sacchi berlusconi galliani 33

“ARRIGO, METTITI DAVANTI ALLO SPECCHIO E RIPETI SILVIO È UNO STRONZO…VEDRAI CHE TI VERRÀ PIÙ SEMPLICE DARMI DEL TU” – ARRIGO SACCHI RACCONTA SILVIO BERLUSCONI: LO SCONTRO SU BORGHI E LA FELICITA’ DEL CAV NEL BATTERE LA JUVE DI AGNELLI (“ERA PIÙ DI UNA VITTORIA SU UN CAMPO DI CALCIO”) – ZAZZARONI RICORDA LA DEVOZIONE DI GALLIANI CHE DOPO TANTI ANNI GLI DAVA ANCORA DEL LEI “PERCHÉ MI HA RESO BELLO, INTELLIGENTE E RICCO” – LA BATTAGLIA DI SILVIO CONTRO LA COSTRUZIONE DAL BASSO

Da ilnapolista.it

 

sacchi berlusconi

Il più intervistato dai quotidiani in merito alla morte di Silvio Berlusconi è Arrigo Sacchi, storico allenatore del Milan. A La Stampa Sacchi racconta di quando Berlusconi lo convinse a dargli del tu.

 

«Lui mi ha aiutato molto, mi è stato vicino in momenti della mia vita non facili. Così, non mi veniva spontaneo passare dal lei al tu. Ma lui, ancora una volta, mi ha insegnato un metodo per farlo. Un giorno mi dice: Arrigo mettiti davanti allo specchio e ripeti Silvio è uno stronzo, Silvio è uno stronzo…Vedrai che dopo un po’ ti verrà più semplice darmi del tu».

 

Una sola volta Sacchi e Berlusconi la pensarono diversamente: su Claudio Borghi.

«Quando comprò l’attaccante argentino Claudio Borghi, non c’entrava nulla con il nostro gioco. Gli dissi: ‘Lei l’ha comprato e lei lo può tenere, io mi metto da parte e le prometto che starò fermo un anno. Quindi, o ritorna a fare il presidente o mi licenzia’».

 

berlusconi sacchi

Quante volte ha deciso lui la formazione? Sacchi:

«Mai. Aveva troppi impegni per dedicarsi alle cose di campo, ma curava ogni dettaglio intorno al Milan. Arrivava a Milanello, chiamava il responsabile del centro Antore Peloso e cominciava l’elenco: il roseto è da potare, quella bandiera da cambiare, la rete metallica si è arrugginita. Ecco, i dettagli».

 

A La Repubblica, Sacchi dice:

«Silvio Berlusconi era un genio che amava il suo Paese, e che il suo Paese ha capito molto meno di quanto meritasse. Perché l’Italia è un posto impossibile, dove vivono 60 milioni di individualisti e presuntuosi».

 

 

Alla Gazzetta dello Sport Sacchi racconta di quanto Berlusconi si rilassasse a parlare di calcio e anche un aneddoto sull’Avvocato Agnelli.

sacchi berlusconi 18

«Lo chiamavo due volte al giorno. Mi ripeteva: ‘Parlare del Milan mi rilassa’. Era proprio così. Si divertiva, raccontava aneddoti, conversava anche con i giocatori. L’anno dello scudetto capitò una cosa che mi rimase impressa: dovevamo andare a giocare a Torino contro la Juve e lui ricevette un invito a pranzo dall’Avvocato Agnelli. L’Avvocato gli chiese se poteva venire a salutare la squadra prima della partita. Berlusconi gli disse subito di sì, poi m’informò. Io temevo che i ragazzi subissero il carisma dell’Avvocato, non avevo piacere che ci fosse quell’incontro: così chiesi a Berlusconi a quale ora Agnelli avesse programmato la visita.

 

berlusconi sacchi

‘Alle 13.45, mi ha detto’. ‘Perfetto, io faccio cominciare il riscaldamento alle 13.30’. Così quando l’Avvocato entrò nello spogliatoio, trovò soltanto il sottoscritto e Berlusconi. Restò di stucco e se la cavò con una battuta delle sue: ‘Sapevo che avevate una grande squadra, mi auguravo che voi due poteste rovinarla ma evidentemente mi sbagliavo’. Berlusconi rise e accompagnò Agnelli in tribuna. Vincemmo e ricordo che il presidente non stava nella pelle dalla felicità: battere la squadra dell’Avvocato, per lui, era qualcosa di più di una vittoria su un campo di calcio».

 

 

berlusconi sacchi

BERLUSCONI

Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

(...) Berlusconi ha cambiato tutto quello che ha toccato portandolo al successo. È stato potente, affascinante, criticabile, censurabile e censurato, attaccato e difeso, eccessivamente eccessivo.

 

Si racconta che temesse di morire povero. Gli piaceva piacere, era empatico e sapeva essere simpaticissimo. Ha vissuto più esistenze ed è più volte sopravvissuto. È entrato nella vita di tutti: abbiamo cercato casa in uno dei quartieri che aveva costruito; abbiamo seguito i programmi delle sue televisioni; abbiamo scritto del suo Milan, gioito per i suoi trionfi, con i suoi allenatori, i suoi tanti campioni. «Ho vinto più di Santiago Bernabeu» ripeteva «lui ha avuto uno stadio dedicato da vivo, spero che me ne dedichino uno da morto».

 

sacchi berlusconi

Berlusconi allenava gli allenatori: memorabili le sue teorie sulla necessità delle due punte e sulla palla lunga a scavalcare il centrocampo. Detestava la costruzione dal basso, frequentava solo l’alto. Nella vita ha sempre verticalizzato. Non temeva l’invidia, «perché porta sfiga a chi la prova», era la sua chiosa. L’ultimo passaggio calcistico è stato il Monza: naturalmente ha cambiato i destini della squadra, elevandola alla serie A, e riacceso la passione in Brianza: mi colpiva la devozione di Galliani che dopo tanti anni gli dava ancora del lei («perché mi ha reso bello, intelligente e ricco»). Berlusconi è stato il meglio e il peggio, humour e narcisismo, fascino e arroganza, il coraggio di andare fino in fondo e l’attenzione per ciò che le sue decisioni avrebbero provocato.

silvio berlusconi adriano galliani

 

Non posso dire di averlo conosciuto a fondo: solo qualche incontro, lui sempre sorprendente e mai impreparato. Berlusconi sapeva parlare a un'Italia distante dagli uomini di cultura, a molti ignota. Lo faceva con l’efficacia della semplicità, perché lui era pop. Tante volte ho creduto che quel Paese esistesse solo nella sua visione dell’altro, nella sua immaginazione, e invece era il Paese reale al quale prometteva benessere. Berlusconi non amava essere contraddetto, ascoltava gli altri specie quando la decisione l’aveva già presa. Ha sconfitto tutti gli avversari tranne uno. Quello che in queste ore è stato impegnato ad aiutare un altro infermo, come lui inguaiato, come lui atteso al varco dai media, ma meglio accreditato, Papa Francesco.

berlusconi arrigo sacchiSACCHI BERLUSCONI

 

galliani berlusconiberlusconi galliani SILVIO BERLUSCONI ADRIANO GALLIANI ALLO STADIO DI MONZAberlusconi gallianiMARTA FASCINA - SILVIO BERLUSCONI - ADRIANO GALLIANI ALLO STADIO DI MONZAgalliani e berlusconiBERLUSCONI GALLIANI 77galliani berlusconigalliani berlusconiGALLIANI BERLUSCONI 13silvio berlusconi fedele confalonieri adriano galliani alle bermuda nel 1995

Ultimi Dagoreport

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO