MILANO NEL PALLONE: MORATTI GRIDA AL COMPLOTTO E GALLIANI S’INFURIA CON BONOLIS

Laura Bandinelli per "La Stampa"

Gli amanti delle gazzarre televisive stile «Processo» sono stati accontentati. Inter e Milan sono tornate a parlare di arbitri grazie a Paolo Bonolis e stavolta c'è poco da ridere. Il sasso l'ha gettato l'Inter pubblicando sul sito ufficiale un'intervista al conduttorecomico di fede nerazzurra in cui parlava di una «sceneggiatura già scritta per mandare in Champions il Milan».

L'ad rossonero Adriano Galliani, che ieri aveva ancora negli occhi le topiche di Tagliavento a Firenze, è trasalito. In meno di un'ora ha dato vita alla battaglia dei siti con poche ma avvelenate righe: «Le dichiarazioni di Paolo Bonolis, rese a Inter Channel e diffuse dal sito ufficiale dell'Inter, oltre che prive di qualsiasi fondamento, appaiono di eccezionale gravità».

Quindi intorno alle 16 il presidente nerazzurro Moratti si è presentato in ufficio e ha dovuto rivedere la sua idea iniziale di evitare altre polemiche. La comunicazione dell'Inter non può certo essere affidata a Bonolis, anche se cova dei pensieri molto simili a quelli della dirigenza. Il petroliere non ha fatto passi indietro rispetto a domenica sera, anzi, ha ribadito con forza che non crede alla buona fede dei fischietti: «Non ho cambiato idea sull'arbitro.

Non era in buona fede. In che senso? Non credo di dover spiegare meglio, basta vedere come sta andando questo campionato, soprattutto nei nostri riguardi. Quando c'è volontà di colpire lo si fa, nel dubbio non si dà rigore a Rocchi, nel non dubbio un rigore contro di noi lo si dà, e sono 21 giornate che non ci danno penalty».

Nessun riferimento però al Milan e infatti, rispondendo a domande sull'intervento di Bonolis, Moratti ha detto: «Io non sono Bonolis, tocca a lui rispondere ai rossoneri. Ognuno può avere la sua opinione, io ho la mia sul danneggiamento costante, siamo in un paese libero».

Forse fin troppo libero, perché dopo l'episodio di Firenze (Galliani costretto a lasciare la tribuna) non si sentiva il bisogno di alzare il livello della tensione. Milan Channel ovviamente non si è sottratta alla dietrologia e infatti Bonolis è stato etichettato come «ventriloquo di Moratti».

Immediata la replica del presentatore: «Ho espresso il pensiero da tifoso come fece Galliani quando ironizzò sul rinvio della gara contro la Sampdoria nel giorno di un rigore a Balotelli caduto da solo».

Veleno su veleno, dunque, ma l'uscita del canale tematico di proprietà di Berlusconi è soltanto un'appendice se rapportata a ciò che è successo nelle stanze delle due società milanesi. Galliani ancora imbufalito per ciò che è successo a Firenze sperava in un dietrofront di Moratti, ma il presidente nerazzurro è rimasto sulla sua posizione.

La priorità era far capire agli arbitri che l'Inter deve essere trattata con rispetto. L'atteggiamento di Gervasoni durante il match di domenica sera con l'Atalanta non è piaciuto a nessuno e neppure il modo con cui ha spiegato il perché del rigore concesso per fallo di mano di Samuel.

Sembra che l'ammissione sia arrivata a fine partita ma con toni fin troppo scherzosi («Non c'era proprio!»). Mentre il quarto uomo ha passato il tempo a dire alla panchina nerazzurra che non arbitrava lui.

Zanetti, che ne ha viste di tutti i colori, è rimasto indignato al punto che anche ieri ha tuonato: «Paghiamo perché siamo diversi da tutti e continueremo ad esserlo». Il finale di stagione ormai è compromesso: «È difficilissimo arrivare in Champions», ha infatti detto il presidente interista che però ha lanciato un messaggio ai giocatori: «Non devono essere troppo fragili».

2. QUEL VIZIETTO DI DENUNCIARE GLI ERRORI SOLO QUANDO FA COMODO

Marco Ansaldo per "La Stampa"

I poteri occulti si sono rimessi al lavoro per danneggiare l'Inter. Massimo Moratti, dopo aver mandato in avanscoperta un ex esperto di «pacchi» come Bonolis, è tornato su un classico del proprio pensiero: c'è sempre una volontà truffaldina dietro ai torti che subisce la sua squadra, mentre se gli errori colpiscono gli altri sono abbagli di una classe arbitrale che «non può essere infallibile», come sostenevano i nerazzurri quando dominavano la serie A.

Le dichiarazioni del presidente interista dopo il rigore ridicolo fischiato all'Atalanta (che era sotto di due gol) sono particolarmente gravi e che le abbia confermate a mente fredda le rende tali da esigere l'intervento della Federcalcio perché gliene chieda conto. Ci limitiamo ad alcune domande.

Com'è che l'Inter si indigna perché non ha un rigore a favore da 21 giornate e ironizzava l'anno scorso quando la Juve si lamentava non ricevendone da 19? Com'è che il calcio è di nuovo marcio mentre era pulito nel periodo in cui gli arbitri non fischiarono un rigore contro l'Inter per 53 giornate dal 2 marzo 2008 al 20 settembre 2009?

Com'è che il Palazzo favorisce il Milan nella corsa alla Champions ma a Firenze Tagliavento ha dimenticato le consegne vedendo un rigore che non c'era e non assegnandone uno più nitido ai rossoneri sul 2-2? È umano che Moratti sia fazioso. Non è accettabile invece che scarichi ammorbanti veleni sugli errori altrui e se ne serva per coprire quelli più macroscopici che ha commesso dall'uscita di scena di Mourinho a oggi.

 

galliani furioso galliani e orfeo in tribuna al franchi MASSIMO MORATTI bonolis foto mezzelani gmt AVANTI UN ALTRO - BONOLIS - LAURENTIberlusconi galliani MILAN lapPaolo Bonolis e Sonia

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