hamilton

HAMILTON, “IL MICHAEL JACKSON” DELLA FORMULA 1: “VENGO DAL NULLA, SONO QUI PER PRENDERMI TUTTO. VOGLIO ESSERE LA ROCKSTAR DELL’AUTOMOBILISMO” - POI BULLIZZA ROSBERG: ''È COME QUELLE ‘SPORTIVE’ CHE QUANDO PERDONO CAMBIANO MODO DI ESSERE”

lewis hamilton brasilelewis hamilton brasile

Flavio Vanetti per il “Corriere della Sera”

 

Dobbiamo essere tutti delle rockstar. Nel senso di un’eccellenza da raggiungere, qualunque sia il settore in cui operiamo. È il nuovo motto di Lewis Hamilton, il tri-campione della F1 che a conclusione di un Mondiale stravinto con le (quasi) imbattibili Mercedes ha accettato di raccontare se stesso:

 

il pilota insaziabile e dall’ironia feroce verso Rosberg, il compagno di squadra; il cittadino del mondo, deluso dai tempi grami in cui viviamo; il protagonista che ha pigiato il pulsante «discovery» per dare una fisionomia al suo futuro. L’uomo di 30 anni, soprattutto. Così diverso, ma forse non troppo, dal ragazzo incontrato tempo fa. 
 

lewis hamiltonlewis hamilton

Lewis Hamilton, ci racconta i suoi tre titoli iridati? 
«Il primo ha le radici nel 2007: avevo imparato a misurarmi con un compagno quale Alonso e ad affrontare situazioni dure. Nel 2008 tante forze negative hanno provato a modificare l’esito del campionato e l’ultima gara è stata un alternarsi di situazioni: ero nella posizione giusta, ero fuori dai giochi, ero di nuovo in corsa.

 

A cinque giri dalla fine avevo perso la speranza e quando mi sono ritrovato campione ero talmente scombussolato da non gustare il trionfo. Il 2014 è stato il titolo della grande rimonta dopo un avvio difficile, mentre in questo 2015 sono stato, semplicemente, troppo forte per tutti». 
 

lewis hamilton 7lewis hamilton 7

Che cosa le manca ancora come pilota? 
«Forse potrò aggiungere qualcosa sul piano mentale e della tenuta fisica. Nessuna novità, invece, sul fronte della guida: lo stile è il frutto di un accumulo di esperienze ed è in costante evoluzione». 
 

Jackie Stewart dice che lei non è ancora tra i grandi dello sport: le dà fastidio? 
«No, ha zero rilevanza». 
 

lewis hamilton 8lewis hamilton 8

Lei disse a suo tempo: “Uno dei miei pregi è non trattare male il prossimo”. Sicuro che Rosberg sia d’accordo? 
«In giro vedo tante sportive (sì, l’ha detto proprio così, al femminile ndr) che quando perdono cambiano modo di essere: ecco, spesso Nico fa così. Prima di tutto ci tengo a dire che ad Austin non ho mai pensato di buttarlo fuori…». 
 

lewis hamilton 6lewis hamilton 6

Veramente? 
«Voi sapete da dove vengo? Vengo dal nulla. Io e mio padre ci siamo fatti un mazzo così. E se sono qui non è per dire “ehi, sono un bravo ragazzo” (ndr: cambia tono e usa una vocina da adolescente). No, sono qui per prendermi tutto. Credete che un Tiger Woods o gli altri grandi del passato della F1 la vedano diversamente? No. Un campione, se può, deve stravincere: è come un tennista che insegue ogni punto». 
 

Se fosse al posto di Rosberg, che cosa farebbe per battere Lewis Hamilton? 
«Mah, Nico si è imposto nelle ultime due gare: non ho consigli da dargli; è molto migliorato rispetto ai giorni dei kart, quando non vinceva così tanto. Lavora sodo, è intelligente: avrà un futuro luminoso» (ndr: lo prende ancora per il naso? Fate voi…). 
 

La Ferrari per il 2016 ha lanciato la sfida alla Mercedes. 
«Spero che sia solida, sinceramente: una maggiore competizione farebbe solo bene allo spettacolo. Non so se la Ferrari ce la farà con le attuali regole, ma sta chiudendo il divario: sarà di sicuro forte. Ma io continuo a pensare di avere la miglior scuderia». 
 

lewis hamilton 5lewis hamilton 5

Il suo «set up interno» pare descrivere un Hamilton più freddo e rilassato. 
«Di natura sono abbastanza rilassato. Adesso ho meno motivi di stress, però l’anno scorso la sfida è stata enorme: se sei staccato di due o tre vittorie, ogni problema apre una ferita. Ma in genere sono un tipo tranquillo: viaggi, messaggi, email, ragazze… Sì, ho tante cose di una persona normale». 
 

In qualche modo, una vita da rockstar. 
«Ma voi non vorreste esserlo? La vita di una rockstar è incredibile. Tutti noi cresciamo seguendo dei modelli, gente come Michael Jackson o i Beatles; tutti noi puntiamo al successo: anche un dirigente di banca può essere una rockstar, nel suo mondo. Io voglio essere la rockstar, cioè il migliore, dell’automobilismo». 
 

la macchina di hamilton e la secondala macchina di hamilton e la seconda

Un po’ in Europa, un po’ in America, un po’ ovunque: Hamilton è diventato cittadino del mondo. Ma il mondo non sta impazzendo? Non ha timori dopo i fatti di Parigi? 
«Rifiuto di convivere con la parola “paura”: significherebbe far vincere chi ci attacca. Amo questo mondo? Assolutamente no: peggiora di continuo. Ma non ne parlo troppo, non credo che importi ciò che penso. Spero che qualcosa cambi: per farlo, dobbiamo impegnarci tutti assieme». 
 

L’uomo di oggi come vede la sua famiglia rispetto al ragazzo di un tempo? 
«Allo stesso modo. Certo: è tutto diverso, sono cresciuto. Sono vecchio (ndr: risata). Ma sono sempre vicino ai miei cari e coltivo le relazioni che vanno migliorate». 
 

HAMILTON ELTON JOHNHAMILTON ELTON JOHN

È tempo di avere un figlio? 
«Nooo, no way. Adesso mi sto divertendo troppo: giro come un matto, faccio fatica a curare i miei due cani e non avrei modo di seguire un figlio. Vedo Rosberg, da poco papà: una settimana è qui, poi torna, poi riparte; meglio pensarci quando avrò smesso». 
 

HAMILTON 2HAMILTON 2

Nel 2008 profetizzò che non avrebbe lasciato la McLaren e che non avrebbe corso per la Ferrari. A giudicare dai fatti, mai dire mai: i tifosi del Cavallino possono sperare? 
«Non uso la parola mai, non mi piace. Forse sette anni fa dissi quelle cose per non rattristare quelli della McLaren. La Ferrari? La amo, sono cresciuto come un suo fan. Tanti mi chiedono “quando vieni?” e io la macchina rossa la guardo sempre, oltre a guidarne una da strada. Però le auto migliori di F1 le fa la Mercedes e mi è difficile pensare di non correre più per questo team». 
 

Ron Dennis è ancora un riferimento per lei? 
«Sì, ci siamo scambiati messaggi un paio di corse fa». 
 

michael jackson nel 1991michael jackson nel 1991

Si dice che lascerà presto la F1 per buttarsi nella musica. 
«No, la musica no. Ma è vero che mi sono messo in “modalità scoperta”: devo identificare il prossimo obiettivo, come sportivo e come persona. Ci sono altri settori che mi appassionano, ad esempio la moda: punterò su qualcosa di creativo. Io sono super-creativo». 
 

HAMILTON 9HAMILTON 9

Chi paga per il crash di Montecarlo con la sua Pagani Zonda da due milioni di euro? 
«Ho la kasko». 

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…