
“IL PROBLEMA AGLI ADDOMINALI? È COME SE FOSSE LA MIA KRYPTONITE” – MATTEO BERRETTINI SBARCA AL FORO CONDIZIONATO DA UN GUAIO FISICO: “SONO CONDIZIONATO, ENTRO IN CAMPO SAPENDO DI NON AVERE LA BATTUTA E MI SENTO PIÙ DEBOLE” – IL TENNISTA ROMANO NON GIOCA A ROMA DALL’OTTAVO DEL 2021 CONTRO TSITSIPAS, IL MIGLIOR RISULTATO AL FORO SONO I QUARTI DI FINALE DEL 2020. SABATO CI POTREBBE ESSERE UN ESORDIO CON DERBY: BERRETTINI AFFRONTERA’ IL VINCENTE DI FEARNLEY-FOGNINI...
Lorenzo Ercoli per il Corriere dello Sport - Estratti
Matteo Berrettini si è allenato e questa volta ha detto presente. Dopo aver saltato le ultime tre edizioni, l’ex numero 1 d’Italia tornerà finalmente a disputare il torneo di casa. Ore 15, spalti pieni e un po’ di ressa, d’altronde normale se Jasmine Paolini e Matteo Berrettini si allenano uno a fianco all’altro. Per sessanta minuti Campo 3 e 4 sono stati l’attrazione principale del torneo capitolino, specialmente per il primo allenamento al Foro di Matteo.
Il romano, amatissimo dal pubblico di casa, nelle due giornate precedenti si era allenato lontano dai riflettori al Circolo Canottieri Aniene, dove è cresciuto tennisticamente. Erano le prime ore di tennis dopo il problema addominale che lo aveva condizionato nel match contro Giron a Madrid e costretto poi al ritiro nell’incontro successivo con Draper. «Sto bene, ho lavorato tantissimo per farcela e per fortuna giocherò sabato - le prime parole dell’azzurro dopo l’allenamento con Sebastian Korda -. I tempi dopo Madrid erano abbastanza stretti per guarire, ma sono contento dei progressi fatti».
matteo berrettini lorenzo musetti
Nell’ora passata in campo con il collega americano, Berrettini effettivamente è sembrato a suo agio da fondo. Ritmo medio, sicuramente niente di forsennato, ma nei prossimi giorni dovrebbe esserci modo di spingersi oltre. L’incognita di ogni infortunio addominale è ovviamente il servizio, soprattutto per un giocatore che ne fa uno dei punti cardine della sua performance. In campo non si è spinto al massimo con la battuta.
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A chi gli chiede se sarà possibile controllarsi anche in partita, ci ha tenuto a spiegare che non è così semplice dato che non si tratta semplicemente di abbassare la velocità: «Si può fare, con meno forza ed esplosività lo gestisci. Ma quando lo faccio divento più prevedibile, perdo un po’ di effetti e precisione, non solo la velocità. Poi c’è per me che sono abituato ad avere un asso nella manica, se entro in campo sapendo di non avere la battuta sono condizionato e mi sento più debole».
Un problema alla mano destra nel 2022, un infortunio addominale nel 2023 e i postumi di una tonsillite a impedirgli di raggiungere la massima forma fisica lo scorso anno. Tre ferite che hanno sicuramente intaccato le certezze di Matteo, che non si fa problemi nel dire di aver rivisto i fantasmi del passato dopo Madrid: «Aleggiavano gli spettri degli anni precedenti, ma ho lavorato con il mio team per non buttarmi giù. È la città dove sono cresciuto e ho iniziato a sognare di fare il tennista. La priorità sarà godermi questa atmosfera».
E oggi intanto sarà sui campi a Piazza del Popolo dalle 17 alle 18.
Tra la voglia di giocare e quella di non peggiorare le cose, Matteo ormai ha imparato a gestire questo sottile confine, specialmente quando si tratta dell’addominale: «Di testa non è facile gestirlo, è come se fosse la mia kryptonite. Anche quando è meno grave, hai sempre dei dubbi. L’addome d’altronde è una parte del corpo che non ha troppi margini di gestione: servi o non servi».
Matteo non gioca a Roma dall’ottavo del 2021 contro Tsitsipas, il miglior risultato al Foro sono i quarti di finale del 2020. Il ritorno sarà contro il vincente di Fearnley-Fognini.
La sfida con Fabio sarebbe suggestiva e chiamerebbe dei parallelismi. Se nel 2017 il primo match in main draw di Matteo fu proprio contro Fabio (sconfitta 6-1 6-3), è quasi un segno del destino che l’ultima romana del taggiasco possa essere contro Matteo. «La decisione di giocare non l’ho presa pensando all’avversario, anche perché devo concentrarmi sulla mia salute - rimarca Matteo, per poi spendere delle parole sul possibile rivale del derby -. Fabio è stato il portabandiera del tennis italiano per tanti anni. Da piccolo guardavo le sue imprese e, nonostante abbiamo caratteri diversi, l’ho studiato in questi anni. Tutti si ricorderanno di lui».
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Matteo Berrettini