enrico preziosi

“L’ANAGRAMMA DI ENRICO PREZIOSI E’ SCOPRI EREZIONE? IO SONO SEMPRE STATO DISCOLO DA QUEL LATO LÌ…” - INTERVISTONA DI GIANCARLO DOTTO AL PRESIDENTE DEL GENOA: “I BECERI DICONO CHE SONO UN ‘PADRE PADRONE’ E PORTO VIA I SOLDI. CI HO PERSO ALMENO 200 MILIONI NEL CALCIO. LO SANNO TUTTI, TRANNE I NOSTRI TIFOSI” - E POI IL RAPPORTO CON FERRERO, CASSANO, ALLEGRI (“LO STAVO PER PRENDERE”) E IL LEGAME CON THIAGO MOTTA

Giancarlo Dotto per il “Corriere dello Sport”

 

“Se ho fatto colazione? No, la mia signora non si sveglia prima delle undici e io mi adeguo…Abbiamo vite e orari diversi. Lei è un’artista, canta, insegna danza, non si addormenta mai prima delle due.”

 

ENRICO PREZIOSI

Dalla sua casa di Desenzano la voce arriva di prima mattina più roca che mai. Lui è Enrico Preziosi, serenamente rassegnato a farsi sviscerare dal tipo al telefono che poi sarei io, lei, la sonnacchiante, è Raffaella Lupi, la sua compagna da 27 anni, un nome nel mondo delle discipline coreutiche.

 

Sono settanta gli anni, quasi sessanta in trincea, il ragazzino finito in Brianza a raccogliere i trucioli delle falegnamerie quando erano i “terun” il bersaglio del “vade retro”. Non si può raccontare l’uomo che ha infestato il mondo con i suoi giocattoli, nel senso di portare festa, misurarne il pelo dello stomaco, senza partire dal cuore in tumulto,  di quel ragazzino che va nell’ignoto.

 

Da quella favola confessabile e inconfessabile, quando la vita è tutta da inventare, le pagine sono bianche e i colori non li scegli, sono quelli che trovi. In guerra da anni Preziosi, oggi più che mai con quelli che lo insultano a sangue, e lui chiama “i beceri” per distinguerli dai tifosi. Dimesso da pochi giorni, dopo un intervento chirurgico e disposto a scherzare sugli acciacchi dell’età, a partire dalla prostata, la disfatta garantita del maschio che tramonta dopo aver giubilato da Casanova. Per dire di quanto la vita ami punire l’attitudine al godimento.

ENRICO PREZIOSI

 

L’anagramma di Enrico Preziosi “Scopri erezione”

“Giura? Davvero? Beh, io sono sempre stato un po’ discolo da quel lato lì.”

 

Non ci fossero i tifosi del Genoa farti tribolare, diciamo che te la spassi. D’inverno tra Desenzano e Milano, d’estate tra Ibiza e Forte dei Marmi.

“Diciamo che lavoro duramente in azienda. Poi, se posso, mi svago con gli amici. Ho una bella casa a Ibiza, nella parte vecchia, anche se adesso il degrado è ovunque. Con i voli a 30 euro, nell’isola arriva di tutto.”

 

Insieme a una donna più giovane di quindici anni. Ti ha insegnato a ballare almeno il tango?

GENOA - STRISCIONI CONTRO PREZIOSI

“Sono negato. Ballo come un elefante. Bellissima Raffaella. Non le dai più di quaranta”.

 

Una lunga storia, la vostra.

“Due lunghe storie. Un matrimonio di venti anni con una moglie e questa con Raffaella che dura da ventisette. Il segreto? Vedersi poco. Stiamo bene nel viaggio, ora in partenza per Dubai. Io torno a casa la sera impregnato di tensione e lei, da artista, non la vuole la tensione. Dice che sono malefico.”

 

Vi seguite nei rispettivi mondi?

“Lei odia il calcio. Dice che è velenoso. “Non prendere più squadre di calcio, facciamo un altro bambino e ce lo godiamo”, mi diceva dopo il Como. Il giorno dopo mi comprai il Genoa senza dirglielo. Mi sa che aveva ragione lei…”

ENRICO PREZIOSI

 

Quattro figli, tre con la moglie, una con Raffaella.

“Da meridionale ho il culto della famiglia, guai toccarmi i figli.”

 

Li hanno toccati, eccome. Lo striscione della gradinata nord se la batte, in quanto a schifo, con quelli che profanano i morti di Superga e dell’Heysel o chiedono al Vesuvio di sterminare i napoletani.

“Il secondo in poco tempo, nell’altro mi auguravano la morte.”

 

Nell’ultimo si tocca pesantemente tua figlia.

“Paola l’ha visto quello striscione. Sta nel calcio, suo marito Miguel Veloso gioca nel Genoa. In famiglia ci siamo vietati di parlarne. Sarebbe stato raddoppiare la ferita. Questa volta i beceri hanno superato il confine. Ma io sono un combattivo e non mi lascio umiliare.”

GENOA - STRISCIONI CONTRO ENRICO PREZIOSI E SUA FIGLIA PAOLA

 

Azioni legali?

“Si tratta di circa cinquecento elementi, tutti schedati, con cui non vogliamo avere niente a che fare. Ho denunciato tutto verbalmente al capo della Digos. Qualche azione legale la faccio con certi post allucinanti che devi stoppare.”

 

Come fanno a entrare certi striscioni negli stadi?

“Domanda che mi faccio da sempre. Di sicuro, le forze dell’ordine non possono entrare nella gradinata. Hanno provato nel ’94 e sono stati scacciati a calci nel sedere. Un rapporto numericamente impari.”

 

In Inghilterra il fenomeno è stato stroncato.

ENRICO PREZIOSI

“Qui ti voglio. Lì c’era una volontà politica. Spero che Salvini prenda a cuore la situazione.”

 

Non ci vai più allo stadio.

“Ma non per la paura. L’ultima volta, in casa col Parma, sono andato da solo in tribuna, senza parenti e amici. Come a dire: “Sfogatevi con me!”.

 

Si sono sfogati anche troppo.

“Avevo cominciato quest’anno ad andare allo stadio per avviare una pacificazione, anche sulla scia dell’amore nato tra Ballardini e la gradinata nord. Amore che io avrei infranto, mandandolo via.”

 

preziosi ballardini

Perché l’hai mandato via?

“Non mi ha mai convinto. È un allenatore basico, può gestire situazioni complicate, ma se deve partire e fare gioco, fa fatica. In 14 anni è stato esonerato 13 volte, ci sarà un motivo.”

 

Questa storia di Ballardini amico della gradinata ti ha dato fastidio?

“Per i compiacere i tifosi è rimasto in piedi nel derby per non sedersi da ospite sulla panchina della Sampdoria. Ha mandato baci alla gradinata nord. Gesti e baci che diventano facilmente pugnalate appena le cose volgono al peggio.”

 

Vuoi dire che è stato un po’ ruffiano?

“Voglio dire che si è fatto stordire dall’affetto dei tifosi. Anch’io una volta andavo sotto la gradinata a fare lo scemo. Ancora più pericoloso, da quando esistono i social. Bisogna mantenere un rapporto defilato, rispettare i ruoli.”

JURIC GENOA MILAN

 

Ci vuole la giusta misura.

“Che prevede un minimo di la distanza. Ballardini mandava baci, non considerando che, se non arrivano i risultati, il bersaglio diventa la società. Il mio errore non è stato mandare via Ballardini, ma richiamare Juric.”

 

Perché l’hai fatto?

“Avevo incontrato Prandelli e Nicola. Poi c’era anche Iachini, che però non poteva mai allenare il Genoa, avendo alle spalle la Sampdoria. Juric sembrava maturato, abbiamo deciso con Zarbano e Perinetti di dargli un’altra chance.”

 

Non ha funzionato.

 “La coppa Italia è stata la goccia. Io dico sempre meglio un generale fortunato che bravo. Juric non è fortunato. Le cose gli girano sempre contro. Gli episodi l’hanno condannato.”

 

E’ arrivato Prandelli.

prandelli

“Lo davano tutti cotto, ma ho intravisto invece in lui la voglia di dimostrare, di stare dentro un progetto. Mi ha convinto. Ho trovato un uomo molto motivato e ricco di esperienza.”

 

Cosa gli hai chiesto?

“Di calmare l’ambiente. Lui non sarà mai contestato. Deve solo rimettere a posto la squadra, con due o tre innesti che farò a gennaio, a centrocampo, a sinistra dove abbiamo perduto Laxalt e un portiere.”

 

Gli hai chiesto di valorizzare i giovani?

“Non chiedo mai a un allenatore di far giocare questo o quello. I buoni giovani si valorizzano da soli. Così era con Gasperini. Romero è del ’98, una personalità pazzesca. Diventerà uno dei migliori difensori al mondo. Ballardini lo mandava in Primavera. Kouamè, 21 anni, è fortissimo. Piatek è una certezza”

 

Dopo Zamparini sei tu, nella diceria comune,  l’ultimo “mangiallenatori”.

enrico preziosi

“Tutti dicono che sono un padre padrone. Vai a vedere l’Udinese: ha cambiato otto allenatori in tre anni. Io mi sono tenuto tra Juric e Ballardini.”

 

Ti accusano di essere un bieco affarista.

“I beceri dicono che io porto via i soldi. Ci ho perso almeno 200 milioni nel calcio. Lo sanno tutti, tranne i nostri tifosi. Spendi 70 ogni anno e te ne arrivano 45, se va bene. Puoi ripianare solo con le plusvalenze.”

 

Come i tuoi Gormiti insegnano, la vita è il terreno dell’eterna lotta tra il bene e il male. Sei stato un notevole “discolo” tra ipotizzati reati fiscali e l’illecito sportivo di quel Genoa-Venezia.

ZAMPARINI

“Ho fatto una stupidaggine, ma te lo giuro sui miei figli, non so cosa vuol dire combinare una partita. Non saprei nemmeno da dove cominciare. In quel processo sono stati assolti tutti, tranne me. Serviva un capo espiatorio. Ho un libro in cui racconto tutto, “I giochi della vita”, ma mi hanno impedito di pubblicarlo. Farlo nella sintesi di un’intervista sarebbe considerata come la strenua difesa di un pazzo.”

 

Più che come pazzo, sei percepito come un duro che guarda in faccia nessuno.

“Sono un duro, ma con un cuore grande così. Non sto a pubblicizzare le mie buone azioni. Scuole, ospedali, amici in difficoltà. Non faccio male a nessuno, ma sono molto determinato nel lavoro e se qualcuno si fa male non è un mio problema.”

 

Racconta il tuo Enrico Preziosi.

massimo ferrero (2)

“Sono un animale molto strano, buttato da cucciolo nella giungla, dove o sviluppi velocemente un guscio o diventi preda. Ti mangiano. Io non sono mai stato preda di nessuno. Colpe di cui pentirmi? Gli uomini tendono ad assolversi per vivere meglio. Ma, ormai, mi sono arreso al cliché che gira su di me.”

 

I tuoi numeri da presidente non sono così biechi. Quindici anni al Genoa, da dodici in serie A.

“La sequenza più lunga nella storia del Genoa.”

 

Anche i tuoi dirimpettai della Sampdoria vendono i pezzi migliori, ma non sono crocefissi. Schick, Skriniar, Torreira. 

“Aggiungi Soriano, Muriel. Hanno venduto tutti. Io non la nomino mai l’altra squadra, ma c’è più tolleranza da loro”.

 

Perché non li nomini?

“Per non urtare la suscettibilità dei nostri tifosi e la loro.”

cassano

 

Con Ferrero che rapporti hai?

“Ci salutiamo in Lega. A pelle, se devo andare a cena scelgo qualcun altro.”

 

Cassano si è mai proposto al Genoa?

“Sì. S’era messo a lustro per venire da noi, ma poi è entrato in un loop di scelte confuse, tipiche di un uomo nella parabola discendente.”

 

Tu l’avresti preso?

“Quando stava bene, faceva la differenza. L’avrei preso, ma il passato sampdoriano non aiutava. Pilatescamente gli dissi di fare quattro chiacchiere con Juric, che non volle incontrarlo.”

 

Ti contestano, t’insultano, ma non molli.

“La mia natura m’impedisce di lasciare le cose a metà. Se arrivasse l’acquirente giusto, non un avventuriero, perché no? Io più di così non riesco a fare e perché impedire ai tifosi di sognare?”

 

Ce l’hai un amico nel mondo del calcio?

gasperini alla mourinho

“Nessuno. Ho gente che mi rispetta. Nel calcio siamo avversi e affratellati allo stesso tempo. Condividiamo molte cose ma, quando si gioca contro, vuoi che l’altro schiatti. Gli amici miei, quelli per cui cucino, con cui gioco a carte, sono fuori dal calcio.”

 

Cosa non sanno i tifosi di te?

“Che ogni partita del Genoa per me è un dramma. Che vado fuori casa a vederle, molto spesso da solo, per questo masochismo di tormentarmi meglio. Non voglio condividere la mia ansia con nessuno. Non voglio voci, commenti, attorno a me. Non sanno che sono un uomo molto emotivo, anche se nella difficoltà grave divento molto freddo.”

 

Figlio di una maestra e di un orologiaio. Da chi hai preso?

“Mio papà Matteo l’ho perso a quindici anni. Con lui ci si parlava con gli occhi. Ho preso tutto da mamma Nicolina. Una donna forte e tenace che si è presa sulle spalle tre figli dopo la morte del marito. A sessant’anni è riandata a scuola e si presa l’abilitazione per insegnare.”

 

THIAGO MOTTA

Gasperini, il tuo allenatore al Genoa.

“Lui è un insegnante di calcio. Non è una persona semplice, caratterialmente ha le sue fragilità, ma è un grande tecnico.”

 

Il tuo giocatore, quello dell’anima.

“Thiago Motta. Uomo intelligente ed empatico. Mi ha insegnato tante cose. Una su tutte. Che non bisogna fidarsi delle apparenze. La gente lo bollava calcisticamente come morto per via del ginocchio”.

 

La plusvalenza più goduriosa sarà probabilmente Piatek.

“Spero di sì. Il problema di Piatek non è quanto mi offriranno, ma i 3 milioni che mi chiederà lui d’ingaggio.”

 

La più grossa delusione. Lapadula? L’acquisto più oneroso della tua gestione.

KRZYSZTOF PIATEK

“L’ho pagato 15 milioni. Non è un grandissimo giocatore, ma confido ancora.”

 

Il tuo allenatore in assoluto?

“Stravedo per Conte. Gioca ogni partita come fosse una battaglia personale. Spero torni in Italia. Se accadrà, lo vedo all’Inter. Mi piace anche Allegri. Sono stato sul punto di prenderlo al Genoa.”

 

Quando?

“Dopo che lasciò il Cagliari. Fu una cena piacevole, ma prendemmo strade diverse. L’allenatore è anche una questione di primo impatto. Gli anni alla Juve lo hanno migliorato in serenità e autorevolezza.”

 

Gattuso ti piace?

“Ottimo comunicatore, mi fermo qui. Negli ultimi anni il Milan, a livello di guida, non ha avuto il massimo.”

LAPADULA 4

 

Per chi tifavi da bambino?

“Per il Napoli. Ho cercato anche di prenderlo quando c’era Nardi, ma non ce l’ho fatta. De Laurentiis sta facendo cose egregie. Anche lui non proprio amato dalla sua tifoseria.”

 

Domenica all’Olimpico. Il Genoa segnò la fine di Ranieri.

“La Roma si gioca la partita della vita. Egoisticamente devo sperare che la storia si ripeta con Di Francesco.”

 

Stavate per fare uno scherzetto niente male alla Roma nel giorno dell’addio di Totti.

“Non volevamo rovinare la festa, avevamo anche messo il sedicenne Pellegri tra i titolari. Poi succede che quello fa gol dopo due minuti e Juric aveva motivato molto la squadra. Voleva fare bella figura.”

 

claudio ranieri

L’americano Pallotta contestato quasi più di te.

“Stare così distanti non funziona. Non puoi respirare l’essenziale di un club di calcio, che è l’emozione, la pancia, il quotidiano. Gli anglosassoni tendono a gestire le cose in termini di numeri, bilanci e budget, ma lo sport è altro.”

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...