
CENE DI LUSSO A BASE DI CARNE GIAPPONESE, VIAGGI E SMARTPHONE: LE SPESE FOLLI DI FABRIZIO BITTNER, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE PENTATHLON MODERNO, SOSPESO PER 20 MESI A CAUSA DI GRAVI IRREGOLARITA’ NELLA GESTIONE DELLA CARTA DI CREDITO AZIENDALE – “LE MIE SONO SPESE DI RAPPRESENTANZA” -COME RESPONSABILE NAZIONALE DEL DIPARTIMENTO SPORT DI FORZA ITALIA, DUE MESI FA, IL 5 MAGGIO, BITTNER È STATO L’ANFITRIONE DEGLI STATI GENERALI DELLO SPORT ORGANIZZATI DA FI A CUI HANNO PARTECIPATO IL MINISTRO ABODI, BARELLI, BINAGHI, PETRUCCI, TAJANI, GASPARRI. UNICO GRANDE ASSENTE: GIOVANNI MALAGÒ…
Marco Bonarrigo per il "Corriere della Sera" - Estratti
Galeotte furono due bistecche: un filettino di Wagyu giapponese di 300 grammi da 115 euro e una costata di Rubia Gallega da 153 che in aggiunta a contorni e coperti (lo scontrino del ristorante vip in zona Colosseo ammonta a 291,60 euro) stanno costando 20 mesi di squalifica al presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno (Fipm) Fabrizio Bittner, autosospeso dal ruolo di Responsabile Sport di Forza Italia. Per durata e motivazione (se perderà in appello Bittner sarà rimosso, rischia la radiazione e un procedimento penale) la sentenza ha pochi precedenti in ambito federale.
I 291 euro sono una goccia nel mare degli 80 mila che Bittner ha speso con la carta di credito aziendale in poco più di due anni, puntualmente contestati dal suo avversario politico Pierluigi Giancamilli. Il Tribunale Federale (a cui il Coni ha applicato un procuratore di rinforzo) ha stabilito che almeno ventimila euro non sono giustificabili, non sono stati rendicontati o autorizzati.
Nel mare magnum degli scontrini, aperitivi al Bistrot Cannavacciuolo di Novara, spaghettate ischitane, iPhone da 1.800 euro, iscrizioni al Fantacalcio («Devo aver premuto un tasto sbagliato del pc» dice Bittner), abbonamenti ad Itunes e ripetuti prelievi di contante giustificati nella memoria difensiva come «anticipi di rimborso spese dovuti».
Messo di fronte al mega estratto conto, Bittner non vacilla. «Rappresento la federazione — spiega l’ex insegnante di educazione fisica — e le mie sono spese di rappresentanza. Ammetto di aver presentato i giustificativi in ritardo e se ho sforato i limiti del regolamento (50 euro a pasto, ndr ) è per appuntamenti importanti di lavoro. In appello faremo chiarezza». E come la mettiamo con i 300 euro di bistecche? «È successo a una cena con un consigliere federale di cui non faccio il nome — spiega Bittner —, io ritengo che quando si rappresenta la federazione non ci debba essere un limite di spesa, ma se serve restituirò l’eccesso».
E l’iPhone 15 Pro Max, autorizzato da una delibera presidenziale a posteriori, respinta dal Consiglio? «Mi pareva che il vecchio non funzionasse bene. L’ho restituito e mi hanno scontato 320 euro: ci sono presidenti federali che hanno telefoni più belli del mio, mi creda.
Spendo molto perché vengo da Asti e salto da un treno a un aereo per fare spola con Roma e le sedi di gara». Micro disciplina olimpica con qualche centinaio di tesserati attivi, la Fipm non è nuova a scandali: l’ex presidente Lucio Felicita (radiato dal Coni) ha portato in Cassazione la sua condanna penale a otto anni di reclusione per i reati di abuso d’ufficio, corruzione e peculato.
(...) Aspetto il giudizio d’appello e quello del Coni: se non mi vogliono più me ne andrò».
Sulla vicenda rimane un dubbio: com’erano le due bistecche? «Francamente non lo ricordo — chiude Bittner — ma ricordo che il vino era così caro che ci siamo vergognati e l’abbiamo pagato di tasca nostra».
stati generali dello sport
abodi barelli
stati generali dello sport 1