LEO GRATIAS - QUELLO ALL’ATHLETIC BILBAO IN FINALE DI COPPA DEL RE È IL SUO GOL PIÙ BELLO - A NEANCHE 28 ANNI, MESSI È AL TOP DELLA SUA CONDIZIONE FISICA E UMANA - LA SVOLTA? LA CURA ALIMENTARE DEL DOTTOR POSER

LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAOLEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO

Andrea Sorrentino per “la Repubblica”

 

È un mostro, e pure un uomo. Un genio e un peccatore. Il talento che abbaglia e l’altra faccia della luna, nero notte. È il migliore al mondo, è un trascinatore di folle, e anche un principino bizzoso, o un sedizioso da spogliatoio. Segna gol indimenticabili e serve assist a compagni che in alcuni casi ama di un amore sincero, ma intanto ha già fatto pollice verso a tre allenatori del Barça, Guardiola e Luis Enrique compresi.

 

È golpe e lione, squalo e cerbiatto. Marito devoto, padre amorevole, però geloso in modo lancinante della popolarità altrui, come lo fu di Ibrahimovic che infatti durò poco, o di Cristiano Ronaldo, che detesta, pienamente ricambiato. Ha un ingaggio da 20 milioni all’anno e un nugolo di sponsor, ma ogni tanto si dimentica di pagare le tasse: lo scorso anno ha patteggiato una multa da 41 milioni, pare con grande sollievo.

 

LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO

Lionel Messi non finisce mai ed è un impasto di cose, di opposti che non si attraggono e che convivono nel suo piccolo, esplosivo, incredibile corpo: è un uomo e un atleta moderno, nel senso più junghiano del termine. Fenomeno e mascalzone, artista e complottista. Una persona, insomma. Come tutti noi.

 

Il grande Barcellona di questa stagione di grazia nasce all’inizio di gennaio, quando Leo scatena la “tempesta perfetta”, come ormai la chiamano qui. Tornato dalle ferie di cattivo umore, perché sa che Cristiano vincerà il Pallone d’oro, litiga con Luis Enrique in allenamento, poi si ritrova in panchina, insieme a Neymar, contro la Real Sociedad.

LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO  LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO

 

Il Barça perde su autogol, e nel giro di appena 48 ore accadono tante cose: Leo manda a quel paese lo psicologo del club, amico di Luis Enrique; non si presenta all’allenamento, adducendo un mal di pancia; viene licenziato Zubizarreta, ds vicinissimo al tecnico, e si dimette Carles Puyol, legato a Zubi, tutte cose che indeboliscono sensibilmente la posizione dell’allenatore; Leo movimenta un gruppo su whatsapp dei giocatori del Barcellona (dal nome Golden Player) e c’è un frenetico scambio di messaggini, in cui tutti fanno quadrato promettendo di andare avanti insieme; il presidente Bartomeu convoca in gran fretta le elezioni per la presidenza del club, per «abbassare la tensione».

 

LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO LEO MESSI CONTRO ATHLETIC BILBAO

E soprattutto, dalla partita successiva Messi non uscirà più dal campo. Mai. Neppure per un minuto. Novanta minuti a partita, sempre, anche se il Barça vince 6-0 o 8-0, ed è capitato. Anche sabato notte, sul 3-1 contro l’Athletic in finale di Copa del Rey, a una settimana da Berlino, Messi rimane sul prato, non ha bisogno di riposo, e guai a chi glielo impone: chi ci prova è perduto, infatti Luis Enrique si trova nella condizione paradossale di chi sta per vincere tutto ma non sa se verrà confermato, anzi con ogni probabilità non lo sarà.

 

leo messi da bambinoleo messi da bambino

Ma intanto dalla tempesta perfetta a oggi il Barça ha vinto 31 partite su 34, e intanto la Liga e la Copa, in attesa di Berlino. Messi, Neymar e Suarez hanno segnato 120 gol in tre, sono amicissimi, Messi e Suarez prendono il mate insieme e hanno i figli nello stesso nido, Messi e Neymar hanno lo stesso tatuatore e ora anche lo stesso linguaggio tecnico, dopo un anno di incomprensioni, e O’Ney si sbizzarrisce in campo con le sue giocate da foca, anche se l’altra sera quelli dell’Athletic si sono incavolati: «Si arrabbiassero pure, ma è il mio modo di giocare e continuerò così. Anche contro la Juve, se serve », ha detto Neymar. In 59 partite ufficiali, il Barça ha un ruolino di 173 gol realizzati e 37 incassati. Macronumeri di rara mostruosità, incarnati da Leo che in questo scorcio di stagione, quando molti si affievoliscono, sembra fresco come una rosellina.

 

18 wags antonella roccuzzo e leo messi18 wags antonella roccuzzo e leo messi

Il suo primo gol all’Athletic, con slalom da centrocampo, quattro avversari saltati in velocità e sinistro in corsa sul primo palo, è già considerato il suo più bello ed è stato un prodigio come e più di quello che segnò al Bayern, appena tre settimane fa, facendo scoppiare il Camp Nou e l’autostima di Boateng, che ancora non si è rialzato, e sotterrando Pep Guardiola, il padre, il tecnico che gli ha dato di più, ma a cui Leo non ha più nulla da dire, perché lo cancellò tre anni fa dalla sua vita e da quella del club.

TATA MARTINO E LEO MESSITATA MARTINO E LEO MESSI

 

Un Messi così non si era mai visto, nel pieno com’è della maturità atletica, umana e professionale, a non ancora 28 anni. Anche per merito di Giuliano Poser, il medico dello sport e nutrizionista di Sacile a cui Leo si è rivolto mesi fa, per risolvere i suoi problemi alimentari e di digestione, che un anno fa lo facevano vomitare in campo.

 

Poser gli ha tagliato dal menu la carne e le varie schifezzuole di cui Messi è ghiotto (anche Guardiola a suo tempo lo pizzicava spesso a svuotare i distributori di merendine), lo ha messo a regime di verdure, l’ha rigenerato e l’ha fatto dimagrire di cinque chili: confrontate le foto di adesso con quelle di un anno fa, e noterete le guance scavate, tiratissime.

JORGE E LEO MESSI JORGE E LEO MESSI

 

E guardategli il braccio destro, con un assurdo tatuaggio con dentro una finestra della Sagrada Familia, un orologio, un fior di loto, le cartine della Catalogna e dell’Argentina. Perché Messi è anche argentinissimo e catalanissimo, anche qui diviso in due, due patrie e due cuori, un ristretto clan di amici e parenti, un figlio di due anni e mezzo, Thiago, e un altro in arrivo.

 

Thiago gli ha cambiato la vita, l’ha messo a confronto con le angustie dei padri, ben più ansiogene di quelle degli attaccanti: «Lo vado a prendere all’asilo e lui non è mica felice di tornare a casa, vorrebbe rimanere lì perché si diverte. È normale, dite?». I compagni lo hanno rassicurato: Leo, tranquillo, è tutto normale. Eh sì: anche i mostri hanno un cuore. Anzi, ce l’hanno più grande degli altri.

LEO MESSI IN TRIBUNALE PER LACCUSA DI EVASIONE FISCALE LEO MESSI IN TRIBUNALE PER LACCUSA DI EVASIONE FISCALE LEO MESSI POSA PER DOLCE E GABBANA FOTO LAPRESSE LEO MESSI POSA PER DOLCE E GABBANA FOTO LAPRESSE PAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON LEO MESSI IN VATICANOPAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON LEO MESSI IN VATICANOJORGE E LEO MESSI JORGE E LEO MESSI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...