de laurentiis

“È UNA VITA CHE...BARI”, DE LAURENTIIS ACQUISTA IL CLUB PUGLIESE E I TIFOSI DEL NAPOLI, CHE SOGNANO IL COLPO CAVANI, LO CONTESTANO - LUI REPLICA: "NON POSSO PREOCCUPARMI DEI DISSIDENTI. DEL BARI SE NE OCCUPERA' MIO FIGLIO LUIGI" – ECCO PERCHE’ L’OPERAZIONE “LEGA DEL SUD” DI DE LAURENTIIS DA’ UNO SCHIAFFO POLITICO AL SISTEMA CALCIO: "MILAN E JUVE FANNO FINANZA ACCOMODATA MENTRE LUI..."

Da Libero Quotidiano

de laurentiis

Il Bari calcio riparte dalla Serie D con Aurelio De Laurentiis. Il sindaco del capoluogo pugliese indicherà alla Figc per l’assegnazione del titolo sportivo la Ssc Bari del patron del Napoli. 

 

È stato il primo cittadino, Antonio Decaro, a dare la notizia spiegando di averlo «scelto perché ha mostrato passione e competenza. Gestisce una società che partecipa alle coppe europee da tanti anni. Con De Laurentiis ci ho litigato dal primo giorno, ma se si litiga con uno così, significa che è un po’ matto ma vero e spontaneo». 

ballottaggi antonio decaro bari 3

 

«È per un polo del calcio del Sud. Per iscritto - aggiunge il sindaco Decaro - vorrà una persona suggerita dalla città a testimonianza del rapporto diretto con la città».

 

«Il mio lavoro è finito e torno a fare l’unica cosa che so fare, il tifoso semplice - ha aggiunto Decaro - Partiremo dalla D, dai campi di terra e pietre. Mi farò qualche trasferta perché non dobbiamo andare lontano. Ringrazio le altre società partecipanti al bando, da Claudio Lotito alla cordata degli imprenditori baresi, a Nicola Canonico». 

 

de laurentiis striscione

STRISCIONE CONTRO DE LAURENTIIS

Pasquale Tina per repubblica.it

 

Aurelio De Laurentiis è diventato il proprietario del Bari nella serata di martedì. Il sindaco Decaro ha affidato a lui il progetto di riportare il club pugliese nel grande calcio dopo il fallimento.

La notizia non è piaciuta a molti tifosi del Napoli che tra l'altro proprio oggi, mercoledì 1 agosto, compie 92 anni. Stavolta è stata la curva B a criticare la scelta del numero uno azzurro.  Sono comparsi nella notte diversi striscioni di contestazione in vari punti della città.

"Finalmente! È una vita che 'Bari'...", è il messaggio apparso all'esterno dello stadio San Paolo. ancora: "Adl...non solo il Bari, ma anche altre società, basta che vai via dalla nostra città", sul lungomare. "Il colpo è arrivato! Con questo Bari vinciamo il campionato", così a Via Marina.

de laurentiis

 

3. DE LAURENTIIS E' L'ALTA VELOCITA' DEL CALCIO AL SUD

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

Aurelio De Laurentiis è il nuovo presidente del Bari Calcio. Anzi della Bari, come dicono i baresi. Come gli succede quasi sempre, ha preparato il grande colpo in assoluto silenzio. L’uomo che venne dal cinema ha messo a segno sia un grande successo imprenditoriale sia, soprattutto, una schiacciante vittoria politica nel sistema calcio italiano. Quel sistema che lui, a modo suo, ha spesso combattuto. Non sempre a dire il vero, talvolta più a parole che nei fatti. Ma ultimamente qualcosa è cambiato.

 

de laurentiis striscione

Di recente De Laurentiis si è seduto spesso sui banchi dell’opposizione: dalla vendita dei diritti tv, alle continue bordate nei confronti del suo rivale Claudio Lotito e della Lega Serie A. Nel bel mezzo di questa battaglia politica, De Laurentiis ha comprato il Bari Calcio e lo ha fatto battendo la concorrenza proprio di Lotito, oltre che del Fondo Elliott e di Preziosi.

 

Da stasera De Laurentiis è il rappresentante unico del Calcio del Sud. Bari non è Salerno, la Bari non è la Salernitana. Napoli e Bari sono indubbiamente le due città più importanti e rappresentative del Mezzogiorno. Ci sarebbe anche Palermo che però commercialmente è dietro Bari. Sembrerà enfatico, ma De Laurentiis è riuscito a realizzare il progetto che per anni, per decenni, la politica ha vagheggiato. La Lega del Sud. Si dirà che Bari e Napoli non sono tutto il Sud. Ma sono le due piazze più rappresentative. Per distacco.

 

lotito marotta

Da questa sera De Laurentiis siede al tavolo del calcio con un’altra forza, un altro potere. Ha dietro di sé le due piazze importanti, i due stadi capienti, i due bacini d’utenza più corposi, i due giri d’affari più voluminosi. Bari è anche la terza città del Sud, dopo Napoli e Salerno, che sarà servita dall’alta velocità. Coi tempi italiani, ovviamente. De Laurentiis ha fatto prima e ha creato l’alta velocità del calcio al Sud.

 

Nel bel mezzo di una battaglia, De Laurentiis ha acquisito un altro esercito. Non riuscire a vedere l’aspetto politico di questa iniziativa imprenditoriale, vuol dire davvero vivere fuori dal mondo. È uno schiaffo forte sbattuto sulle scrivanie del cosiddetto Palazzo. Quel Palazzo che, secondo tanti tifosi del Napoli, De Laurentiis snobbava e non blandiva. Ha cambiato strategia ma lo ha fatto a modo suo. 

aurelio de laurentiis (2)

 

Nel giorno in cui Juventus e Milan hanno apparecchiato un’operazione di finanza accomodata (per non dire altro) con lo scambio alla pari (che va bene a entrambe) Caldara-Bonucci e un prestito con opzione di riscatto per Higuain, De Laurentiis ha messo i soldi sul tavolo. Come spesso gli accade, lui fa valere la forza del denaro. Negli Stati Uniti accade sempre così, in Italia – che è il Paese dei patti di sindacato – contano più le relazioni, le appartenenze, che l’economia di mercato. Ma sempre fino a un certo punto. Come è accaduto con De Laurentiis e il Bari. Pardon, la Bari.

 

La borghesia napoletana non ha gli strumenti culturali per capire De Laurentiis

C’è poi l’aspetto imprenditoriale. Ovviamente. De Laurentiis ha convinto il sindaco di Bari proprio perché a lui è perfettamente riuscita l’operazione con il Napoli. In qualsiasi parte d’Italia tranne Napoli, la presidenza di De Laurentiis viene considerata non meno di straordinaria. In quattordici anni, il Napoli è passato da un’aula di Tribunale alla Serie C, fino a diventare il secondo club d’Italia, seconda fascia di Champions League, cinque partecipazioni nella più importante competizione europea per club, ha ingaggiato Ancelotti uno degli allenatori più forti del mondo. E potremmo continuare a lungo.

 

AURELIO DE LAURENTIIS CARLO ANCELOTTI A CAPRI IN BARCA

A Napoli conosciamo il pensiero mediaticamente dominante: il papponismo di cui via abbiamo spesso parlato sul NapolistaFondamentale per capire Napoli. Non ci soffermiamo ulteriormente. La borghesia non esiste più, una parte di essa occhieggia al populismo per vivere di consenso. Non ha occhi, probabilmente nemmeno gli strumenti culturali, per cogliere la portata del fenomeno politico-economico del Napoli di De Laurentiis. Perché l’economia di mercato è cultura. Invece quella parte di borghesia preferisce attestarsi su posizioni simili a quelle della tifoseria organizzata.

 

leonardo

Ha stracciato la concorrenza mostrando il film di questi quattordici anni. Come spesso si dice: non contano le parole, bensì gli esempi che abbiamo mostrato. A Bari De Laurentiis dovrebbe ripartire anche con uno stadio degno di questo nome. Una cattedrale nel deserto disegnata da Renzo Piano quando Bari era feudo dei Matarrese che fecero disputare lì la finale per il terzo posto dei Mondiali del 1990. Il sindaco Decaro ha visto in De Laurentiis l’uomo in grado di far ripercorrere al Bari il medesimo percorso del Napoli. A Napoli, dopo quattordici anni, lo stadio è ancora oggetto di un tira e molla con l’amministrazione comunale.

 

Ci perdonerete se non ci soffermiamo su quel che abbiamo letto in queste ore sui social napoletani, lo riteniamo irrilevante. Cosa ci ricava il Napoli? Innanzitutto va ricordato che non è De Laurentiis del Napoli ma il contrario. Il Napoli ne guadagna dal punto di vista politico. Il suo presidente non è più un maverick del calcio, è un imprenditore in grado di avere nel portafogli due squadre rappresentative delle otto principali città italiane.Ragionare pensando che una parte dei soldi sarà dirottata altrove è, a nostro avviso, un ragionamento miope. Da questa sera, il Napoli ha come presidente l’uomo che ha messo i soldi sul tavolo e ha vinto una importante battaglia nel calcio italiano. Dall’altra parte, quella degli sconfitti, siedono Lotito, il Fondo Elliott. E non solo.

verdi de laurentiisancelotti de laurentiisancelotti de laurentiis

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…