
ALLORA C’È ANCORA VITA IN AZZURRO - LA VITTORIA PER 5-0 DELLA NAZIONALE DI GATTUSO SULLA MODESTA ESTONIA VISTA DA FABRIZIO RONCONE: “È UNA BELLA ITALIA, QUESTA CHE HA ACCROCCATO RINO, TRA MOLTI DUBBI E TANTA PENA. E POI CI VOLEVA PROPRIO UNA SERATA DI CALCIO CON UN’ATMOSFERA FORTE, MENTRE LA GENTE CANTA SUGLI SPALTI” – “COSA STARÀ PENSANDO LUCIANO SPALLETTI? A QUESTI AZZURRI CHIEDEVA DI ENTRARE NELLE SUE OSSESSIONI, GLI SPIEGAVA LE SUE VISIONI TATTICHE. E LORO SI PERDEVANO, FORSE NON LO CAPIVANO, TROPPI NEURONI DA METTERE AL LAVORO. MA ORA? SI CAPISCE CHE RINO GLI HA DATO POCHI ED ELEMENTARI ORDINI. QUANDO ABBIAMO IL PALLONE DIMARCO DEVE VENIRE SU A SINISTRA E DI LORENZO, DEVE STRINGERE AL CENTRO. TONALI E BARELLA DOVREBBERO BUTTARSI IN MEZZO, TRA RETEGUI E KEAN. È ROBA DA PRIMA CATEGORIA…” – VIDEO
Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”
Bene, Rino, bene così. É una bella Italia, questa che hai accroccato come sappiamo, tra molti dubbi e tanta pena. E poi comunque ci voleva proprio, ci serviva una serata di calcio con un’atmosfera forte, mentre la gente canta sugli spalti e c’è, diffusa, quella certa allegria che scatenano gli azzurri, quando vincono.
[…] Con un po’ di onestà intellettuale, certo, è necessario riconoscere pure che l’Estonia vale — forse — una squadra di bassa serie B. Però stanno lì: ordinati, ostinati, tosti, fastidiosi.
Non è stato facile.
La difficoltà s’è intuita abbastanza presto. Guardate: il primo appunto, dopo 25 minuti. Più per abitudine, che per reale necessità. Pensando che se qualcuno a casa s’è buttato su Netflix, non va biasimato.
Gli estoni sono scarsi assai, gli azzurri presidiano il campo e danno l’impressione di poter segnare da un momento all’altro, ma non segnano. Ci sono applausi, pubblico affettuoso, molte scolaresche, aria frizzante. Se arrivi ad appuntarti che l’aria è frizzante, è abbastanza chiaro tutto.
Qui in tribuna stampa si cincischia anche per stabilire lo schema di gioco degli azzurri: in fase di possesso, sembra un chiaro 4-2-4. Politano e Zaccagni sono spesso in linea con i due centravanti, Kean e Retegui. Che corrono un po’ troppo affiancati. Gattuso se ne accorge e, con gesti teatrali, glielo spiega: incrociatevi, parlatevi, non correte dietro allo stesso pallone.
ITALIA-ESTONIA - GATTUSO E TONALI
Teniamo tutti d’occhio Rino, in piedi laggiù. Gli si vuole bene. Siamo in un miscuglio di rispetto e tenerezza e antico affetto. É venuto a incastrarsi in questa storia molto complicata e sappiamo quanto rischia. Partire bene sarebbe importante. Ora sta chiedendo a Calafiori di salire e mettersi alle spalle di Tonali.
Va detto che Tonali e Barella, a centrocampo, funzionano. Spadroneggiamo nel palleggio. Gli estoni, ogni tanto, provano qualche contropiede. I nostri difensori non paiono esattamente insuperabili, e speriamo sia solo un’impressione.
ITALIA-ESTONIA - KEAN RETEGUI E RASPADORI
[…] Un po’ ripetitivi. Sensazione netta quando l’arbitro fischia la fine del primo tempo: ci servirebbe un po’ di fantasia, un vero trequartista. Sono valutazioni tecniche avvolte, com’è ovvio, dentro un’amarezza che cresce. Questi siamo. E con questi dobbiamo cercare di restare infilati nell’idea che andare ai mondiali, in qualche modo, sia ancora possibile. Rino, che gli dirai negli spogliatoi?
Dovrebbe essere una partita in cui fare incetta di gol per cercare di abbattere la differenza con la Norvegia, che è avanti di 12 reti. Però, per adesso, butta maluccio. Sono ragionamenti piuttosto penosi.
luciano spalletti - norvegia italia
Nemmeno a chiedersi: cosa starà pensando Luciano Spalletti? A questi azzurri chiedeva di entrare nelle sue ossessioni, gli spiegava le sue visioni tattiche.
E loro si perdevano, forse non lo capivano, magari s’annoiavano, troppi neuroni da mettere al lavoro, lui stesso — alla fine — ha ammesso: pretendevo troppo.
Va bene: ma ora? Si capisce che Rino gli ha dato pochi ed elementari ordini: quando abbiamo il pallone Dimarco deve venire su a sinistra e Di Lorenzo, dall’altra parte, deve stringere al centro.
A turno, Tonali e Barella dovrebbero buttarsi in mezzo, tra Retegui e Kean. É roba, sono tatticismi — come già scritto — da Prima categoria.
Però, ugualmente, fatichiamo. Tiracci, rimpalli sugli stinchi, un paio di belle parate del loro lungagnone, corner su corner, palloni di poco al lato. La verità è che la sfortuna non esiste. É un’invenzione dei falliti (questa non è mia, ma di Toni Servillo in un film di Paolo Sorrentino).
Infatti: ecco Dimarco che la mette in mezzo da sinistra, Tonali ci va di tacco, con un lampo di classe, e l’appoggia nel cielo di Kean. Che segna, di testa.
É la svolta. Raddoppia Retegui (francamente, a tratti, indiavolato) e poi arriva anche il terzo gol di Raspadori.
S’è messa meglio. Molto. Vanno segnalati gli abbracci degli azzurri: intensi, appassionati. Per essere liberatori è un po’ presto. Ma s’intuisce che hanno capito cosa devono fare, e qual è l’obiettivo. Rino annuisce. Continuate così. Ne cambia quattro (Zaccagni-Di Marco-Politano-Tonali-Kean) e lascia Retegui.
ITALIA-ESTONIA - KEAN E RETEGUI
La gente di calcio come Rino se le porta addosso certe sensazioni. Uno come Retegui non lo fai mai uscire, in una sera così. Perciò Retegui segna il gol del 4 a 0 e poi arriva pure Bastoni, per metterci tutti di buon umore e farci pensare che, sul serio, le vie del calcio sono infinite .
luciano spalletti nella sua tenuta 55
luciano spalletti nella sua tenuta 45
ITALIA-ESTONIA - RASPADORI