lotito cairo

ARMAGEDDON LOTITO-CAIRO! DAI TAMPONI BALLERINI AI FONDI, ORA L'ULTIMO CAPITOLO DELLA FAIDA È IL 3-0 A TAVOLINO RIVENDICATO DAI LAZIALI PER LA PARTITA SALTATA ALL'OLIMPICO – LA GUERRA SUI DIRITTI TV: IL PATRON GRANATA SPINGE PER SKY (IN DEBITO DI 131 MILIONI). QUELLO BIANCOCELESTE VUOLE CHIUDERE CON DAZN – LA BATTAGLIA INIZIO’ SULLA NOMINA DI GAETANO MICCICHÈ ALLA PRESIDENZA DI LEGA CALCIO NEL 2018 - A FORMELLO C'È LA CONVINZIONE CHE…

Alessandro Da Rold per "la Verità"

lotito cairo

 

Sullo sfondo della battaglia per i diritti televisivi della Serie A si sta consumando una guerra senza esclusione di colpi tra due big del calcio italiano, Urbano Cairo e Claudio Lotito.

 

Da ormai un anno i presidenti di Torino e Lazio se le danno di santa ragione. Lo si può leggere sui quotidiani, in particolare quelli vicino a Cairo, ma iniziano a intravedersi gli strascichi anche nelle aule di tribunale della giustizia sportiva e civile. A lato dello stallo sui diritti tv - in particolare sull'entrata dei fondi o meno dentro la Serie A -, l'ultimo capitolo della saga è legato alla partita non giocata di martedì scorso.

 

LOTITO CAIRO GAZZETTA

Come è noto, i granata non si sono presentati all'Olimpico dopo aver ricevuto dall'Asl torinese una sorta di via libera a non presentarsi in campo per «rischio contagio». La Lazio è andata subito alle carte bollate e rivendica la vittoria a tavolino per 3-0. Il Toro invece sostiene di aver rispettato le regole e anzi lo stesso Cairo aveva attaccato la Lega chiedendo il rinvio della partita. Il problema, sostengono in casa biancoceleste, è che ci sarebbero troppe incongruenze nella gestione sanitaria della squadra piemontese.

 

dal pino

La squadra di Cairo era infatti entrata in quarantena il 23 febbraio scorso, dopo che diversi giocatori erano risultati positivi. In teoria la quarantena sarebbe dovuta terminare alla mezzanotte del 1° marzo, giusto la sera prima di scendere in campo contro la Lazio all'Olimpico. Il punto è che, sostengono nel ricorso gli avvocati di Lotito, i giocatori del Torino avevano già violato il 28 febbraio la quarantena per riprendere allenamenti individuali. Solo a quel punto, cioè il 1° marzo, dopo le proteste della Lazio, la Asl avrebbe dato l'assenso al ritorno all'allenamento e avrebbe posticipato al 24 febbraio l'inizio della quarantena. In questo modo la partita si sarebbe dovuta rinviare. La questione è sospesa.

 

LOTITO CAIRO GAZZETTA

A decidere e' il giudice sportivo della A che è anche il capo del coordinamento legislativo del ministero dell'Economia, l'avvocato e consigliere di Stato Gerardo Mastrandrea. Caso vuole che il suo capo di gabinetto al Mef sia Giuseppe Chinè, che è anche capo della Procura federale della Figc. Incroci statali e sportivi a parte, le schermaglie di questi giorni ben raccontano la situazione dalle 2 squadre.

 

miccichè cairo

Del resto, già a novembre dello scorso anno, Lotito e Cairo iniziarono a discutere di tamponi, soprattutto dopo il caso della positività di Ciro Immobile. Fu allora che il patron di Corriere e Gazzetta decise di scrivere alla Procura della Figc per chiedere «chiarimenti su possibili violazioni del protocollo da parte della Lazio». La vicenda fu accompagnata da un articolo in prima pagina sulla rosea dal titolo: Lotito esplode lo scandalo. Il laziale gli rispose a stretto giro di posta, sia con una citazione in tribunale, sia con un'intervista a Repubblica. «Cairo mi odia a morte dopo che ha perso con me, i suoi giornali mi attaccano per questo. Ma perde sempre, è ultimo in classifica».

 

cairo lotito

A Formello, infatti, c'è la convinzione che il presidente di Cairo Communication veda Lotito quasi come un suo alter ego romano. Le frizioni tra i 2 vanno avanti da anni. Il coronavirus non ha aiutato. La scorsa primavera le 2 squadre hanno iniziato a stare su sponde differenti quando si discuteva se ricominciare o meno il campionato. Cairo era contrario, Lotito a favore. Di mezzo c'era il discorso sulla patrimonializzazione delle squadre. Secondo il presidente laziale il blocco del campionato avrebbe fatto scendere in picchiata il valore stesso della Serie A. A maggio sono arrivate le prime querele, dopo l'ennesimo attacco della Gazzetta e le prime querele.

 

cairo lotito

Ma se si va a ritroso nel tempo va anche segnalata la battaglia sulla nomina di Gaetano Miccichè alla presidenza di Lega Calcio nel 2018, un'operazione che fu avallata da Cairo e che vedeva contrario Lotito. Proprio su quella nomina la procura di Milano ha aperto un'inchiesta che si intreccia sul tema principale del contendere, ovvero i diritti televisivi. Il presidente di Rcs e proprietario di La7 sarebbe favorevole all'offerta di Sky, anche per i buoni rapporti con l'azienda e perché il canale satellitare è più vantaggioso per le sue frequenze televisive.

 

claudio lotito foto mezzelani gmt025

Certo, nelle scorse settimane aveva fatto un'apertura anche nei confronti di Dazn affiancata da Telecom, anche perché sul piatto mette più soldi, ma il suo nome non compare tra i presidenti che 2 giorni fa hanno inviato una lettera al presidente Paolo Dal Pino.

 

Nella missiva Juventus, Inter, Lazio, Napoli, Atalanta, Fiorentina e Verona chiedono di chiudere in fretta proprio con Dazn e ricordando che Sky deve ancora saldare l'ultima rata da 131 milioni di euro, su cui il tribunale di Milano ha già confermato un decreto ingiuntivo. E dopo i diritti c'è il ruolo dei fondi. Per Cairo l'ingresso di Cvc, Advent e Fsi potrebbe dare la definitiva spallata al mondo romano del pallone. Contrario Lotito che da mesi cerca di convincere gli altri club a non cedere alle sirene dei fondi di private equity che promettono 1,7 miliardi di euro a fronte della creazione di una media company dei diritti tv con in mano il 10%. Proprio su quest' ultimo punto si continua a prendere tempo in Lega calcio. E la guerra tra i due continua. Senza esclusione di colpi.

Leonard Blavatnikmaximo ibarra 1cairo lotito

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....