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FORMULA MARQUEZ! A ZELTWEG LO SPAGNOLO IN PISTA PER PROVARE LA F1: ECCO LE PRIME IMMAGINI DEL TEST ORGANIZZATO DALLA RED BULL – INTANTO LA HONDA STUDIA IL DREAM TEAM PER IL PROSSIMO ANNO: LORENZO CON MARQUEZ! AL MUGELLO A PEDROSA E' STATO COMUNICATO IL DIVORZIO…- VIDEO

 

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Paolo Ianieri per gazzetta.it

 

Vincere e poi dirsi addio. Senza mai, peraltro, essersi troppo amati. È il destino ormai prossimo di Jorge Lorenzo e della Ducati, splendidi trionfatori domenica nel GP d’Italia al Mugello, ma che tra 13 gare prenderanno strade diverse.

 

Lo aveva fatto capire l’a.d. Claudio Domenicali due settimane fa, lo ha ribadito Jorge domenica nel dopo gara, quando alla domanda se la prima vittoria con la rossa avrebbe potuto cambiare qualcosa, la risposta è stata lapidaria: "Ormai è troppo tardi". Ma dove correrà Lorenzo il prossimo anno, dopo avere ripetuto più volte durante il weekend con grande sicurezza che per i prossimi due anni avrà a disposizione una moto molto competitiva?

 

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SVOLTA — La risposta potrebbe non essere quella che nelle ultime settimane sembrava la più percorribile: ovvero di un ritorno in Yamaha con un team satellite del circuito di Sepang (SIC) sponsorizzato dalla compagnia petrolifera malese Petronas. Anzi, al Mugello diversi indizi fanno pensare come le voci su un passaggio nel 2019 alla sua ex moto, fossero in realtà un ottimo specchietto delle allodole che ha ingannato tutti. Perché, invece, la prossima destinazione di Lorenzo potrebbe essere la Honda. Quella del team ufficiale. Come nuovo compagno di Marc Marquez al posto di Dani Pedrosa. Fantascienza? Mica tanto.

 

VIA PEDROSA — Mancano le prove, perché in questi ultimi mesi Alberto Puig, team manager Hrc, si è mosso in assoluto silenzio, ma ormai i tempi sono diventati maturi per ufficializzare il nuovo assetto della squadra campione del mondo. La certezza è che Pedrosa, dopo tutta una carriera passata con la Casa dell’Ala, 18 anni, considerando pure 125 e 250, la prossima stagione cambierà strada. Al Mugello Puig ha informato Sete Gibernau della decisione definitiva, e il weekend disastroso di Dani, peggior qualifica della carriera in MotoGP e caduta al primo giro, testimoniano della condizione psicologica con la quale il catalano ha corso.

 

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TEAM YAMAHA — Contemporaneamente, Razlan Razali, responsabile del circuito di Sepang, che assieme alla Petronas sarebbe chiamato a creare la nuova squadra satellite Yamaha, ha avuto fitti incontri con Carmelo Ezpeleta, numero 1. della Dorna, per disegnare i futuri scenari: l’opzione di subentrare al team Marc VdS in questo momento è la meno percorribile, con anzi il forte rischio che la squadra il prossimo anno scompaia definitivamente (anche se Emilio Alzamora sta lavorando perché rimanga un team Honda, unica possibilità per portare in MotoGP Alex Marquez), facendo scendere a 11 le squadre al via, in attesa dell’approdo dal 2021 del team di Valentino Rossi.

 

Piuttosto, la seconda squadra Yamaha potrebbe diventare il team di Aspar Martinez, oggi con Ducati, che però al momento vaga nell’incertezza a causa dei problemi giudiziari in Spagna dell’ex campione del mondo della 125 legati alla gestione del GP di Valencia di F.1. E proprio per questo Razali è tornato in Malesia senza firmare nessun impegno, per discutere l’opportunità di un simile progetto. In ogni caso, il punto fermo della possibile nuova squadra sarà Franco Morbidelli, che la Casa di Iwata tiene in forte considerazione in ottica futura. Mentre il suo compagno, potrebbe essere proprio Pedrosa, altrimenti costretto al ritiro. Hafiz Syahrin, che era dato come un forte candidato, al Mugello ha invece rinnovato con Hervé Poncharal, per diventare il compagno di Miguel Oliveira con le Ktm del team satellite.

 

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PETRUCCI PROMOSSO — In Ducati, invece, alla fine si sono convinti finalmente della bontà dell’operazione di promuovere dalla Pramac (che schiererà la coppia Jack Miller-Francesco Bagnaia) Danilo Petrucci nel team ufficiale al fianco di Andrea Dovizioso, per un ritorno di una coppia tutta italiana dopo quella Dovizioso-Andrea Iannone, con quest’ultimo che invece finirà in Aprilia, avendo perso il posto in Suzuki da Joan Mir. Un giusto riconoscimento al valore di Danilo, che quest’anno ha fatto un altro passo in avanti a livello di competitività assoluta, nonostante, dopo avere sborsato l’impossibile per avere Lorenzo, nella trattativa con il ternano i vertici della rossa siano andati nella direzione opposta, con un contratto al risparmio. Nel weekend di Barcellona l’annuncio.

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JORGE E MARC — E così, con tutti i posti tra team ufficiali e satelliti più importanti occupati, tutti gli indizi portano a un passaggio di Lorenzo nel team ufficiale Honda assieme a Marc. Che in questi mesi ha sempre ribadito di volere come compagno un pilota molto forte — e il lapsus di Jerez, quando nominò solo Pedrosa e Dovizioso per il futuro potrebbe essere stato in realtà un ottimo depistaggio —, come conferma l’offerta di 6 milioni che la Hrc aveva fatto ad Andrea mentre era in trattativa con la Ducati. Jorge non corre a poco prezzo e con l’offerta a fatta a Dovi, la Hrc — che aveva contattato anche Petrucci, pare molto gradito a Marc —, dimostra che pagare molto anche il compagno di Marquez non è un problema. Per capire se tutti questi indizi fanno una prova e nel 2019 la Honda presenterà uno squadrone, bisognerà aspettare ancora pochi giorni. Entro il GP di Catalogna sarà tutto chiaro.

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2. MARQUEZ IN PISTA

Paolo Ianieri per gazzetta.it

 

Marc Marquez prova la Formula 1. È iniziato a Zeltweg l'atteso test del campione del mondo della MotoGP organizzato dalla Red Bull. Marquez è a bordo di una Red Bull del 2014 motorizzata Honda ma con livrea della Toro Rosso.

 

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CONFIDENZA — Lo spagnolo ha effettuato una serie di giri del circuito per prendere confidenza e poi ha iniziato a spingere più intensamente (in totale per ora circa 26 giri tornate complessive, tempo migliore in 1'14"90). Domani toccherà al nostro Antonio Cairoli, iridato della MXGP.

 

CON WEBBER — A seguire Marquez in questa prima esperienza l'ex pilota di Formula 1 Mark Webber. Al Red Bull Ring presente anche Niki Lauda. Il pilota Honda non è il primo del MotoGp a salire su una F1: prima di lui nomi illustri come Valentino Rossi, sulla Ferrari e Jorge Lorenzo.

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