cristiana capotondi

CAPOTONDI NEL PALLONE – FRANCESCO GHIRELLI, EX DG DEL PERUGIA DEI GAUCCI E AD DEL BARI DEI MATARRESE, SI CANDIDA PER LA PRESIDENZA DELLA LEGA PRO E COME VICE PUNTA SU CRISTIANA CAPOTONDI, GRANDE APPASSIONATA DI CALCIO E “CALCETTARA” DI TALENTO - “NON E’ UN’OPERAZIONE DI MARKETING”

Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

capotondi 19

 

La Lega Pro, orfana di Gravina, ripartirà da Francesco Ghirelli, che conosce la serie C come le sue tasche, direttore generale sin dal 2010 con Macalli, poi segretario generale, soprattutto anima del gruppo riformista che ha posto fine al commissariamento in Federcalcio. Ghirelli, dopo attenta riflessione, ha scelto di restare in campo e oggi presenterà la sua candidatura, sostenuta da 18 pagine di un programma conciso ma efficace, rafforzato dalla scelta di affidare a una donna, l' attrice Cristiana Capotondi, protagonista di numerosi film di successo, una delle due poltrone da vicepresidente. «Non è un' operazione di marketing», si affretta a precisare lo stesso Ghirelli.

 

capotondi batistuta

Capotondi, laureata in Scienze delle comunicazioni alla Sapienza di Roma, ha giocato a calcio e il calcio lo ha sempre seguito. L' altro vicepresidente sarà Jacopo Tognon, avvocato civilista e del lavoro, esperto di diritto sportivo, dal 2007 componente del tribunale arbitrale dello sport (Tas) che porterà idee e freschezza.

 

La partita che aspetta Ghirelli non sarà facile. La Lega Pro è la più esposta al vento della crisi e dal 2011 a oggi ha assistito impotente al fallimento di una cinquantina di società e a penalizzazioni che hanno sconvolto le classifiche dei campionati per poco meno di 300 punti. Il futuro presidente, d' intesa con Gravina, quello vecchio, spera nel semiprofessionismo, cioè nella modifica della Legge 91 e intanto studia un calcio sostenibile e trasparente attraverso regole nuove per consentire controlli più efficaci e rapidi sui club da iscrivere, stoppando - al tempo stesso - la pratica delle deroghe. L' idea è abbattere i costi e promuovere moralità e integrità, avviando una serie di progetti con la scuola. Anche trovare risorse per l' autonomia finanziaria, incrementando i diritti televisivi, sviluppando il marketing territoriale e migliorando la qualità degli stadi.

cristiana capotondi

 

Una missione tutt' altro che semplice. Una riforma di sistema in cui si punterà a lavorare insieme alla Federazione mantenendo la propria identità, rinnovare e aprirsi al mondo: «Penso al mio mandato come a un transito per consegnare presto ai giovani una Lega che abbia un' identità, regole certe e le risorse adeguate», il sogno romantico del candidato, per il momento unico, 70 anni, nato a Gubbio, ex insegnante, direttore generale del Perugia dei Gaucci e amministratore delegato del Bari dei Matarrese.

 

capotondi 7

Anche consigliere nazionale in via Rosellini con Carraro. «La Lega Pro è la Lega dell' Italia dei Comuni», quella del calcio di una volta, del campanile, lontano dai clamori della Champions. «Spero di essere all' altezza della sfida. Dovremo essere combattivi, dialoganti con tutti ma con la schiena dritta». Ancora qualche ora (sino a domani sera) per eventuali altre candidature.

 

capotondi

Poi Ghirelli avrà via libera. L' assemblea elettiva è già in programma il 6 novembre a Firenze, nella sede della Lega, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella. Ghirelli è pronto. Con la benedizione di Gravina e di Abete che la C l' hanno conosciuta e rilanciata. «Mi ispiro a loro e a Artemio Franchi. Gente seria che, nei momenti difficili, è stata chiamata in Federazione per riportare l' interesse generale al centro della scena».

capotondicristiana capotondi (1)francesco ghirelliCAPOTONDI FUORI DI SENO VENEZIAcapotondiCAPOTONDIcristiana capotondi cristiana capotondicristiana capotondicristiana capotondicristiana capotondicristiana capotondicristiana capotondi (2)cristiana capotondi (1)cristiana capotondi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…