L’ITALIA SENZA PIRLO ALLA PROVA BRASILE – AZZURRI ESAUSTI, DIFESA RIDICOLA, SOLO IL CULO CI SALVERA’ DA NEYMAR

Enrico Currò per "la Repubblica"

Atterrata esausta nella città del samba e dell'estate perenne, la Nazionale ha un solo obiettivo, in verità alquanto minimalista: dormire, per recuperare un accettabile grado di freschezza, prima di affrontare sabato il Brasile e martedì o mercoledì la semifinale della Confederations Cup.

Ma contro il Brasile di Neymar, Prandelli non avrà Pirlo: il regista si è infortunato al polpaccio nel secondo tempo col Giappone (distrazione di primo grado) e difficilmente potrà recuperare per la semifinale. L'Italia si sente dunque lontana dalla Seleçao di Scolari, anche in senso fisico, e impaurita dalla prospettiva del confronto sul campo. I brasiliani stanno in riva all'oceano, davanti alla spiaggia di Stella Maris.

Gli azzurri, invece, alloggiano ai margini del quartiere finanziario di Salvador, il che in teoria dovrebbe garantire il riposo notturno, diventato per molti una chimera: tra i non pochi che non riescono a chiudere occhio c'è Prandelli. Mezza squadra si confessa vittima dello stesso guaio e prima dell'allenamento di ieri al Barradas, l'incandescente stadio del Vitoria, il professor Castellacci ha confermato che il massimo problema attuale è la stanchezza generale.

La questione dei tempi di recupero, che già condizionò l'Europeo e la finale con la Spagna, viene affrontata in questo torneo anche con l'aiuto di una nutrizionista, Elisabetta Orsi. Ma il problema non si può risolvere soltanto con più frutta, con gli integratori e con una dieta particolarmente bilanciata: rischia di riproporsi ingigantito, nella stagione che porta al Mondiale.

L'utile esperienza in Brasile, propedeutica alla trasferta del 2014, è infatti vanificata dall'indifferenza della Lega: sono più meno invariate le date della prossima serie A, dal 25 agosto al 18 maggio, con tre turni infrasettimanali ad appesantire l'impero della Champions e a restringere i margini di manovra del ct nella preparazione al Mondiale, che comincerà il 12 giugno. Eppure è ormai dimostrato che, nelle grandi manifestazioni, il recupero dalla fatica è decisivo.

In Brasile gli azzurri sono arrivati già consunti: l'emblema è Barzagli, con 57 partite alle spalle, mentre Giaccherini, non a caso il più fresco, si è fermato a 32 e Balotelli si è giovato del fatto di avere giocato in pratica solo la seconda parte della stagione col Milan. Il clima ha fatto il resto. «Mi sentivo al 200' e invece era passata poco più di un'ora», ha rivelato De Rossi, al quale la giornata di squalifica col Brasile può fare ritrovare le forze per la semifinale. Molti altri, però, si trovano nelle sue stesse condizioni e Buffon, critico per l'atteggiamento della squadra, invoca il turnover col Brasile.

«La lezione col Giappone ci ha fatto capire che tutte le partite vanno affrontate con la stessa attenzione, comunque ci sarà qualche cambiamento ». Lo dà per scontato anche Chiellini e più di uno tra i compagni chiede riposo. Però la Seleçao giocherà coi migliori, Neymar incluso, e qui nasce il dilemma per Prandelli, che non può immolarsi in partenza alla sconfitta sicura, anche se la qualificazione alla semifinale è stata raggiunta in anticipo. All'Europeo del 2000, in condizioni analoghe, Zoff cambiò tutto nella terza partita con la Svezia.

Ma quello col Brasile, che forse non farà cambi, è un duello particolare, da affrontare già senza due pilastri come Pirlo e lo squalificato De Rossi (anche Barzagli è in forse). Si candidano a entrare dall'inizio Bonucci, Candreva e Marchisio. «Ma Balotelli è sul livello di Neymar», dice Buffon: è un complimento e una bella responsabilità.

 

pirlo esultanza GIANLUIGI BUFFON SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE NEYMAR CESARE PRANDELLI A RIO DE JANEIRO FOTO LA PRESSE

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