kraftwerk

KRAFTWERK, UNA STORIA DI FANTASCIENZA DIVENTATA MUSICA - FLORIAN SCHNEIDER È MORTO A 73 ANNI PER CANCRO: INSIEME A RALF HUTTER FONDO' NEL 1970 I KRAFTWERK DANDO VITA AL ROCK DI BOWIE, ALL'HIP HOP DI AFRIKAA BAMBAATA, ALLA DANCE DI MORODER, ALLA TECHNO DEI DEE-JAY DI OGGI - I CONCERTI IN 3D COSTRUITI COME “GESAMTKUNSTWERK”, UN’OPERA D’ARTE TOTALE COSTRUITA SU UN MIX DI DESIGN, VIDEO E TECNOLOGIA, SONO ENTRATI NEI MUSEI COME UN QUADRO DI PICASSO (MOMA NEL 2012) E MANIFESTAZIONI COME ''ARTISSIMA'' A TORINO NEL 2017 - VIDEO

Bruno Ruffilli per "www.lastampa.it"

 

florian schneider 4

La voce circolava da qualche ora, ma la conferma è arrivata dopo che già su Twitter si moltiplicavano gli omaggi: Florian Schneider, uno dei due fondatori dei Kraftwerk è morto. Aveva 73 anni.

 

La loro storia inizia nel 1970, quando Florian Schneider e Ralf Hütter, musicisti di formazione classica, debuttano col nome di Kraftwerk. Avevano già sperimentato col nome Organisation per qualche anno, citando Stockhausen e Pierre Schaeffer. Ma con la loro “centrale elettrica” influenzeranno la musica dei decenni successivi come forse solo i Beatles, pur partendo da Düsseldorf, alla periferia di tutto ciò che è rock e pop.

 

florian schneider 6

Dai new romantic alla techno, passando per l'ambient, l’house, l’hip hop e mille altri generi, in tanti hanno ripreso da loro l'idea che le macchine potessero diventare strumenti musicali. Anche David Bowie aveva omaggiato Schneider, nell'album Heroes (1977): un brano quasi totalmente strumentale è intitolato V-2 Schneider, come il musicista tedesco.

 

kraftwerk

La loro Computer Love è stata campionata dai Coldplay in un singolo di qualche anno fa, da Trans Europe Express sono nati insieme gli Einstürzende Neubauten e Afrika Bambaataa, e i Daft Punk si sono coperti nipoti di Philip Glass. In Tour de France i rumori diventano musica, si intrecciano con le percussioni, si scompongono e si moltiplicano, si alternano con linee melodiche che rimandano alla tradizione sinfonica tedesca. Uno dei loro brani più noti, Radioactivity, è un delirio lucidissimo di suoni e rumori.

 

florian schneider 8

Nel 1975, quando fu pubblicato, sembrava una dichiarazione d’amore per l’energia nucleare, oggi è un manifesto ecologista, con una strofa cantata in giapponese per ricordare Fukushima; per capovolgerne il senso è bastato aggiungere una parola al ritornello (“Stop radioactivity”). 

 

Schneider suonava il sintetizzatore, il vocoder, il flauto, il sax e molto altro, oltre a essere una delle due voci dei Kraftwerk: ha lasciato la band nel 2008. Durante il suo periodo con il gruppo, i Kraftwerk hanno pubblicato 10 album in studio, tra cui l'acclamato Autobahn del 1974. Hanno anche vinto il Grammy per il miglior album dance/elettronico nel 2017 per il 3D The Catalogue, e sono stati insigniti del premio alla carriera nel 2014.

kraftwerk

 

I Kraftwerk hanno scardinato i concetti tradizionali di artista e di ispirazione: si dichiarano “musik-arbeiter”, lavoratori della  musica, passano otto ore al giorno nei Kling Klang Studios come impiegati qualsiasi. Della formazione originale rimane oggi solo Ralf Hütter, dopo che nel 2008  Florian Schneider aveva lasciato la band. Sul palco però erano sempre in quattro, oltre a Hütter, Henning Schmitz e Fritz Hilpert c’era Falk Grieffenhagen, che non suona ma controlla gli effetti video.

 

florian schneider 3

Dal vivo, quello dei Kraftwerk è uno show multimediale di teutonica precisione e complessità, il sogno dell’opera d’arte totale wagneriana costruito con computer e tecnologie digitali. Erano stati a Torino l’ultima volta nel 2017, proponendo dal vivo per Club To Club l’intero catalogo, con tutti e otto gli album. Avevano annunciato anche un tour per celebrare il 50° anniversario, che avrebbe toccato anche l’Italia, cancellato poi per il coronavirus. 

kraftwerk roma 9

 

Nei bis le postazioni dei musicisti erano occupate da quattro automi con le loro sembianze, che si producevano in una danza surreale sulle note di The Robots, anno 1978. L’audio era a livelli di qualità mai sperimentato prima in un concerto, gli effetti visivi in 3D raffinati e nitidissimi, riproponevano l’immaginario estetico della band, una sorta di futurismo retrò, fatto di abiti antracite, camicie rosse e cravatte nere, dove il cielo è sempre azzurro e il progresso arriva sulle rotaie di un treno.

florian schneider 2

 

Un ideale di futuro in cui le macchine e gli uomini convivono, in cui l’Europa non ha confini e i computer possono essere perfino divertenti: quanto pare lontano tutto questo dalla distopia dei tempi che stiamo vivendo. 

 

 

“UNA STORIA DI FANTASCIENZA DIVENTATA REALTÀ”

Gino Castaldo per “La Repubblica” - 16 luglio 2014

 

kraftwerk roma 10

Spinta in 3D la loro musica è ancora più aliena, un film sonoro di robotiche geometrie non euclidee. Un gioco cosmopolita dove le lingue parlate sono tante, compreso l’italiano, e quando sull’onda dei loro scheletrici e raggelanti ritmi sintetici un disco volante (che grazie al 3D sembra passare sulle nostre teste) arriva sulla Terra, sbarca proprio davanti al Colosseo.

 

florian schneider kraftwerk

L’omaggio è al pubblico della capitale, ma ovviamente cambia in ogni città. «Alla gente piace» spiega Ralf Hütter che guida ancora dopo più di quarant’anni la band che più di ogni altra ha influenzato l’immaginario elettronico della musica contemporanea, «e tecnicamente non è molto complicato cambiare a ogni tappa. E’ anche questa una forma di pop art».

kraftwerk roma 1

 

Il pubblico, con gli occhialini 3D, è in visibilio, riconosce a ogni incipit i gioielli dei Kraftwerk: Radioactivity, Trans Europe Express, The robots , un trionfo di estrema tecnologia che però oggi lascia una strana sensazione. Se un tempo questi pezzi sembravano un’audace visione del futuro, oggi sembra tutto più normale, come se la realtà si fosse avvicinata sempre di più a queste visioni.

 

kraftwerk

«E’ vero» conferma Hütter, dopo il concerto, «è come un sogno diventato realtà, o meglio una storia di fantascienza diventata realtà. La realtà ci assomiglia di più, oggi, e del resto quando abbiamo incominciato la gente ci definiva pazzi, idioti, non capivano bene quello che cercavamo di fare, per non dire del fatto che negli anni Settanta era molto difficile riprodurre dal vivo le nostre ricerche sonore. Oggi è molto semplice, ci sono piccoli equipaggiamenti elettronici che permettono di comporre dovunque ci troviamo, fare video in 3D, sincronizzare la musica, ma tutto questo è molto energetico».

kraftwerk roma 11

 

Allo stesso tempo sembra di vivere attraverso di loro una sorta di futuro vintage, come quando arriva Autobahn, il loro pezzo più celebre, quello in cui riuscirono a dare voce all’essenza sonora di un’autostrada. Il video tridimensionale utilizza la grafica del 1974, quella della copertina del disco, così che sembra un vecchio videogioco verde e azzurro, con un maggiolino Volkswagen che sfreccia orgoglioso sul suo artificiale percorso.

 

kraftwerk roma 2

Come se oggi fosse diventato impossibile pensare in termini di futuro e l’idea di futuro fosse rimasta sostanzialmente quella. «Non è impossibile pensare al futuro. Sono cicli, ci sono stati momenti in cui la corsa creativa era veloce, oggi molte cose sembrano dinosauri, ma la storia ci ha insegnato che anche i dinosauri non sono eterni.

 

kraftwerk

La tecnologia ci ha messo in condizioni che prima non avremmo neanche saputo immaginare, e noi continuiamo a guardare avanti ». Sì, ma verso dove, come si può spostare ancora in avanti l’asticella dell’orizzonte immaginario? Su questo Hutter è sfuggente: «Ci stiamo lavorando, quando ci troviamo insieme improvvisiamo, e cerchiamo di capire dove ci porterà il futuro».

 

kraftwerk roma 12

Certo, vedendo il loro concerto viene da pensare che una possibile evoluzione della musica possa essere quella di una unione sempre più stretta tra suoni ed effetti visivi. «Per noi è sempre stato così, fin da quando abbiamo cominciato ci siamo connessi alla scena artistica visiva che c’era a Düsseldorf, ed è sicuramente la strada giusta, anche perché oggi è possibile unire tutti i linguaggi, immaginare una musica pittorica, prima tutte le arti erano separate, oggi è molto più semplice unire tutto. E del resto voi italiani lo sapete bene, c’era un artista di nome Leonardo che si occupava di tutto, scienza, anatomia, pittura, scultura. Lo specialismo è idiota».

 

kraftwerk roma 13

Altro merito dei Kraftwerk è quello di essere stati la prima voce esterna al monopolio anglosassone del rock, e questo ci fa pensare a una connessione più frivola, ai Mondiali appena terminati col trionfo della Germania. Ma Hütter è molto freddo su questo: «Oh sì, è bello aver vinto, ma il fatto è che non amo molto il calcio, non amo la brutalità e il calcio ne è pieno. Nello sport preferisco la fantasia, la costruzione, per questo abbiamo reso omaggio al ciclismo».

kraftwerk roma 3

 

Ma alla fine, signor Hütter, non è che la relazione tra artificiale e naturale, da lei a lungo esplorata, sta diventando troppo sbilanciata in favore dell’artificiale? «Oh no, non deve essere una guerra tra uomo e macchine. E’ vero dipendiamo dalle macchine molto più che in passato, è pericoloso ma dobbiamo cercare un equilibrio. Per l’arte è una possibilità meravigliosa. Siamo entrati nell’era dell’arte tecnologica

 

 

 

 

 

 

kraftwerkflorian schneider 1kraftwerk roma 5kraftwerk roma 6kraftwerk roma 7kraftwerk

florian schneider kraftwerkKraftwerkkraftwerk

 

kraftwerk

florian schneider 9florian schneider 11kraftwerk roma 10kraftwerk roma 1kraftwerk roma 2florian schneider 7florian schneider 5kraftwerk roma 8

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO