
DAL PANGOLINO AL...PALLONETTINO – RICONOSCETE QUESTA REGINA DELL’ORIENTE? E’ STATA LA PRIMA SPORTIVA A FINIRE SULLA COPERTINA DI "VOGUE CINA". CAMPIONESSA OLIMPICA A PARIGI 2024, È NATA A WUHAN, EPICENTRO DELLA PANDEMIA DI COVID – “ESSERE CONFINATA LI’ DURANTE IL PRIMO LOCKDOWN DEL GENNAIO 2020 È STATA UNA SPECIE DI LEZIONE: MI SONO RESA CONTO DI QUANTO SONO FORTUNATA A…” – DI CHI SI TRATTA? - VIDEO
Alla prima occasione sulla terra rossa Qinwen Zheng cancella lo zero nella sua casella dei confronti diretti con Aryna Sabalenka e si vendica delle sei sconfitte su superficie dura che la favorita del torneo le ha inflitto in altrettanti incontri, centrando la sua prima semifinale a Roma, la quattordicesima in carriera (10-3 il bilancio).
Il punteggio di 6-4 6-3 non premia a sufficienza la tennista cinese, che gioisce con assoluto aplomb al termina del match. Zheng ha tessuto con pazienza il suo palleggio vaporoso, liftato con traiettorie a uscire e alte che hanno disturbato in misura crescente Sabalenka, incapace, se si eccettua la prima parte della frazione iniziale, di spostare la contesa sul piano a lei più congeniale, quello del vigore atletico e delle sportellate.
Zheng intuisce presto che partendo da una risposta insidiosa e angolata c’è spazio per tenere botta nel punteggio e prende coraggio col passare dei minuti, arrivando a prendersi con merito il primo set e ancor più nettamente il secondo; Aryna viceversa non può contare su un piano B di livello e si rifugia nella potenza, ma, più rassegnata che furibonda, si consegna con un doppio errore dopo aver sofferto in ogni game al servizio nel secondo set. Per Zheng la semifinale offre Coco Gauff, splendida vincitrice di Mirra Andreeva.
ZHENG
Ne è passato di tempo, da quando Li Na riuscì nell'impresa di rendere popolare il tennis in Cina. Una quindicina d'anni, se pensiamo ai suoi primi risultati importanti, dieci esatti dal trionfo al Roland Garros che la fece diventare d'un colpo eroina nazionale.
Quel titolo spalancò le porte della racchetta a un miliardo e trecento milioni (circa) di suoi connazionali, in precedenza quasi totalmente all'oscuro del significato di termini come game e set, volèe e rovesci.
In particolare – per spirito di emulazione – si avvicinarono al tennis con una certa velleità e tanto entusiasmo molte ragazze che da quel momento cominciarono a vedere una possibilità concreta di emergere attraverso il mondo dello sport.
Nel 2011, Qinwen Zheng aveva nove anni, e aveva già cominciato a pensare in grande. Del resto, ad accomunarla con il suo idolo c'era pure il luogo di nascita, quella Wuhan che oggi conoscono in tutto il mondo per un altro e ben più sinistro motivo.
Il luogo che, in ogni caso, tutti assoceremo per sempre alle prime notizie di questo incubo planetario chiamato Covid-19: “Essere confinata a Wuhan durante il primo lockdown del gennaio 2020 è stata una specie di lezione: mi sono resa conto di quanto sono fortunata a fare la vita che faccio, viaggiando nei tornei, cambiano Paese ogni settimana.
Quando sono uscita per la prima volta, camminando con la mascherina, persino respirare mi pareva difficile. Poi ho ripreso ad allenarmi e piano piano ho ritrovato il ritmo partita, fino ad arrivare a giocare il mio miglior tennis proprio in Italia. I miei idoli sono stati Li Na fra le donne e ovviamente Roger Federer tra gli uomini. Ma chi, tra quelli che seguono il tennis, non ama Roger?”.