gabriele gravina andrea abodi roberto mancini

GRAVINA È DIVENTATO UN CASO POLITICO – IL GRAN CAPO DELLA FIGC È FINITO NEL MIRINO DI FRATELLI D'ITALIA DOPO L'ADDIO ALLA NAZIONALE DI MANCINI - LE ACCUSE DEL CT (“IO E GRAVINA PENSAVAMO COSE OPPOSTE”) DANNO LA POSSIBILITA' ALLA DESTRA DI METTERE NEL MIRINO LA FEDERCALCIO – IL DEPUTATO MELONIANO CAIATA: “UN PRESIDENTE DELEGITTIMATO DAI RISULTATI E UMILIATO DAL TECNICO DELLA NAZIONALE COMPRENDEREBBE CHE IL SUO PERCORSO È TERMINATO. NON HA REALIZZATO LE RIFORME PROMESSE 5 ANNI FA” – E IL MINISTRO DELLO SPORT, ABODI, TACE

Estratto dell’articolo di G. Gam. per “la Verità”

 

MANCINI GRAVINA

Sono in molti ad attendersi un colpo di scena, tra le tante sollecitazioni che bombardano il calcio nostrano dopo le dimissioni di Roberto Mancini da Ct della nazionale. C’è chi ipotizza un consiglio straordinario di Lega Serie A per fare il punto della situazione. Non è un mistero che Gabriele Gravina, gran capo della Figc, sia finito sotto attacco dopo aver perso per strada il condottiero degli azzurri sulla panchina.

 

Mancini, in maniera nemmeno troppo velata, gli ha puntato contro il dito, dopo aver annunciato il suo addio con un’email inviata da Mykonos. Non si riconosceva più nel modo di lavorare collettivo, dice in buona sostanza l’ex Ct, amareggiato anche per la perdita progressiva dei suoi collaboratori più fidati […]

 

mancini gravina 2

«Gravina e io pensavamo cose opposte. Se avesse voluto, avrebbe potuto trattenermi, ma non l’ha fatto», dice Mancini, che ora è blandito da redditizie sirene arabe per diventare Ct della selezione saudita. Poi è intervenuta la politica.

 

Qualche giorno fa, Salvatore Caiata, deputato di Fdi, di Gravina aveva invocato l’addio: «In un Paese normale, un presidente delegittimato dai risultati e umiliato dal tecnico della Nazionale, comprenderebbe che il suo percorso è terminato. E invece no, pur di restare agganciato ai privilegi autocreati, ci si dimentica dei risultati dell’ultimo triennio. Ogni anno per iniziare un campionato professionistico si passa sub judice inserendo le X ai calendari facendo finta di nulla, con un uso arbitrario di norme e regolamenti».

 

SALVATORE CAIATA

Oggi il parlamentare di maggioranza non recede dalle sue posizioni: «Cinque anni fa Gravina aveva circostanziato la sua candidatura a presidente Figc in virtù di un programma di riforme che però non mi risulta essere stato attuato. Quello è il punto, il nostro calcio ha bisogno di essere riformato e di stabilire al suo interno regole precise».

 

[…]  Poi c’è il versante sportivo: «La mancata qualificazione ai Mondiali e la mancata qualificazione alle Olimpiadi dell’Under 21 suonano molto pesanti». C’è chi rimarca pure come l’assegnazione di Euro 2032 a metà tra Italia e Turchia somigli a un favore ai turchi, che hanno stadi all’avanguardia e possono presentarsi in Europa con robusto potere contrattuale, consentendoci soltanto di mettere una pezza alle nostre magagne. […]

andrea abodi foto mezzelani gmt2399

 

[…] Ora che la discussione ha messo il piede nei palazzi della politica, sarebbe interessante conoscere un parere di Andrea Abodi, ministro dello Sport. Il giorno delle dimissioni di Mancini, dichiarò: «Sono dispiaciuto e perplesso, è una decisione che arriva a sorpresa a Ferragosto, tutto è molto strano. Mi viene da pensare: le nomine dello staff tecnico azzurro annunciate recentemente erano state concordate con Mancini o no?». Poi più nulla.

 

gravina mancini

Ma il vaso di Pandora del pallone nostrano sgonfio è ormai aperto: i calendari di serie cadetta sono immersi nel turbine delle decisioni dei tribunali, tra ricorsi, regole poco chiare come nel caso del Lecco calcio, club attanagliato dall’incertezza se iscriversi alla B o no, gli impianti sportivi sono inadeguati se comparati con quelli europei, le norme a geometria variabile sono applicate a seconda dei club, oltre all’onta di aver vissuto due Mondiali da spettatori. Insomma, pur non intaccando l’autonomia dello sport, la politica batta un colpo e lo salvi.

andrea abodi foto mezzelani gmt 461 andrea abodi foto mezzelani gmt 460 SALVATORE CAIATA mancini gravina

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…