antoine griezmann

CAMPIONE A TEMPO DETERMINATO - LA "MANDRAKATA" DELL'ATLETICO MADRID PER NON PAGARE IL RISCATTO DI ANTOINE GRIEZMANN, ARRIVATO IN PRESTITO DAL BARCELLONA - SE IL FRANCESE DOVESSE GIOCARE PIÙ DI MEZZ'ORA NELLE PARTITE IN CUI È DISPONIBILE, I "COLCHONEROS" SAREBBERO COSTRETTI A RISCATTARLO A 40 MILIONI - LA SOLUZIONE? IL CHOLO SIMEONE LO FA ENTRARE SOLO NELLA RIPRESA, FACENDOLO GIOCARE PER CIRCA UNA VENTINA DI MINUTI A PARTITA…

antoine griezmann

Maurizio Crosetti per www.repubblica.it

 

Assumere un dipendente, sapere quanto sia bravo, farlo lavorare solo un poco e non di più, altrimenti tocca pagarlo troppo. Solo un’azienda di miserabili potrebbe inventarsi una cosa del genere, eppure è quello che sta facendo l’Atletico Madrid con Antoine Griezmann, attaccante francese di proprietà del Barcellona e in prestito ai madrileni: un cottimista al contrario, un centravanti col tassametro incorporato.

 

Raggiunto un certo minutaggio in campo, l’allenatore Simeone lo richiama in panchina oppure, come sta accadendo ora, lo impiega non più di mezz’ora a partita e lo fa giocare soltanto nel finale (una ventina di minuti: è successo un paio di volte). Così l’azienda è contenta e non dovrà riscattare Griezmann, dunque non sarà costretta a tenerselo.

 

antoine griezmann

Griezmann, la clausola del contratto con l'Atletico

La colpa di questo diabolico meccanismo, ineccepibile dal punto di vista contabile (mostrateci il cuore di un contabile, e saremo sicuri che egli esiste), dipende da una clausola che il Barcellona fece inserire nel contratto quando prestò, con obbligo condizionato, Griezmann all’Atletico.

antoine griezmann

 

Scritto nemmeno troppo in piccolo e nemmeno troppo in fondo alla pagina, ecco il comma del cottimista: nel caso Antoine resti in campo più della metà del tempo delle partite in cui è disponibile, a fine stagione l’Atletico Madrid dovrà versare 40 milioni di euro al Barcellona, e tenersi colui che fino a pochi anni fa era giudicato uno dei più forti attaccanti del pianeta: stiamo parlando di un campione del mondo in carica, poi in evidente declino non solo per ragioni contrattuali. In caso contrario, cioè se il giocatore resterà in campo sotto il tetto di minuti stabilito, a giugno potrà restituirlo al mittente.

antoine griezmann

 

Griezmann, un campione del mondo umiliato

L’allenatore Diego Simeone, personaggio grintoso ma non quando si tratta di andare contro gli ordini dei capi, si guarda bene dallo sforare il minutaggio di Griezmann. Evidentemente, il giocatore non gli serve più di così. Evidentemente ci sono altri più bravi, più utili, più graditi al contabile e meno costosi.

 

Va anche detto che l’umiliazione di un impiego che non dipende da ragioni sportive, ma finanziarie, viene pagato a Griezmann 20 milioni di euro, non proprio uno stipendio da indigente. Ma qui è il principio che conta, non la busta paga: a sorprendere è proprio l’idea che si possa venire impiegati al contrario, cioè al risparmio, attenti che non scattino troppi special, altrimenti il cuore del contabile (dunque esiste) va in aritmia.

antoine griezmann

 

Griezmann, un anno di prigionia a Madrid

Questa assurda storia avrà comunque fine il prossimo 30 giugno, per fortuna di Griezmann, dell’attento Simeone e del contabile di cui sopra, visto che quel giorno scadrà il prestito e il francese tornerà al Barcellona. Dove, forse, verrà fatto giocare o non giocare secondo necessità, e non secondo clausoletta, fino a scadenza di mandato con il club catalano (30 giugno 2024).

antoine griezmann

 

 Se invece Simeone dovesse distrarsi oppure, Dio non voglia, Griezmann dovesse tornargli davvero utile per più della metà del tempo, l’Atletico Madrid sarà obbligato a tenersi il pacco. Oppure il campione. A volte è lo stesso.

antoine griezmann antoine griezmann antoine griezmann antoine griezmann

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO