hirst fisher

2017 A REGOLA D’ARTE: IL MEGLIO E IL PEGGIO IN ESPOSIZIONE – LUCA BEATRICE: "IL COSO PLASTICOSO DI URS FISCHER È IL FLOP, DAMIEN HIRST IL TOP - LA FINE DELLE ARTISTAR: DA CATTELAN "CHE NON FA PIU’ RIDERE" AL FURBACCHIONE AI WEIWEI: IL SUO FILM SA DI ENNESIMA PRESA PER I FONDELLI"

LUCA BEATRICE

Luca Beatrice per il Giornale

 

Agli archivi il 2017 passerà come l' anno in cui Biennale di Venezia, Documenta di Kassel e Skulptur Projekt si sono fatte concorrenza ai fini di individuare il destino dell' arte contemporanea.

 

Eppure le mostre più apprezzate, all' unanimità, risultano quelle classiche, risultato di studi attenti, filologia applicata e senso dello spettacolo. Segno che, comunque la si guardi, l' Italia è un Paese che preferisce la sicurezza della tradizione. L' anno dei nuovi musei monstre e dei tanti, troppi, che invece vivacchiano senza idee e con pochi soldi.

 

hirst

L' anno di qualche immancabile polemica e senza troppi guizzi. L' anno che ha visto la scomparsa di grandi maestri, la conferma di alcuni quarantenni, l' incertezza a proposito dei giovani destinati a raccoglierne il testimone.

 

Riprendendo il gioco che da 34 anni Il Giornale dell' Arte propone sulle sue colonne, «il meglio e il peggio» un tempo affidato a voci esperte, oggi esteso a macchia d' olio a opinionisti più o meno competenti, ecco il nostro bilancio per un anno artistico che, comunque, merita una piena sufficienza.

hirst

 

LA FINE DELLE ARTI-STAR Era nell' aria da tempo. Divi, personaggi, fenomeni da baraccone non sono più graditi come negli anni '90. Oggi i temi sono urgenti e il glamour sembra davvero inadatto a rappresentarli. Maurizio Cattelan, ad esempio, non fa più ridere e vederlo in giro per mostre e feste con codazzo al seguito immalinconisce chi ne apprezzava il corrosivo sarcasmo (voto 3). Ai Weiwei è il più colossale furbacchione, votatosi alle passerelle del cinema dopo aver occupato i musei; il suo film Human Flow sa di ennesima presa per i fondelli (2).

 

Quanto alla scultura di Urs Fischer, 12 metri atterrati a Firenze senza un perché, la risposta l' ha data la cittadinanza, infastidita da un coso-plasticoso che non c' entrava niente (0). Resiste, invece, Francesco Vezzoli nel doppio ruolo artista/curatore, dimostrando che in assenza di nuove idee si può studiare e reinterpretare il passato (7). Fa eccezione Damien Hirst. La doppia mostra veneziana ha diviso la critica tra fan assoluti e detrattori prevenuti. Un sogno, un trip, il kitsch all' ennesima potenza. Semplicemente adorabile (9).

fisher2

 

GLI ADDII Il 2016 aveva falcidiato il mondo del rock. Nel 2017 se ne sono andati grandi maestri del '900 - Jannis Kounellis, Enrico Castellani, Howard Hodgkin, Emilio Prini, James Rosenquist, Vito Acconci, AR Penck, Tim Rollins - delicati pittori - Tino Stefanoni - funamboli - Omar Ronda, inventore della Cracking Art - fotografi - Claudio Abbate - e critici - John Berger. Segno dei tempi. Non sarà facile trovarne dei nuovi, di personaggi cosi (senza voto, tristezza).

 

PIAZZA DELLA SIGNORIA FISHER 32

L' ESTATE DEL GRAND TOUR Persino una Biennale da 6, curata con attenzione ma senza particolari squilli da Christine Macel (5/6), è riuscita a fare una degna figura di fronte alla peggiore Documenta di sempre (2), senza capo né coda, brutta e pretestuosa, dove l' opera è scomparsa e ne è rimasta solo l' intenzione. Pessimo Adam Symczyk (1) che ha lavorato male sul non far capire nulla, inventandosi pure l' inutile prequel ad Atene.

 

Anche Skultptur Projekt non ha convinto (4,5), un modello di mostra diffusa in tutta la città di Munster, difficile da trovare, nonostante la piacevolezza di un giro in bicicletta. Tornando a Venezia, buono il Padiglione Italia (Cecilia Alemani, 7), ottimo il lavoro di Roberto Cuoghi (8), come quello dell' eterno Paolo Baratta (8) che per il 2019 ha individuato Ralph Rugoff (sulla carta vale almeno 7).

 

il cesso di cattelan al guggenheim

MUSEO COME EVENTO, MUSEO COME TASSA Mentre ad Abu Dhabi si festeggia, con l' apertura del Louvre, la nuova frontiera del franchising (9), i nostri musei al meglio galleggiano - il MAXXI di Roma (6), il MART di Rovereto (5/6, ma ha perso l' identità), il Pecci di Prato (5, appena riaperto, via il direttore Fabio Cavallucci - 6). Scomparso dai radar il MAMBO di Bologna (4), agonizzante al solito il Castello di Rivoli (4), da barzelletta il MACRO di Roma (3). Da applausi, invece, il lavoro di Andrea Viliani (7,5) al Madre di Napoli (7), soprattutto per aver scoperto che il contemporaneo, se accostato all' antico, funziona molto meglio. Ecco perché nella hit parade delle mostre del 2017 metteremo «Il Cinquecento a Firenze» (7,5), Bernini a Roma (8,5), Caravaggio a Milano (8). Da lustrarsi gli occhi.

toiletpaper wallpaper maurizio cattelan 01

 

POLEMICHE GRANDI E PICCINE Ma 'sto Salvator Mundi varrà davvero tanti soldi? Ed è davvero un Leonardo autentico (giudizio sospeso)? Si tratta unicamente di una bolla speculativa, destinata prima o poi a esplodere, oppure ha senso che il mercato dell' arte rincorra record su record, portandosi dietro il re del pop Andy Warhol (assegno circolare, 8)?

 

A casa nostra, Genova al centro di chiacchiere, prima per la questione dei presunti falsi Modigliani esposti a Palazzo Ducale (mostra modesta, 4), poi per la nomina del comico Luca Bizzarri alla presidenza che, avendo fatto arrabbiare molti, un po' ci diverte (6). Quando si scrive un libro bisogna metterci delle idee controcorrente, sennò è inutile. Ci hanno pensato Tomaso Montanari (intelligente ma troppo talebano, 6 di stima) e Vincenzo Trione (coltissimo ma incoerente, 6 anche a lui) prendendosela con le mostre Blockbuster. Però questa catena di vendita-affitto di vhs-dvd non esiste più da anni, tocca cambiare il nome.

ai weiwei

 

MEGLIO UN POLITICO DI UN TECNICO Sì, perché se un politico sa far bene il suo mestiere, gli piace, ci mostra attenzione, alla fine è l' uomo giusto al posto giusto. Certo, Dario Franceschini (7) sta già pensando a incarichi più importanti, fino alla presidenza della Repubblica, ma per ora non sminuisce affatto il suo dicastero.

 

Grana Uffizi a parte, brutto l' addio di Elke Schmidt (3) - non dirigeva mica una bocciofila - ha dimostrato di saper prendere decisioni, che poi è il suo mestiere.

 

hirst-demon-with-bowlhirstDamien Hirst a Palazzo Grassi ai piedi di Demon with bowlai weiwei human flow 6FISHER

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"