
COME STA SINNER? IERI SI E’ ALLENATO UNA MEZZ’ORA AL COPERTO, RISERBO ASSOLUTO SULLE CONDIZIONI DEL GOMITO. JANNIK NON VUOLE CONCEDERE VANTAGGI ALL’AVVERSARIO CHE TROVERA' OGGI NEI QUARTI, L’AMERICANO MANCINO BEN SHELTON – COACH CAHILL CALCOLA CHE PER IL GUAIO FISICO IL DRITTO ABBIA PERSO CIRCA 10 KM ALL’ORA DI VELOCITÀ: UNA BUONA PERCENTUALE DEI 21 ERRORI GRATUITI CONTRO DIMITROV È STATA COMMESSA CON QUEL COLPO, CHE JANNIK DEVE RITROVARE CON SHELTON. IL TEMPISMO NELL’ALLONTANARE IL PREPARATORE MARCO PANICHI E IL FISIOTERAPISTA ULISES BADIO, SI È RIVELATO SBAGLIATISSIMO – ALCARAZ E FRITZ VOLANO IN SEMIFINALE…
Gaia Piccardi per corriere.it - Estratti
Novak Djokovic avrebbe postato la risonanza sui social: lo fece a Parigi l’anno scorso, quando il menisco fece crack. Ma Jannik Sinner è di un’altra pasta, l’understatement come stile di vita. Rivelare dettagli sull’infortunio al gomito destro, conseguenza della caduta nel primo game del durissimo ottavo di finale con Grigor Dimitrov, non fa parte della sua natura. E concedere vantaggi all’avversario dei quarti, l’americano mancino Ben Shelton, non è previsto dal regolamento del numero uno.
Breve allenamento nel tardo pomeriggio sul veloce indoor dell’All England Club, quindi, dopo aver prenotato un campo all’aperto alle 16 (londinesi) a Aorangi Park, uno dei luoghi iconici di questo tempio erbivoro; disertato. Come spesso succede è coach Darren Cahill, ministro degli esteri del team Sinner, a portare il sereno in fondo a una giornata piena di depistaggi: «Gli abbiamo dato palle da colpire per 20-30 minuti, giusto perché Jannik potesse sentire la sensazione sulla racchetta. È impossibile per lui prendersi una giornata libera. È stata una buona idea tornare in campo. Andrà tutto bene».
È la dichiarazione che rasserena gli animi dopo le parole del campione nella notte del dramma sportivo di Dimitrov, costretto al ritiro per un serio infortunio mentre stava dominando l’azzurro sul centrale: «Sono un po’ preoccupato. La caduta non è stata dura ma ne ho risentito. Soprattutto nell’esecuzione di servizio e dritto. Farò i raggi per scongiurare che si tratti di qualcosa di serio».
Il punteggio andato in archivio promuovendo Jannik ai quarti di Wimbledon (3-6, 5-7, 2-2) parla da solo. Per lunghi tratti è stato un Sinner spento, passivo, irriconoscibile. Forse quei due set a zero sotto Jannik sarebbe riuscito a ribaltarli, come in finale a Melbourne nel gennaio 2024 con Daniil Medvedev. Forse no. Ma a fare testo, in questa circostanza di incertezza diffusa, è la realtà dei fatti. Dimitrov alle prese con il quinto ritiro consecutivo in uno Slam, consolato dalla dichiarazione d’amore pubblica della fidanzata attrice Eiza Gonzalez, e Sinner turbato, ma ancora vivo nel torneo.
La risonanza è stata fatta alle 10 di ieri mattina e sembrerebbe aver scongiurato problemi all’osso del gomito. Un po’ il dolore e un po’ il piccolo choc dell’imprevisto di lunedì avevano impedito a Sinner di colpire libero la palla. Cahill calcola che il dritto abbia perso circa 10 km all’ora di velocità: una buona percentuale dei 21 errori gratuiti è stata commessa con quel colpo, che Jannik deve ritrovare con Shelton.
La sgambata di ieri è servita anche a provare a far voltare pagina al ragazzo, inserendo nell’ecosistema del campione, alterato dalla scivolata e dal passivo negativo con un Dimitrov affilatissimo, cui è stato lasciato troppo in mano il gioco, informazioni nuove e positive. Di segno opposto rispetto alla prestazione crepuscolare sul centrale. Il resto lo ha fatto il lavoro di Claudio Zanetti, fisioterapista e osteopata della Federtennis, che ha affittato accanto al circolo uno spazio a disposizione dei giocatori italiani, numero uno incluso. Il tempismo nell’allontanare Marco Panichi e Ulises Badio, figure chiave nella gestione dei mille problemini che nascono durante uno Slam importante come Wimbledon, si è confermato sbagliatissimo.
darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 729
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Non è escluso che le tossine della finale di Parigi con Alcaraz siano ancora in circolo. Per tre turni era filato tutto liscio: si trattava di una calma apparente. Si avanza a piccoli passi, confortati da certezze minuscole ma preziose. La strada per ritrovare il vero Sinner è questa, con qualche curva a gomito.
darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 728
sinner badio panichi
sinner dimitrov