vettel raikkonen rueda

LA “GENIALATA” DEL CAVALLINO – DIETRO IL TRIONFO DI VETTEL IN AUSTRALIA, LA MOSSA VINCENTE DEL MURETTO FERRARI COL RIENTRO SPRINT AI BOX DI SEB - L’INCREDULITA’ DI HAMILTON CHE IN PISTA ERA PIU’ VELOCE: COM'È POTUTO ACCADERE?” – ECCO CHI SONO GLI STRATEGHI DI GARA DELLA ROSSA - VIDEO

 

vettel raikkonen rueda

1 - PIÙ LENTI MA PRIMI VETTEL E L' ARTE FERRARI DI COGLIERE L' ATTIMO

Alessandra Retico per “la Repubblica”

 

Che poi, la fortuna te la devi cercare. Seb non ne ha avuto paura, nell' attimo fuggente in cui quella ha aperto le braccia ci si è infilato dentro con la sua Ferrari tutta arrossita per la corsa e un po' per il pudore fino al traguardo. Successo n. 48, il 2° di fila a Melbourne, il 1° del mondiale 2018, 100° podio della carriera per Vettel che a volte fa il rude e mascalzone, poi però è onesto e la verità la ammette: « Le cose sono andate per il verso giusto per noi, il timing ci ha aiutato, però l' anno scorso ci sono state tante gare in cui ci è andata contro, quindi ce la prendiamo».

 

Se la prende un' intera squadra che ha giocato con intelligenza, sfruttando l' unica occasione offerta da una gara che avrebbe potuto mortificare per noia e logica. Il pit stop di Seb, chiamato dal muretto con la virtual safety car entrata dopo l' auto azzoppamento delle due Haas agonizzanti in pista con le ruote svitate, rimarrà alla storia come un capolavoro di strategia ( grazie soprattutto all' ingegnere spagnolo Rueda), cinismo e audacia di una Scuderia che non si arrende neanche di fronte all' evidenza. Seb: « Ci manca un po' di passo, a me manca un po' di fiducia nella macchina e quindi ancora non siamo al punto che vorremmo. C' è ancora del lavoro da fare».

vettel hamilton

 

Quasi impossibile superare all' Albert Park, specie se davanti c' è un Lewis Hamilton che in qualifica ha rifilato sei decimi alle Rosse e che quella superiorità, poco elegantemente, sabato la sfoggiava così col rivale: «Per toglierti il sorriso di bocca». Il britannico perde lo humour quando viene battuto dall' arte di rimediare, ma anche di costruire, tutta italiana. Vede i talloni della Rossa sfilargli davanti al rientro dai garage: « Com' è potuto accadere? » chiede in radio, saprà più tardi che una falla nel software dello squadrone anglotedesco forniva numeri sbagliati sul vantaggio fino ad allora accumulato sui due red boys. « Dobbiamo rivedere le nostre strategie».

 

Quelle così del Cavallino, anche con la battaglia a due delle Rosse, le vorremmo rivedere. Kimi Raikkonen terzo al traguardo un po' storto («non mi hanno informato della strategia con Seb » ) dopo la difesa dalla Red Bull di Ricciardo e il tentativo di colpaccio su Lewis che nella rincorsa all' intruso davanti ha litigato con gomme e volante, poi addirittura scodato sul prato e infine ceduto. Senza una spalla: Valtteri Bottas, schiantatosi in qualifica sul muro e 15° al via, è incolore e ottavo.

vettel 4

 

«Volevo riportare a casa la macchina » dice Ham dopo molto inutile gas. Pensa ai soli tre motori a disposizione in questa stagione (anziché 4). «È sicuramente doloroso come sempre quando non si vince. Si è parlato molto di questo nostro ' party mode' e delle Ferrari che non sono abbastanza veloci, invece hanno dimostrato il contrario. Avrei voluto lottare un po' di più verso la fine, ma comunque eravamo a un decimo di differenza nel passo gara. Congratulazioni a loro».

 

Congratulazioni dal presidente Sergio Marchionne: «Non poteva esserci inizio migliore. Sentire l' inno di Mameli a Melbourne è stata un' emozione per tutti noi e per ogni tifoso della scuderia. È il riconoscimento più bello per la squadra, che ha messo a punto una monoposto competitiva e che ha saputo sfruttare le occasioni con una strategia perfetta. Sappiamo che dobbiamo lavorare molto, ma il primo passo è nella direzione giusta » . Orgoglio del team principal, Maurizio Arrivabene: «C' è chi parla e chi fa i fatti. Vittoria di squadra e da Ferrari».

vettel 7

 

Da gente che studia e poi si aggrappa alla sorte. Seb: « Qualcosa è accaduto e noi eravamo lì, abbiamo fatto il nostro lavoro prima della gara cercando di prevedere i vari scenari, e alla fine avevamo anche il passo per tenere la prima posizione. Sicuramente Lewis era un po' più veloce, ci ha messo pressione, ma non era abbastanza veloce». Veloce come un attimo, e di chi l' ha colto.

 

2 - I MAGHI DEL MURETTO UN MILIARDO DI DATI PER RIBALTARE I GP

Alessandra Retico per “la Repubblica”

vettel raikkonen hamilton rueda

 

È salito sul podio con il vincitore, l' architetto del successo Ferrari.

Iñaki Rueda, 37 anni, ingegnere spagnolo di Madrid, l' uomo invisibile che costruisce le strategie di gara ( e ieri aveva anche un virus intestinale). L' omologo di James Vowles in Mercedes. Sposato con un' italiana, due figli, studi in Colorado e tirocinio alla McLaren in Gran Bretagna prima di Renault e Lotus, da dove Maranello lo ha chiamato tre anni fa per sostituire Neil Martin. Nell' ultimo briefing, Rueda ha messo sul tavolo tutte le possibili tattiche adottabili in gara. Su cosa si basano?

vettel 3

 

Su parametri fissi come quantità di carburante, degrado e performance degli pneumatici, abilità del pilota, possibilità di sorpasso, probabilità di incidenti e meteo. Le chance giocano un ruolo fondamentale nella riuscita di una strategia: ma più che fortuna, la F1 le disegna attraverso software di modelli predittivi sofisticati che analizzano la probabilità che alcuni eventi accadano e costruiscano risultati che diventano piani di azione. Ieri è riuscito quello Ferrari di due macchine contro una e del pit di Vettel in regime di virtual safety car, mentre la Mercedes ha " litigato" col proprio software che indicava dati sbagliati.

 

hamilton

I team di F1 possiedono quantità enormi di informazioni che ricavano dalle stesse monoposto, specie di centraline parlanti con i loro 1.25 km di cablaggio e fino a 150 sensori a bordo che leggono dati 1.000 volte al secondo poi inviati wireless al garage. Sono quasi 1,5 miliardi di dati raccolti a ogni gara che vengono poi analizzati in supercomputer capaci di fare 40 trilioni di calcoli al secondo.

Big Data. Un po' come succede nelle analisi finanziarie. O nell' arte magica. Per questo, forse, la strategia viene chiamata fortuna.

vettel 1hamiltonhamiltonVETTEL E HANNA PRATER

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....