infantino boris johnson

I CLUB SI RIBELLANO ALLA FIFA - PREMIER, LIGA E SERIE A NON INVIERANNO I CALCIATORI NELLE NAZIONALI DEI PAESI CHE PREVEDONO (AL RITORNO) LA QUARANTENA - INFANTINO SCRIVE A BORIS JOHNSON ESORTANDOLO A REVOCARE L'OBBLIGO DI ISOLAMENTO PER I CALCIATORI E A CREARE IL MECCANISMO DELLA BOLLA - IL TIMORE DEL NUMERO 1 DELLA FIFA E' CHE ALCUNE NAZIONALI, PRIVATE DEI SUOI UOMINI MIGLIORI, POSSANO ESSERE PENALIZZATE NEL CAMMINO VERSO QATAR 2022...

infantino

Matteo Lignelli per www.gazzetta.it

 

"Molti dei migliori giocatori del mondo giocano in Inghilterra e Spagna: crediamo che questi paesi condividano la responsabilità di preservare e proteggere l'integrità sportiva delle competizioni per Nazionali". 

 

la nazionale italiana

Scende in campo il presidente della Fifa Gianni Infantino, per convincere Liga e Premier League e i relativi club a concedere i calciatori per le qualificazioni al Mondiale 2022. Il rischio, sostiene, è quello di falsare il torneo prima che inizi.

 

LA SITUAZIONE

Tutto è partito dal Liverpool, comunicando che non avrebbe permesso a Salah di raggiungere l'Egitto per le prossime gare, uno dei paesi inseriti nella "lista rossa" dell'Inghilterra, insieme a 25 paesi tra cui Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Egitto, Messico, Turchia e Uruguay. 

 

salah russia egitto 21

I giocatori che si uniranno a queste e le altre nazionali, infatti, al rientro dovranno osservare 10 giorni di quarantena, scombussolando i piani delle società inglesi, saltando eventuali partite e interrompendo di fatto l'attività sul campo, con possibili conseguenze anche sul loro stato di forma. 

 

Quando altre squadre hanno seguito il solco dei Reds, è stata la Premier League a schierarsi in loro difesa, seguita poi dalla Liga, per un totale di 60 giocatori negati alle rispettive nazionali e 19 club inglesi, ai quali si devono sommare gli "spagnoli".

INFANTINO BORIS JOHNSON

 

MODELLO EURO 2020

Per questo motivo Gianni Infantino ha scritto direttamente al primo ministro britannico Boris Johnson, esortandolo a revocare l'obbligo di quarantena per i calciatori, così da consentirgli di prendere parte agli incontri di qualificazione per la Coppa del mondo, “uno dei massimi onori per un professionista".

 

"Ho suggerito - l'idea di Infantino - di adottare un approccio simile a quello del governo del Regno Unito per le fasi finali di Euro 2020, implementandolo ulteriormente". Durante il torneo itinerante, infatti, le Nazionali (Italia compresa) si sono spostate tra i vari paesi senza restare bloccate in hotel, tramite il "meccanismo" della bolla. 

infantino

 

"Ora - aggiunge - esorto tutti a garantire il rilascio di giocatori nazionali per le imminenti qualificazioni al Mondiale. Chiedo una dimostrazione di solidarietà da ogni associazione, lega e club, per fare ciò che è giusto ed equo per il gioco globale".

 

COSA SUCCEDERÀ?

Il timore di Infantino è che alcune Nazionali, private di calciatori chiave, vengano penalizzate nel cammino a Qatar 2022. "Inghilterra e Spagna, intese come paesi, condividono la responsabilità di preservare e proteggere l'integrità sportiva delle competizioni in tutto il mondo - sostiene il numero uno della Fifa - quindi chiedo un'esenzione dalla quarantena per i calciatori in questione, così da assicurare la loro partenza". 

BORIS JOHNSON CON LA FIDANZATA IN TRIBUNA A WEMBLEY

 

Un sasso finito dritto nello stagno della politica, che Boris Johnson ha subito raccolto e rispedito al mittente. Il governo britannico, ricevuto l'appello di Infantino, fa sapere - tramite i canali di Sky Sports Uk - che si rifiuta di allentare le restrizioni per i calciatori impegnati nei match internazionali. 

 

"Non c'è nessuna intenzione - si legge - di cambiare la politica sugli arrivi dai paesi della lista rossa o costringere i club della Premier League a far viaggiare i giocatori per le partite di qualificazione alla Coppa del Mondo in quelle aree". Boris Johnson ribadisce che al momento è massima l'allerta per le varianti straniere.

 

Quarantena Covid

ANCHE LA SERIE A DICE NO

DA www.gazzetta.it  

 

Dopo la Premier e la Liga, anche la Lega Serie A dice no alle convocazioni dei nazionali. Il riferimento, in particolare, a quegli atleti convocati dalle rappresentative nazionali nella finestra Fifa di settembre "per giocare in Paesi al cui rientro in Italia sia previsto l’isolamento fiduciario in ottemperanza alle disposizioni di legge vigenti in materia di Covid-19". 

 

Insomma, chi dirà no alla partenza di giocatori per Paesi che imporrebbero uno stop per l'isolamento al ritorno avrà al suo fianco "in ogni sede" la Lega di Serie A.

Quarantena Covid 2

 

NESSUNA LISTA

Di quali Paesi stiamo parlando? Nessuna lista specifica è indicata dalla Lega di A - al contrario di quanto avviene in Premier dove si rimanda alla lista rossa del governo. Ma l'attenzione è rivolta in particolare ai territori dell'America Latina e quindi alle trasferte in area Conmebol. 

 

Si aspetta il quadro definitivo delle convocazioni per individuare i giocatori coinvolti, anche se i potenziali convocati da nazionali sudamericane saranno possibilmente i principali coinvolti. 

 

CALCIO COVID 2

L’Italia prevede una quarantena di 5 giorni per chi rientra dai paesi del gruppo D, tra cui Albania, Australia, Bosnia, Serbia, Ucraina, Usa e addirittura 10 giorni di isolamento per chi rientra dai paesi del gruppo E, che comprende moltissimi stati del resto del mondo, tra cui la maggior parte da Africa e Sudamerica.

CALCIO COVID

 

"CONTRO LE DISPARITÀ"

Il perché della mossa della Lega di Serie A? Nella nota si legge che, qualora i club lasciassero partire i giocatori "la decisione della Fifa di non estendere le eccezioni alle convocazioni per i paesi dove sussista un obbligo di quarantena al rientro (circolare 1749 Fifa) e le diverse limitazioni connesse alla diffusione della pandemia creerebbero disparità competitive per le squadre che consentissero ai propri tesserati di viaggiare in tali Paesi".

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)