatore libico […]

 

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2

[…]  Alla procura di Perugia è così arrivato l’esposto firmato Dis, l’agenzia che coordina l’Aisi e l’Aise. Ora c’è un fascicolo aperto, senza indagati al momento, curato direttamente dallo stesso procuratore capo, Raffaele Cantone. Chiara, dunque, la strategia di Meloni, stando agli ultimi eventi: far rimuovere Lo Voi da procuratore di Roma.

 

[…]

 

E in questo gioco di allontanamenti e nuovi posizionamenti, […] il vero sogno di Meloni e di Mantovano sarebbe anche un altro. Che accada il miracolo di ritrovarsi come procuratore capo nella capitale un pm che, seppur appartenente alla corrente progressista dei magistrati, è molto stimato da Palazzo Chigi.

GIORGIA MELONI - AEREO DI STATO

 

Parliamo proprio di Cantone, attuale guida della procura di Perugia, che alla fine dell’esperienza umbra potrebbe essere nominato capo a Salerno, tra le sedi preferite dal pm napoletano per un eventuale trasferimento.

 

Cantone, nonostante le posizioni politiche lontane da quelle governative, avrebbe fatto breccia nei cuori di Meloni, Mantovano e ministri di peso come Guido Crosetto per la gestione dell’inchiesta sui presunti accessi abusivi alla Dna (da poco spostata a Roma per competenza), in cui sono indagati il finanziere Pasquale Striano, l’ex pm antimafia Antonio Laudati e tre giornalisti di Domani. In molti nel governo hanno infatti cavalcato negli scorsi mesi il suo intervento (e quello di Giovanni Melillo, attuale procuratore antimafia) in commissione antimafia per riferire del caso.

 

alfredo mantovano posta l'avviso di garanzia

Un’audizione fondata sull’abnormità della vicenda e soprattutto sulla ricerca di ipotetici mandanti, forse politici, di cui a oggi non c’ è traccia. Dopo due anni di ricerca, i giudici hanno ordinato il trasferimento dell’indagine a Roma, dove era iniziata. Inchiesta, quest’ultima, partita dalla denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha chiesto ai magistrati di individuare le fonti delle notizie pubblicate da Domani.

 

La denuncia era stata presentata dopo che questo giornale aveva pubblicato una notizia sui conflitti di interessi del ministro per via dei compensi milionari ricevuti da Leonardo e altre aziende del settore delle armi fino a pochi giorni prima dell’insediamento nel governo Meloni. Alle inchieste era poi seguita la reazione del numero uno del dicastero di via Venti Settembre: con un esposto aveva per l’appunto chiesto di indagare per cercare le fonti dei cronisti.

 

[…]

 

L’indagine partita su richiesta di Crosetto è iniziata nella capitale. Il fascicolo era stato aperto da una pm, che dopo aver mandato le carte a Cantone, è andata a lavorare al ministero della Giustizia con Carlo Nordio.

gaetano caputi

 

Non è l’unica inchiesta dei magistrati di Roma nata per individuare le fonti dei cronisti di Domani. La seconda è quella più recente, dopo l’esposto di Gaetano Caputi, il capo di gabinetto di Meloni che dopo le notizie pubblicate da Domani sui suoi conflitti di interesse si è rivolto alla procura di Lo Voi.

 

Alla fine il fascicolo ha innescato il cortocircuito che ha portato all’esposto del Dis contro Lo Voi. Il procuratore, secondo il Dipartimento per le informazioni della sicurezza, avrebbe violato ogni principio di segretezza e in particolare l’articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, perché la procura di Roma in qualità di destinataria delle informative riservate e targate Aisi avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l’indebita diffusione.

 

raffaele cantone

In base a quanto risulta a Domani, anche i funzionari dell’intelligence potrebbero essere sentiti dalla procura di Cantone nell’ambito dell’indagine contro Lo Voi: gli 007 avrebbero dovuto sapere che i documenti riservati trasmessi, presentando il numero con cui il procedimento era stato iscritto nel registro generale delle notizie di reato, sarebbero finiti tra gli atti d’indagine.

 

Contro Lo Voi si sono schierati pure i laici di centrodestra del Csm che hanno fatto aprire due pratiche disciplinari sul magistrato. La prima pratica, sul caso Almasri, è stata assegnata ieri alla Prima commissione. La seconda, sul caso Caputi, sarà probabilmente assegnata oggi, martedì 11 febbraio.

 

alfredo mantovano inaugurazione anno giudiziario alla corte d appello di roma 2

Lo Voi proverà a resistere in ogni modo, ma a destra sperano che il fuoco di fila lo costringa alla ritirata. A questo punto inizierà la caccia alla successione, e Cantone sarebbe il favorito: avrebbe sulla carta tutti i titoli per avere i voti del Csm. Sempre che, naturalmente, faccia domanda per la Capitale, e non preferisca invece Salerno.

PASQUALE STRIANO GAETANO CAPUTI FA INDAGARE I GIORNALISTI DI DOMANIINDAGINE DEI SERVIZI SU GAETANO CAPUTI - DOMANIGAETANO CAPUTI GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”