cattelan

COME SI PUÒ RAPPRESENTARE IL DOLORE? E LA VITA? E LA MORTE? LA TRILOGIA DI CATTELAN A MILANO, NEGLI SPAZI DELL’HANGAR BICOCCA, NON DA’ RISPOSTE, OFFRE SOLO DOMANDE. MA BASTA? - SOLTANTO TRE OPERE IN MOSTRA: LA SCULTURA UOMO E CANE, PICCIONI INQUIETANTI E UNA COLONNA IN RESINA NERA ALTA 18 METRI CON CONFICCATA IN CIMA LA SAGOMA DI UN AEREO. COS' È? UN MEGA MEMORIALE PER L’11 SETTEMBRE (A CATTELAN PIACEREBBE, IN FUTURO, PORTARE L'OPERA NEGLI STATI UNITI)

Luigi Mascheroni per "il Giornale"

 

cattelan

Come si può rappresentare il dolore? E la vita? E la morte? Le opere di Maurizio Cattelan - 60 anni e 40 di carriera, da Padova al mondo passando per tre Biennali di Venezia e un'immensa retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, 2011, All, giocandosi tutto - non danno mai risposte.

 

Offrono domande. Ma basta? «L'arte affronta gli stessi temi dall'inizio della storia dell'uomo - creazione, vita, morte - che s' intrecciano con l'ambizione di ogni artista di divenire immortale attraverso il proprio lavoro. E per farlo deve confrontarsi con un senso di onnipotenza e con il suo contrario: il fallimento. È un saliscendi di altitudini inebrianti e discese impervie. Per quanto possa essere doloroso, la seconda parte è anche la più importante. Tutte le mie mostre sono un concentrato di questi elementi».

cattelan mostra pirelli hangar bicocca

 

 

Le opere lasciano dietro di sé le domande. Ma le risposte di Maurizio Cattelan - che è qui, ma in absentia - arrivano solo per WhatsApp, tramite ufficio stampa. L'invisibilità, per le vere artistar, è il massimo della mediaticità. Mediatica (180 giornalisti accreditati, New York Times in testa), quasi invisibile negli spazi sconfinati e nel buio destabilizzante dell'HangarBicocca (e alla fine il figliolo adottivo prediletto tornò nella sua Milano) e che rischia di passare alla storia (è l'evento artistico dell'anno), la mostra personale di Maurizio Cattelan Breath Ghosts Blind prodotta da Pirelli HangarBicocca - curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí - è inquietante, solenne, imponente.

 

cattelan uomo e cane

Ieri mattina preview per la stampa guidata dal padrone di casa Marco Tronchetti Provera («Cattelan con le sue opere svela le fratture del nostro quotidiano: ognuno poi le interpreta con i propri occhi, libero di condividerne o rifiutarne i valori»). Alla sera cena stellata dentro l'Hangar per 400 super invitati.

 

Domani l'apertura al pubblico, su prenotazione. E poi c'è tempo, e spazio, fino al 20 febbraio 2022. Hashtag: #davedere Trattenete il respiro, chiudete gli occhi, liberate la mente da fantasmi e pre-gudizi. Benvenuti a Breath Ghosts Blind. Cinquemilacinquecento metri quadrati di esposizione sui 15mila a disposizione dell'Hangar, una drammaturgia in tre atti che simboleggia il ciclo della vita, dalla creazione alla morte, tre anni di lavoro («Cattelan ha iniziato a parlarci del progetto nel 2018, a pensarci forse di più», racconta la co-curatrice Roberta Tenconi), tre mesi di allestimento, un capolavoro di illuminazione firmato dal direttore di fotografia Pasquale Mari, e tre opere. «Soltanto?».

cattelan mostra pirelli hangar bicocca

 

 

Soltanto Cattelan poteva divertirsi a riempire di vuoto il pieno dell'HangarBicocca («Uno spazio fuori scala che è una manifestazione dell'inconscio, la materializzazione dell'horror vacui»).

 

E così - silenzi smisurati, spazi senza tempo e massima libertà di interpretazione - eccola l'attesa trilogia di Cattelan. All'entrata dell'Hangar, nella «Piazza», ecco la piccola scultura in marmo «Breath». Dopo, lungo le interminabili navate, la riconfigurazione dello storico intervento con i piccioni per la Biennale di Venezia del 1997, poi ripresentati nel 2001: la prima volta erano «Turists», la seconda «Others», oggi sono «Ghosts», «Fantasmi». E infine, là in fondo, nel «Cubo», la monumentale installazione prodotta da Pirelli HangarBicocca per l'occasione: «Blind». La prima opera è nuova (sì, è vero: Cattelan dieci anni fa aveva detto che si ritirava, ma poi ha anche spiegato che «Il mondo cambia, e anche le mie idee») ed è una scultura in marmo, adagiata tra il nudo cemento e un sottile spotlight, composta da due figure: un uomo rannicchiato, forse un homeless, il cui profilo ricorda l'artista, e un cane, suo compagno fedele.

 

maurizio cattelan

Sono vivi? Sono morti? Respirano? «Breath». Quello che si intuisce è che sono esseri che stanno ai margini della società, che creano più disagio a chi li guarda che a loro stessi. Non è inutile ricordare - e lo fa la curatrice - che Cattelan ha una laurea honoris causa in Sociologia. «Le sue sono rappresentazioni che suscitano profonde riflessioni sugli aspetti più disorientanti della contemporaneità».

 

cattelan

La seconda opera è una autocitazione d'autore: un numero sterminato di piccioni tassidermizzati che ci seguono già dall'entrata, poi lungo tutte le navate, fra le travi e gli anfratti del carroponte, ovunque: a dozzine («Ma quanti sono?». Tronchetti Provera: «Indefiniti»), qualcosa fra il romantico e l'incubo, tra le Carceri di Piranesi e Il gabinetto del dottor Caligari. Possibili interpretazioni critico-artistiche della figura del piccione: l'Annunciazione (la colomba), il turismo d'arte mordi-e fuggi (i piccioni di piazza San Marco a Venezia), la paura (Gli uccelli di Alfred Hitchcock)... Sono una presenza amica o minacciosa? Ci accompagnano o ci spiano? Straniamento o inquietudine? «Ghosts».

 

Tronchetti Provera

E la terza opera, che si svela lentamente mentre si procede verso l'ultimo spazio dell'HangarBicocca, è già l'opera - iconica e incombente - della mostra: una colonna in resina nera alta 18 metri con conficcata in cima la sagoma di un aereo. Cos' è? Possibili risposte. Un monolite (2001: Odissea nello spazio) o un missile (Il dottor Stranamore) à la Kubrick. Un Menhir post-moderno, qualsiasi cosa voglia dire post-moderno, e anche Menhir. Un monumento? Un anti-monumento? No: un memoriale. Maurizio Cattelan, «il più internazionale fra i nostri artisti», come si usa dire, vive tra Milano e New York. L'11 settembre 2001 si stava imbarcando all'aeroporto LaGuardia. Fu costretto a tornare in città a piedi, in mezzo a una fiumana di gente. Ci sono voluti vent' anni per metabolizzare quell'evento drammatico.

 

maurizio cattelan

«Gli aerei nelle torri sono un'immagine che rimase a lungo con lui», confidano i curatori. Che aggiungono: «Gli piacerebbe, in futuro, portare l'opera negli Stati Uniti». Per restituire ai newyorkesi un simbolo entrato nell'immaginario collettivo. Ed ecco la domanda da cui eravamo partiti: «Come si rappresenta il dolore?». E anche una risposta - sempre via WhatsApp - alla eterna domanda se l'arte debba impegnarsi nell'attualità od occuparsi di valori assoluti. «L'arte deve trovare il giusto equilibrio tra la cronaca del reale e la completa astrazione dal contesto in cui viene pensata e prodotta. Ogni artista che conosco tende a quell'universalità, ma solo i migliori riescono a raggiungerla. E non con tutti i lavori».

cattelan mostra pirelli hangar bicoccamaurizio cattelanmaurizio cattelanpirelli hangar bicocca

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...